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12/11/2015 - 11:57
Mini Transat, finale bellissimo. Dobbiamo soffiare sulle vele italiane
Mini Transat, finale bellissimo. Dobbiamo soffiare sulle vele italiane
Siamo tutti sul Mini di Zambo!
Michele, gli avversari, i distacchi, i recuperi. Il mistero del “fantasma” Mechin (il gps non funziona). E quel finale di 2 anni fa… SCRIVI UN MESSAGGIO A MIKI!
di Fabio Colivicchi
Adesso fermi tutti, velisti d’Italia: uniamoci, prendiamo un bel respiro e soffiamo, tutti, in direzione delle vele di 788 Illumia, sulla randa, il fiocco e il gennaker di Michele Zambelli. Lui è la vela italiana adesso: unico piccolo skipper azzurro in mezzo a una flotta di francesi (e un inglese). Un portatore sano della nostra vela, con la sua storia e cultura, al cospetto con la storia e cultura della vela oceanica transalpina (ma anche britannica), i cui nomi non finiscono mai. Loro sono l’impero, noi una piccola provincia. Ma sappiamo esprimere qualità incredibili. In proporzione alle rispettive “basi” (di praticanti, di pubblico, di media, di sponsor), l’Italia di Zambelli (25 anni) è meglio della Francia di Denis (31), o Trehin (27). Ecco perché è giusto fermarsi, e tra oggi e domani (anche un po’ stanotte, dai, magari dopo X-Factor…) guardare la cartografia della dirittura d’arrivo dell’ennesima bellissima Mini Transat, una regata-sogno che può regalare all’Italia una soddisfazione sportiva degna di stare al fianco a Valentino Rossi, o alla Ferrari. Se siamo (almeno un po’) un popolo di navigatori, è il momento di farlo vedere. Salendo in barca con Zambo!
>>> SCRIVI UN MESSAGGIO A MICHELE IN FONDO A QUESTA PAGINA, O SULLE PAGINE FACEBOOK DI SAILY
SU SAILY TV NELLE PROSSIME ORE: I VIDEO DEGLI ARRIVI, LE PRIME DICHIARAZIONI, I COMMENTI DEGLI ESPERTI - SPECIALE MINI TRANSAT 2015: SOLO SU SAILY TV
LA REGATA A CRONOMETRO
Michele come detto è in lotta per il podio della seconda tappa. Alle 9 del 12 novembre è secondo a 54 miglia da Frederik Denis (primo con 800 Nautipark), e ha 10 miglia di vantaggio sul terzo (l’inglese Luke Berry su 753 Association Reves), 33 miglia su Bouysson (802 Le Bon Agent), 52 miglia su Trehin (716 Raul Pasteque), 98 su Daramy (814 Chocolats Paries), 100 su Koster (888 Eight Cubed), 178 su Destais (630 Nicolasdestais.com), e molte di più sugli altri migliori, i top-10 della prima tappa a Lanzarote.
Il podio – un podio comunque storico e significativo - è dunque possibile a Guadalupe. L’arrivo sarà una partita a poker: l’aliseo è in calo proprio davanti ai Caraibi, pochi sbuffi sui 10-15 nodi ancora e poi solo 6-8 nodi, pensate che sofferenza avanzare a rilento dopo 12 giorni di planate folli a una media di 10 nodi! Il calo potrebbe favorire all’inizio chi insegue, ma dopo l’arrivo dei primi potrebbe rallentare gli inseguitori e aprire nuove prospettive per la classifica combinata della Mini Transat. Perché in ballo c’è anche questo: la classifica sui tempi delle due frazioni.
