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13/11/2015 - 13:02

Due "azzurri" tra i 14 più grandi velisti di sempre

Sensini e Mankin, hall of fame

Alessandra e Valentino nella Hall of Fame della vela istituita dall'ISAF, con Dennis Conner, Harold Vanderbilt, Sir Peter Blake, Buddy Melges e Torben Grael



di Fabio Colivicchi


La Hall of Fame della vela istituita dall'ISAF (la federvela mondiale) nel 2007 in occasione del centenario, ha annunciato l'ingresso di 7 nuovi grandi velisti nell'Albo d'oro della vela di sempre. Tra questi Alessandra Sensini e Valentin Mankin. Con loro anche Dennis Conner, Harold Vanderbilt (1884 – 1970), Sir Peter Blake (1948 – 2001), Buddy Melges e Torben Grael


Hall of Fame sta per "Albo d'Oro", ma è più del significato italiano, è una sorta di "famiglia", di podio perpetuo, una "stanza" dove sono raccolti, riuniti, i volti e le storie degli atleti che hanno fatto grande uno sport. La vela ha istitutito la sua Hall of Fame nel 2007 per il centenario dell'International Sailing Federation, l'ISAF oggi guidata dall'italiano Carlo Croce.

Nel 2007 alla nascita dellìAlbo, l'ISAF vi inserì 7 nomi leggendari: Olin Stephens, Dame Ellen Macarthur, Paul Elvström, Barbara Kendall, Eric Tabarly e Sir Robin Knox-Johnston.

Oggi, a distanza di 8 anni, all'Annual Conference di Sanya in Cina che si chiude questo sabato, la Hall of Fame è stata accresciuta con l'inserimento di altri 7 nomi, anche in questo caso personaggi e atleti immortali dello sport velico, anche se alcuni purtroppo hanno lasciato questa vita.

L'infornata di ingressi nella HdF ISAF, che porta a 15 il totale dei nomi riuniti nel riconoscimento, ha portato alla ribalta anche due nomi della vela "azzurra": una è italianissima, è la capitana Alessandra Sensini, la windsurfista capace di conquistare 4 medaglie in 6 Olimpiadi, riportare l'oro olimpico alla vela che mancava dai tempoi di Agostino Straulino e Nico Rode (1952), oggi dirigente sportivo (è nella Giunta CONI) e tecnico (Direttore Giovanile FIV). 

L'altro è "italiano" e azzurro di adozione, si tratta del grande velista, tecnico e uomo ucraino Valentin Mankin, a sua volta quattro medaglie olimpiche, negli ultimi 33 anni in Italia con ruoli fondamentali nella guida tecnica della vela olimpica.

Con Sensini e Mankin etrano anche altri nomi enormi della storia velica. A seguire un profilo dei 7 nuovi membri della Hall of Fame dell'ISAF. Quanto all'Annual Conference, ci sono in ballo questioni non secondarie, e l'inquinamento delle acque olimpiche di Rio tiene banco con possibili finali a sorpresa. Ne parleremo su Saily in prossimi articoli.

Dennis Conner
Quattro volte vincitore dell'America's Cup (quando era La Coppa e La Vela), una volta perdente, comunque chiamato Mister Coppa America. Ma al di là delle etichette è stato forse tra i primi grandi professionisti moderni dello yachting, 300 giorni all'anno in mare, e ha corso e vinto anche in classi olimpiche (bronzo olimpico nel 1976 in Tempest)

Alessandra Sensini
E' la velista femminile con il maggior numero di medaglie vinte nella storia delle Olimpiadi.: un oro, un argento e due bronzi Questo basterebbe, ma si può aggiungere che i risultati sono arrivati nell'arco di 6 Olimpiadi, un quarto di secolo, e contro avversarie sempre diverse, su classi diverse benchè di windsurf.

