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19/11/2010 - 23:45

La storica vittoria di Andrea Mura e i complimenti del presidente Napolitano

Rhum al profumo di mirto

Lo skipper di Vento di Sardegna è il primo italiano a vincere la storica regata. La vela oceanica italiana, da oggi, ha un nuovo protagonista. Saily lo ha intervistato mentre tagliava il traguardo.
E Napolitano si congratula con lui.
di Emanuele Isonio e Fabio Colivicchi

Lo abbiamo seguito con trepidazione lungo la mappa interattiva che mi mostrava costantemente la sua posizione in regata. Lo abbiamo ben presto prendere la testa della corsa, a poche miglia dalla partenza di Saint Malò. Ci siamo divisi sulla bontà della sua scelta di prendere la “via a sud” sul Golfo di Biscaglia e all’altezza di capo Finisterre, per lasciarsi a occidente le Azzorre.

Abbiamo visto con trepidazione il temporaneo sorpasso di chi, al contrario, aveva scelto di tenersi più a nord. Ma una volta superate le isole portoghesi abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo. Ora basta scaramanzie: è tempo di festeggiare. Dopo 3.562 miglia, 19 giorni 9 ore, 40 minuti e 30 secondi di regata, alle 22.43 Andrea Mura ha tagliato per primo il traguardo di Point à Pitre nella categoria Rhum.

Ci sono parecchi motivi per essere felici della sua prova: perché, pur non essendo la categoria più affollata (11 gli atleti in gara e 7 gli arrivati), lo skipper di Vento di Sardegna ha dimostrato nettamente la sua supremazia, imponendo al secondo classificato (Luc Coquelin) oltre 200 miglia di distacco.

Perché Mura è il primo italiano a vincere la storica Route du Rhum ed è l’unico non francese a insediarsi tra I vincitori di questa nona edizione: Franck Cammas (Groupama 3) nella Ultime, Roland Jourdain (Veolia Environnement) negli Imoca, Lionel Lemonchois (Prince de Bretagne) nei Multi 50 e, penultimo vincitore ad arrivare, Thomas Ruyant (Destination Dunkerque) nell’affollatissima Class 40.

L'INTERVISTA A SAILY SULLA LINEA DEL TRAGUARDO
Abbiamo raggiunto Andrea Mura al telefono, a poche miglia dall'impresa (che sarà a breve trasmessa integralmente sulla nostra web-tv). "Sono a una decina di miglia dal traguardo, vedo l'isola, ci sto praticamente girando intorno, sono di bolina a 6 nodi circa", ci ha detto. Il velista sardo, ex classi olimpiche, ex Coppa America (Il Moro di Venezia nel 1992), velaio e grande marinaio, dopo due settimane di Atlantico ha un fiume di parole da riversare: "Ancora non mi rendo conto di questa vittoria. Non è definibile con poche parole, sono tante cose, da un lato è il raggiungimento di un obiettivo, dall'altra forse l'inizio di una serie di altre imprese. E poi la gioia di aver gratificato tante persone che hanno collaborato e creduto a questa impresa, è un modo per ringraziarli. E poi è la prima volta che un italiano vince la Route du Rhum, credo faccia bene alla vela, allo sport, cerchiamo di rompere l'egemonia francese!"
 
Dalle regate di triangolo all'oceano, cosa cambia?
"Questa vela oceanica è tutt'altra cosa dalla vela agonistica tra le boe. Qui metti da parte il regolamento, l'astio e le proteste che girano in banchina, quello è un ambiente che tendenzialmente si sta rovinando per il professionismo, per i troppi soldi, è un mondo che a me piace sempre meno. Qui c'è tanta sportività, solidarietà, il darsi una mano tra gli skipper, non ci sono segreti da tenere nascosti, c'è solidarietà sportiva. Anche se i francesi con la solita puzza sotto il naso mi hanno definito "favorito debuttante"... mi sta bene, visto il risultato! Ma dal punto di vista tecnico la vela oceanica non è più quella vela spartana e senza tecnica di un tempo, oggi i monoscafi IMOCA sono astronavi, c'è tanta tecnologia come in Coppa America. Le due cose si stanno fondendo".
 