In base al risultato della prima tappa, e ai tempi di percorrenza, questa è la situazione della Mini “a cronometro” di Michele Zambelli, che lo ricordiamo aveva chiuso al 12° posto a Lanzarote. Michele era arrivato quasi 23 ore dopo il trionfatore della prima tappa, Dave Baudart, che però si è ritirato quasi subito nella seconda e quindi è fuori gioco. Il ritardo dagli altri, dal secondo al quarto-quinto posto, è abbastanza simile: Michele deve recuperare (circa) 13 ore e 36 minuti su Trehin (che fu secondo a Lanzarote e adesso è 50 miglia dietro di lui. Quasi identico distacco, 13 ore e 30 minuti, da Denis, 3° a Lanzarote e attuale leader. Poi: 12 ore e 9 minuti da recuperare su Luke Berry, con il quale è testa a testa a 200 miglia dal traguardo… Sono invece 11 ore e 35 minuti da recuperare su Mechin (sul quale potete leggere sotto un capitoletto speciale…), che lo tallona a una ventina di miglia (al momento in cui scriviamo queste note). Poi le situazioni più semplici, ovvero i sorpassi possibili di Michele Zambelli: 10 ore e 3 minuti da recuperare su Bouysson che attualmente è dietro di una trentina di miglia; 8 ore e 9 minuti per riprendere Grison, attualmente staccato di oltre 300 miglia; 5 ore e 38 da Koster, a 100 miglia; 2 ore e mezza circa da Destais, indietro 178 miglia, e poco più di un’ora da Daramy e Jehl, entrambi staccati rispettivamente di 98 e oltre 600 miglia…
SERIE
Il match race tra i due Offcet di Lipinski e Pulve pare interrotto, il primo ha “spaiato” verso Sud e l’altro lo ha lasciato andare. Dopo rotte parallele per 12 giorni, c’è questo divorzio finale, come lanciare i dadi e lasciare che la fortuna decida la sorte… Gli italiani: Roland Ventura 14°, Andrea Fornaro 24°, Federico Cuciuc 39°. L’iberica molto italiano Nacho Postigo (Oscar della jella a questa Mini) è 37°.
LUDOVIC MECHIN (667), LO SKIPPER FANTASMA
La storia di Mechin non fa dormire sonni tranquilli: da due giorni il suo gps non fornisce la posizione della barca, sparita dalla cartografia. Dov’è Mechin e dov’è la “pericolosissima” 667? Vanno a Nord, a Sud, recupera o perde, che velocità fa? Mistero. Per i più smaliziati, si può usare l’AIS. Gli organizzatori a quanto pare non temono che possa trattarsi di una emergenza (del resto non c’è stato neanche un segnale in tal senso), e si preparano – molto “francoise” – a un arrivo d’altri tempi, in quelle vecchie transat nelle quali all’improvviso sbucava dalle nebbie a largo di Newport il Tabarly di turno… Sarà pure interessante, ma trattandosi di 667 lo riteniamo, come detto, “pericoloso”. Perché? Perché 667 Microvitae non è altri che la barca che due anni fa vinse la Mini Transat superando nell’ultima notte il nostro Giancarlo Pedote approfittando della rottura del bompresso su suo 747 Prysmian! Altro che fantasma, è una barca predestinata, un terminator sulle piste dei velisti italiani. L’ultima segnalazione gps la dava a 20 miglia da Zambo. Poi silenzio. Ragione in più per soffiare, soffiare, fare onde da planare, in favore di Illumia 788.
DA SAILY TV - VIDEO: L'ARRIVO DELLA MINI 2013, PEDOTE SECONDO...
DA SAILY TV - VIDEO: MINI 2913, LE ULTIME 500 MIGLIA CON PEDOTE
LA SCHEDA CON I DISTACCHI
I distacchi di Michele Zambelli dagli avversari
Baudart 23 ore – Ritirato dalla seconda tappa
Trehin 13 ore 36 minuti
Denis 13,30
Berry 12,09
Mechin 11,35
Bouyssou 10,03
Grison 8,09
Koster 5,38
Destais 2,33
Daramy 1,43
Jehl 1,15
In base a un calcolo molto di massima, considerando una media di 7 nodi (il vento sta calando drasticamente), Michele con i distacchi delle 9 di mattina di giovedi 12, con 200 miglia ancora da percorrere per l’arrivo, potrebbe avere 1 ora di vantaggio su Berry, (forse 3-4 su Mechin il fantasma), circa 7 ore su Trehin, circa 5 su Bouysson, 14 su Daramy e Koster, 25 su Destais, 49 su Grison e oltre 80 su Jehl… In linea di massima recupererebbe 6 posizioni, dal 12° al 6° posto complessivo. Calcoli e tabelle che naturalmente lasciano il tempo che trovano. Anzi, lasciano l’aliseo che trovano… Quello che c’è da fare lo abbiamo detto prima: Forza Zambo e tutti con lui!
