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30/11/2014 - 14:02

Errore o colpo di sfortuna?

Vestas a scogli!
Equipaggio in salvo

Brutto incidente alla Volvo Ocean Race: la barca del team danese Vestas Wind si incaglia su una barriera corallina vicino alle Mauritius. Dopo una notte di verifiche, l'equipaggio abbandona la barca, che ha ha riportato danni ingenti, ancora in valutazione. In forse la prosecuzione del giro - GUARDA 2 VIDEO


Una barriera corallina su un basso fondale, nel bel mezzo dell'oceano Indiano e nei pressi di uno dei paradisi equatoriali delle vacanze dei ricchi. E' qui che si consuma l'increscioso incidente che vede protagonista il team danese Vestas Wind, skipper l'australiano Chris Nicholson. Il loro Volvo Ocean 65 ha urtato in velocità e si è malamente incagliato in un reef, riportando da subito seri danni, una importante via d'acqua e obbligando l'equipaggio ad abbandonare lo scafo. I velisti sono tutti i salvo, organizzazione dei soccorsi efficace, resa più semplice dalla vicinanza da terra, dal fondale basso e dal mare calmo. In attesa di definire meglio l'accaduto, adesso l'attenzione di tutti è sulla reale entità dei danni allo scafo azzurro di Vestas. La barca sarà in grado di essere disincagliata, trasportata ad Abu Dhabi o in un altro porto attrezzato, e riparata in tempo per poter proseguire la regata intorno al mondo?

ECCO LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI ATTRAVERSO I COMUNICATI UFFICIALI

Sabato 29 novembre 2014, alle 1510 UTC (le 16.10 ora italiana) Team Vestas Wind ha informato il Race Control Centre di Alicante che la barca ha urtato un basso fondale, le Cargados Carajos Shoals, nei pressi dell'isola di Mauritius nell'oceano Indiano. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito a bordo.

Gli organizzatori sono in contatto con la barca per stabilire l'entità del danno e per garantire che l'equipaggio abbia il supporto necessario a gestire la situazione.

Il Maritime Rescue Coordination Centre (MRCC, Centro di coordinamento della sicurezza marittima) dell'isola di Reunion Island è stato messo al corrente del problema.

L'equipaggio ha informato gli organizzatori di essersi incagliato in una barrire corallina ma che nessuno a bordo è ferito, la priorità numero uno della Volvo Ocean Race e di Team Vestas Wind è di garantire l'incolumità fisica delle persone. L'equipaggio ha informato gli organizzatori della volontà di abbandonare la barca sulle zattere di salvataggio.

Team Alvimedica e due altre barche sono in contatto con Team Vestas Wind per fornire l'eventuale assistenza necessaria.

ARRIVA IN ZONA TEAM ALVIMEDICA PER EVENTUALI SOCCORSI
Aggiornamento delle 2030 UTC (21.30 ora italiana) - Team Alvimedica ha raggiunto la località dell'incidente di Team Vestas Wind, è in contatto radio e in stand-by per portare eventuale assistenza, in attesa della luce del giorno.

Il Race Control è in contatto con Team Vestas Wind con cadenza oraria, La situazione a bordo è stabile e l'equipaggio ritiene di rimanere a bordo fino a che non faccia luce. Si è anche stanilito un contatto con la stazione della guardia costiera della Isle de Sud, che dista circa un chilometro e mezzo dalla barca, e che dispone di un mezzo di assistenza che porebbe essere utilizzato per assistere l'equipaggio nell'abbandono della barca appena possibile.

Team Vestas Wind ha comunicato che entrambi i timoni sono danneggiati e che c'è una via d'acqua nel compartimento poppiero della barca. Il Volvo Ocean 65 è dotato di compartimenti stagni sia a poppa che a prua. Il resto della barca, incluso, l'albero non ha riportato danni.

SI GONFIANO LE ZATTERE
Aggiornamento delle 21.45 UTC (22.45 ora italiana) - Team Vestas Wind ha informato di aver gonfiato due zattere di salvataggio e di averle fissate a poppa della barca, che continua a urtare sulle rocce della barriera corallina, mentre la prua è diretta verso il largo.