Alessandra è stata sul palco dove Croce le ha consegnato la targa della HoF, e ha detto: "Vi ringrazio, per me è un onore, qualche anno fa mi avevate dato il premio come velista Rolex dell'anno, questa volta è totalmente inattesa. Ringrazio il presidente Croce perchè dopo aver smesso di regatare mi ha voluto in federazione a seguire il settore giovanile, spero di riuscire a ispirare le nuove generazioni e trasferire a loro le mia conoscenze nello sport della vela".

Harold Vanderbilt (1884 – 1970)
Uno dei premiati postumi, è un nome che evoca grandi talenti e grandi risultati in una fase d’oro della storia velica. Un campione della vela (e del bridge), scrittore, pilota, Vanderbilt è però ricordato universalmente per la serie di incredibili J-Class con i quali difese con successo la Coppa America nel 1930, 1934 e 1937. Fu anche uno dei promotori di una visione più moderna delle regole di regata con la visione che portò al primo Regolamento di regata del 1960.
 
Sir Peter Blake (1948 – 2001)
Un altro grande monumento della vela, Sir Peter Blake, un uomo che ha lasciato segni di grandezza in tanti modi differenti. Ha guidato la Nuova Zelanda alla conquista della Coppa America, ha vinto il giro del mondo Whitbread Round The World Race, e il primo Trofeo Jules Verne, per il giro del mondo a vela più veloce. Leader, visionario, carismatico, magnetico anche fisicamente, Blake si è anche impegnato nella protezione dell’ambiente e ha dato vita a spedizioni marine scientifiche. Fu ucciso durante un attacco di pirati in Amazzonia proprio durante una spedizione. Fu Rolex World Sailor of the Year nel 1994.
 
Buddy Melges
I Melges sono una grande famiglia velica, ancora oggi molto attiva e che da il nome a un cantiere e una serie di barche famose. Ma Buddy ne è stato il patriarca. Campione di vela in molte classi (fino alle medaglie olimoice: Bronzo nel 1964 sul Flying Dutchmann, Oro nel 1972 sul Soling), poi in Coppa America (era al timone contro Il Moro di Venezia, e resta il più “anziano” timoniere di tutta la storia della Coppa), la sua esperienza in una marea di classi ne ha fatto un esperto ed eclettico senza pari, fino a diventare “creatore” e costruttore di barche, carriera nella quale ancora oggi eccelle.
 
Valentin Mankin (1938 – 2014)
Il “nostro” grande Valentino, scomparso per un tumore lo scorso anno, lasciando un vuoto e un patrimonio umano e tecnico incommensurabile. Ora Valentino torna ed entra nella grande famiglia delle leggende veliche dalla porta principale. Gli avrebbe fatto piacere e glielo farà. E’ ancora oggi l’unico velista nella storia ad aver vinto l’Oro olimpico in tre diverse classi (e chissà se mai questo record assai più che simbolico verrà almeno raggiunto): Oro nel 1968 sul Finn, Oro nel 1972 sul Tempest, Oro nel 1980 sulla Star. E in mezzo un argento 1976 sul Tempest. Stimato ovunque per la sua etica del lavoro applicato allo sport velico, per la sua anima di grande sportivo che ne ha fatto un mentore per molti atleti giovani.
 
Torben Grael
Anche Torben in qualche modo potremmo definirlo un po’ “italiano”, visto che da tattico di Luna Rossa ci ha fatto vivere alcune delle più belle pagine della nostra vela. Ma il grande velista brasiliano entra nella Hall per il record olimpico (battuto solo di recente da Sir Ben Ainslie) di 5 medaglie vinte ai Giochi: 2 Ori, 2 Bronzi e un Argento, in due classi, Soling e Star. Oltre a Olimpiadi e Coppa America (sfiorata), ha vinto anche in oceano, conquistando la Volvo Ocean Race con Ericsson 4. E’ stato anche Rolex World Sailor of the Year nel 2009.

Commenti

Caro Giuliano... Il grande Tino, eroe d'altri tempi. Gli "albi" e le "hall" si mettono a contare i numeri, e ai suoi tempi era difficile farli a manetta come oggi. Forse un prossimo treno. Ma albo o non albo, resta l'obbligo di ricordare certi miti. Come hai fatto tu con il libro su Straulino!