SU SAILY TV NELLE PROSSIME ORE: I VIDEO DEGLI ARRIVI, LE PRIME DICHIARAZIONI, I COMMENTI DEGLI ESPERTI - SPECIALE MINI TRANSAT 2015: SOLO SU SAILY TV
DALLO SPECIALE MINI TRANSAT DI SAILY TV
VIDEO: A BORDO DI ILLUMIA 788 CON MICHELE ZAMBELLI E GAETANO MURA
VIDEO: L'ARRIVO DI MICHELE ZAMBELLI A LANZAROTE
VIDEO: LA PARTENZA DELLA SECONDA TAPPA (MICHELE, CHE SCATTO!)
di Fabio Colivicchi
Adesso fermi tutti, velisti d’Italia: uniamoci, prendiamo un bel respiro e soffiamo, tutti, in direzione delle vele di 788 Illumia, sulla randa, il fiocco e il gennaker di Michele Zambelli. Lui è la vela italiana adesso: unico piccolo skipper azzurro in mezzo a una flotta di francesi (e un inglese). Un portatore sano della nostra vela, con la sua storia e cultura, al cospetto con la storia e cultura della vela oceanica transalpina (ma anche britannica), i cui nomi non finiscono mai. Loro sono l’impero, noi una piccola provincia. Ma sappiamo esprimere qualità incredibili. In proporzione alle rispettive “basi” (di praticanti, di pubblico, di media, di sponsor), l’Italia di Zambelli (25 anni) è meglio della Francia di Denis (31), o Trehin (27). Ecco perché è giusto fermarsi, e tra oggi e domani (anche un po’ stanotte, dai, magari dopo X-Factor…) guardare la cartografia della dirittura d’arrivo dell’ennesima bellissima Mini Transat, una regata-sogno che può regalare all’Italia una soddisfazione sportiva degna di stare al fianco a Valentino Rossi, o alla Ferrari. Se siamo (almeno un po’) un popolo di navigatori, è il momento di farlo vedere. Salendo in barca con Zambo!
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SU SAILY TV NELLE PROSSIME ORE: I VIDEO DEGLI ARRIVI, LE PRIME DICHIARAZIONI, I COMMENTI DEGLI ESPERTI - SPECIALE MINI TRANSAT 2015: SOLO SU SAILY TV
LA REGATA A CRONOMETRO
Michele come detto è in lotta per il podio della seconda tappa. Alle 9 del 12 novembre è secondo a 54 miglia da Frederik Denis (primo con 800 Nautipark), e ha 10 miglia di vantaggio sul terzo (l’inglese Luke Berry su 753 Association Reves), 33 miglia su Bouysson (802 Le Bon Agent), 52 miglia su Trehin (716 Raul Pasteque), 98 su Daramy (814 Chocolats Paries), 100 su Koster (888 Eight Cubed), 178 su Destais (630 Nicolasdestais.com), e molte di più sugli altri migliori, i top-10 della prima tappa a Lanzarote.
Il podio – un podio comunque storico e significativo - è dunque possibile a Guadalupe. L’arrivo sarà una partita a poker: l’aliseo è in calo proprio davanti ai Caraibi, pochi sbuffi sui 10-15 nodi ancora e poi solo 6-8 nodi, pensate che sofferenza avanzare a rilento dopo 12 giorni di planate folli a una media di 10 nodi! Il calo potrebbe favorire all’inizio chi insegue, ma dopo l’arrivo dei primi potrebbe rallentare gli inseguitori e aprire nuove prospettive per la classifica combinata della Mini Transat. Perché in ballo c’è anche questo: la classifica sui tempi delle due frazioni.
