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Fabiano Avancini (non verificato)

Da anni sappiamo che la tecnologia è sempre due passi avanti all'uomo e alla sua capacità di gestirla eticamente. Questa America's Cup a me sembra come i gruppi B del rally: fino all'84 abbiamo avuto macchine che dovevano essere guidate a "correzione di traiettoria" per la troppa potenza, con i gruppi A, depotenziando, lo spettacolo è rimasto ma si guidavano a "conduzione di traiettoria" e i tempi non sono cambiati (parole di Miki Biasion). Noto in questo delirio tecnologico una frenesia suina nel produrre risultati, allontanando di fatto quello che dev'essere al centro è l'uomo, e non la barca.

Antonio (non verificato)

L'anti coppa per eccellenza... barche che si disintegrano con 20 nodi, scuffie a parte che ci possono stare. Il match race e' fatto per essere un corpo a corpo con barche vicine... e gli AC 50 sono macchine per volare manovrando il meno possibile. Non ci sono duelli di virate finte virate o strambate... tattica semizero ... roba da far orrore a un velista.. e non cosi' conivolgenti da attirare il pubblico generalista. Da evento epico che coinvolgeva TV e milioni di persone a regata senza fascino , già soppiantata per interesse dalla Vandee Hlobe e Probabilmente dalla prossima Volvo Ocean race. Un modello sportivo e di business completamente sbagliato... se non per il suo deus ex machina russell, ai cui i soldi cadono nelle tasche a fiumi. Evviva ETNZ un team ed un popolo di sportivi veri... gli unici in grado di far risorgere la coppa agli antichi spendori