Il team ha aggiunto che le zattere sono tenute a circa 15 metri dalla barca, in modo da poter essere raggiunte se necessario. Inizialmente questo non era stato previsto, ma le zattere sono state gonfiate in caso non fosse possibile farlo in seguito.

Per il momento l'equipaggio prevede di abbandonare la barca quando sopraggiungerà la luce del giorno con l'assistenza della guardia costiera dell'Ile du Sud e di Team Alvimedica.

ULTIMO AGGIORNAMENTO: EQUIPAGGIO IN SALVO
L'equipaggio di Team Vestas Wind è stato messo in salvo nelle prime ore di oggi, domenica 30 novembre dopo che la barca danese partecipante alla Volvo Ocean Race si era incagliata su una barriera corallina nell'oceano Indiano costringendo gli otto velisti all'abbandono.

Tutti i nove uomini, otto velisti e l'Onboard reporter, non hanno riportato danni fisici a seguito dell'incidente, avvenuto nel primo pomeriggio nella zona delle Cargados Carajos Shoals, nel territorio di Mauritius. Per diverse ore l'equipaggio è rimasto a bordo della barca la cui parte poppiera ha continuato ad essere investita dalle onde ed era incagliata profondamente nel corallo, con la prua diretta verso il mare aperto. Nella collisione entrambi i timoni si sono rotti e l'equipaggio ha notato un'importante via d'acqua nel compartimento di poppa, che pure era chiuso e stagno.

Verso la mezzanotte il team guidato dallo skipper australiano Chris Nicholson ha abbandonato la barca e ha potuto raggiungere, camminando nell'acqua bassa, un punto sulla barriera dove è stato tratto in salvo da un mezzo della guardia costiera alle prime luci dell'alba, ossia verso le 03.30 UTC (le 03.30 ora italiana). L'equipaggio è poi stato trasportato sulla piccola isola della Íle du Sud, che fa parte delle Cargados Carajos Shoals, conosciuta anche con il nome di St. Brandon e situata a circa 430 chilometri a nord-est di Mauritius.

Gli organizzatori della regata e i responsabili di Team Vestas Wind cercheranno ora di portare l'equipaggio dall'isoletta alla terraferma. Il Race Control centre di Alicante, in Spagna, ha tenuto costantemente informato il centro di intervento marittimo locale, il Maritime Rescue Co-Operation Centre (MRCC) nel corso dell'intera operazione.

L'equipaggio concorrente di Team Vestas Wind, Team Alvimedica dello skipper statunitense Charlie Enright ha deviato rotta per portarsi in zona e dare l'eventuale assistenza necessaria nell'operazione di recupero, ma è poi stati autorizzato a continuare la regata non appena è stato chiaro che gli uomini di Vestas erano fuori pericolo.

Il navigatore australiano Will Oxley ha comunicato da bordo di Team Alvimedica dicendo: “Tutto bene a bordo, anche se bisogna dire che siamo molto scossi e emotivamente colpiti da quanto è successo. Siamo felici di poter essere stati d'aiuto e che l'equipaggio di Team Vestas Wind stia bene e speriamo di poterli incontrare il prima possibile.”

La preoccupazione del team danese è ora quella di organizzare un'operazione di salvataggio della barca, anche se non è chiara l'entità del danno causato dall'incidente.

Knut Frostad, CEO della Volvo Ocean Race, ha dichiarato che non sono ancora chiare le ragioni per cui l'equipaggio di Vestas ha urtato la barriera corallina ma che questo aspetto verrà esaminato a tempo debito. “Sono molto sollevato dal fatto che tutti e nove i componenti dell'equipaggio stiano bene e che nessuno sia ferito. L'incolumità fisica sempre stata la nostra priorità numero uno, da quando siamo stati informati dell'incidente. Al tempo stesso però sono molto dispiaciuto che l'incidente sia avvenuto a Team Vestas Wind, a Chris Nicholson e al suo equipaggio. E' una cosa devastante per il team, per la regata e per tutti coloro che sono coinvolti. Sono veramente vicino a Chris e al suo team e mi impegno a continuare a supportarlo.”