In base al risultato della prima tappa, e ai tempi di percorrenza, questa è la situazione della Mini “a cronometro” di Michele Zambelli, che lo ricordiamo aveva chiuso al 12° posto a Lanzarote. Michele era arrivato quasi 23 ore dopo il trionfatore della prima tappa, Dave Baudart, che però si è ritirato quasi subito nella seconda e quindi è fuori gioco. Il ritardo dagli altri, dal secondo al quarto-quinto posto, è abbastanza simile: Michele deve recuperare (circa) 13 ore e 36 minuti su Trehin (che fu secondo a Lanzarote e adesso è 50 miglia dietro di lui. Quasi identico distacco, 13 ore e 30 minuti, da Denis, 3° a Lanzarote e attuale leader. Poi: 12 ore e 9 minuti da recuperare su Luke Berry, con il quale è testa a testa a 200 miglia dal traguardo… Sono invece 11 ore e 35 minuti da recuperare su Mechin (sul quale potete leggere sotto un capitoletto speciale…), che lo tallona a una ventina di miglia (al momento in cui scriviamo queste note). Poi le situazioni più semplici, ovvero i sorpassi possibili di Michele Zambelli: 10 ore e 3 minuti da recuperare su Bouysson che attualmente è dietro di una trentina di miglia; 8 ore e 9 minuti per riprendere Grison, attualmente staccato di oltre 300 miglia; 5 ore e 38 da Koster, a 100 miglia; 2 ore e mezza circa da Destais, indietro 178 miglia, e poco più di un’ora da Daramy e Jehl, entrambi staccati rispettivamente di 98 e oltre 600 miglia…
SERIE
Il match race tra i due Offcet di Lipinski e Pulve pare interrotto, il primo ha “spaiato” verso Sud e l’altro lo ha lasciato andare. Dopo rotte parallele per 12 giorni, c’è questo divorzio finale, come lanciare i dadi e lasciare che la fortuna decida la sorte… Gli italiani: Roland Ventura 14°, Andrea Fornaro 24°, Federico Cuciuc 39°. L’iberica molto italiano Nacho Postigo (Oscar della jella a questa Mini) è 37°.
LUDOVIC MECHIN (667), LO SKIPPER FANTASMA
La storia di Mechin non fa dormire sonni tranquilli: da due giorni il suo gps non fornisce la posizione della barca, sparita dalla cartografia. Dov’è Mechin e dov’è la “pericolosissima” 667? Vanno a Nord, a Sud, recupera o perde, che velocità fa? Mistero. Per i più smaliziati, si può usare l’AIS. Gli organizzatori a quanto pare non temono che possa trattarsi di una emergenza (del resto non c’è stato neanche un segnale in tal senso), e si preparano – molto “francoise” – a un arrivo d’altri tempi, in quelle vecchie transat nelle quali all’improvviso sbucava dalle nebbie a largo di Newport il Tabarly di turno… Sarà pure interessante, ma trattandosi di 667 lo riteniamo, come detto, “pericoloso”. Perché? Perché 667 Microvitae non è altri che la barca che due anni fa vinse la Mini Transat superando nell’ultima notte il nostro Giancarlo Pedote approfittando della rottura del bompresso su suo 747 Prysmian! Altro che fantasma, è una barca predestinata, un terminator sulle piste dei velisti italiani. L’ultima segnalazione gps la dava a 20 miglia da Zambo. Poi silenzio. Ragione in più per soffiare, soffiare, fare onde da planare, in favore di Illumia 788.
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LA SCHEDA CON I DISTACCHI
I distacchi di Michele Zambelli dagli avversari
Baudart 23 ore – Ritirato dalla seconda tappa
Trehin 13 ore 36 minuti
Denis 13,30
Berry 12,09
Mechin 11,35
Bouyssou 10,03
Grison 8,09
Koster 5,38
Destais 2,33
Daramy 1,43
Jehl 1,15
In base a un calcolo molto di massima, considerando una media di 7 nodi (il vento sta calando drasticamente), Michele con i distacchi delle 9 di mattina di giovedi 12, con 200 miglia ancora da percorrere per l’arrivo, potrebbe avere 1 ora di vantaggio su Berry, (forse 3-4 su Mechin il fantasma), circa 7 ore su Trehin, circa 5 su Bouysson, 14 su Daramy e Koster, 25 su Destais, 49 su Grison e oltre 80 su Jehl… In linea di massima recupererebbe 6 posizioni, dal 12° al 6° posto complessivo. Calcoli e tabelle che naturalmente lasciano il tempo che trovano. Anzi, lasciano l’aliseo che trovano… Quello che c’è da fare lo abbiamo detto prima: Forza Zambo e tutti con lui!
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