Team Vestas Wind è stato l'ultimo a confermare la sua partecipazione alla regata, solo sei settimane prima dell'inizio dell'evento. Tuttavia, lo skipper Chris Nicholson, che aveva ottenuto il secondo posto su Camper e Puma nelle due ultime edizioni, aveva messo insieme un forte equipaggio composto da esperti e da giovani talenti della vela danese. Quando è avvenuto l'incidente si trovavano in quinta posizione e avevano concluso la prima tappa al quarto posto.

“La sicurezza e l'incolumità dell'equipaggio èsono state le sole nostre preoccupazioni in queste ore difficili” ha detto Morten Albaek, CEO di Vestas Wind Ocean Racing. “Siamo grati al team di terra della Volvo Ocean Race e all'equipaggio di Alvimedica per il loro aiuto e l'incredibile professionalità dimostrata durante le operazioni di salvataggio. Adesso si occuperemo di stabilire e gestire l'entità del danno alla barca.”

Intanto il leader della classifica provvisoria e vincitore della prima tappa, Abu Dhabi Ocean Racing con lo skipper britannico Ian Walker ha preso la testa della flotta, sottraendola agli spagnoli di MAPFRE guidati da Iker Martínez, mentre gli olandesi di Team Brunel con Bouwe Bekking sono terzi. Ma questo è indubbiamente un giorno in cui le posizioni di classifica hanno un'importanza del tutto secondaria.

VIDEO, LA NOTIZIA ARRIVA AL QUARTIER GENERALE VOLVO OCEAN RACE


VIDEO: IL RACCONTO DEL NAVIGATORE DI ALVIMEDICA WILL OXLEY


Commenti

Federico Cuciuc (non verificato)

Errore o sfortuna?, entrambi, anche un po' di fortuna però: di errori se ne fanno, vanno messi in conto, per questo è importante l'esperienza e una gestione rigorosa della sicurezza, poteva andare molto peggio. Non è la prima volta che accade. Avere la responsabilità di equipaggio in questa regata è un grosso peso...
Ciao Fede. Mi chiedo però come ha funzionato la segnalazione del basso fondale corallino sugli strumenti di navigazione elettronica di bordo... Tu Federico su un Mini 650 sei quasi al buio, ma alla Volvo hanno tutto per guardarsi continuamente intorno... C'è un altro aspetto strano della vicenda: in una regata ultra-mediatica, dove in diretta vediamo immagini foto e video ricevute da bordo in ogni condizione e da ogni parte del mondo, l'onboard media di Vestas non ha inviato nulla dell'incidente. Non dico durante, ci può stare che tutti a bordo fossero concentrati a fare altro, ma dopo: è passata l'intera notte sugli scogli, sono state gonfiate le zattere, intorno alla barca l'acqua arrivava alle ginocchia... Nessuna immagine. Le uniche foto sono quelle scattate da Team Alvimedica, e ingrandite... e si vede poco. Strano no?

Federico Cuciuc (non verificato)

L’aspetto più notevole, al di là degli strumenti più comodi e facili da utilizzare è che sopra un VOR ci sono 13 persone! :) Il fondale scende gradualmente fino a 200mt, quindi rimane costante per circa 5 miglia fino al reef. La barriera non si vede bene, quindi se devi passarci vicino oltre a cercare, se possibile, un riferimento visivo devi tenere qualcuno con gli occhi incollati sugli strumenti e la cartografia per tutto il tempo, naturalmente hanno anche il trasduttore della profondità. Che qualcuno ha fatto un errore è evidente e naturalmente la responsabilità è dello skipper. Concordo sul fatto che il ritardo nella divulgazione di foto e video è inusuale per questa regata! Sono proprio curioso di vedere i filmati e leggere il racconto dell’equipaggio… spero arrivino presto! Mi dispiace davvero molto per l'equipaggio e lo skipper, spero reagiscano subito nel modo migliore a questo shock, e che la barca possa riprendere la corsa!