Tutto bene a bordo?
"Sono felice perché la barca è perfetta, asciutta, sicura. Tranne qualche piccola e normale rottura alle vele o in coperta, tutti gli impianti sono in perfetto stato, idraulico, elettrico, la barca mi ha dato tanta soddisfazione e sicurezza. E' frutto di un lavoro lungo, meticoloso, e devo dire anche appassionante. Ho scoperto una mia vocazione a preparare le barche."
 
E adesso? Obiettivi futuri?
"Stasera grande festa, perché proprio al mio arrivo c'è la prima delle due premiaizoni, per tutti quelli arrivati entro il 19, cioè oggi: Ci tenevo ad esser premiato con gli illustri oceanici... E poi due belle birre ghiacciate locali, quelle che qui chiamano Caribe! Anche perché ci sono 28 gradi, è piena estate, è calda anche l'acqua. Poi si vedrà, ho tante idee. Mi piacerebbe chiedere agli organizzatori della Jacques Vabre di ammettere una classe mista di scafi che non sono né Class 40 né IMOCA 60, come qui per la classe Rhum, e tentare di ripetere l'impresa."

TRE DECENNI A VELA
Cagliaritano, 46 anni di cui 35 di vela ad alto livello, per Andrea Mura è la prima vittoria sulla Rotta del Rum ma è solo un tassello in un palmares di tutto riguardo: oltre alla Coppa America come randista sul Moro di Venezia, vanno ricordati i due titoli mondiali, due europei in 420, dieci titoli italiani.
Tanti i premi anche per la sua veleria. Tra tutti l’Oscar della Vela come “miglior velaio” nel 2005.

VENTI GIORNI IN OCEANO
A dispetto del curriculum sportivo di tutto rispetto, fino al 31 ottobre scorso in oceano Andrea Mura era un vero e proprio outsider. "Le Sarde", come lo chiamano ora i francesi con rispetto e ammirazione per un risultato che lo proietta di diritto tra i protagonisti della vela oceanica, non aveva, infatti, mai affrontato una navigazione così lunga e impegnativa al di fuori del Mediterraneo. La Rhum finora aveva visto solo tre italiani prender parte alla regata: Paolo Martinoni, nella prima edizione del 1978, Simone Bianchetti, 20 anni più tardi, e Giovanni Soldini, nell'edizione 2002.
 
Il battesimo è stato durissimo: le prime 48 ore dopo la partenza sono state vissute in condizioni estreme, di bolina con onde di 3 metri e mezzo e un mal di mare devastante, peraltro confessato senza riserve durante un collegamento  satellitare con l’ufficio stampa dell’evento. Nonostante ciò Andrea ha comunque sempre mantenuto il controllo degli avversari.
 
Superata la tempesta, è arrivato il momento della prima, importante, scelta strategica. Seguito 24 ore su 24 sotto il profilo meteorologico da Gianfranco Meggiorin, responsabile di Navimeteo e dal suo team, Andrea Mura ha scelto una rotta più a Sud rispetto all’Ortodromica (la rotta più breve tra la partenza e l’arrivo) e ha continuato a seguire la rotta condivisa con il team meteo, con insistenza consapevole, anche quando la classifica si è capovolta e Vento di Sardegna è arrivata ad accumulare, al sesto giorno di navigazione, un ritardo di 50 miglia.
 
La conferma che la strategia era quella corretta è arrivata all’altezza del passaggio delle Azzorre: la flotta che navigava a Nord rispetto all’Ortodromica  e Vento di Sardegna, che invece navigava più a Sud, convergono verso la stessa rotta e Vento di Sardegna ha 80 miglia di vantaggio.
 
Da quel momento, la volata di Andrea Mura è stata inarrestabile. Andrea, con tenacia e determinazione, ha guadagnato vantaggio giorno dopo giorno, fino a mettere oltre 200 miglia tra se e i suoi diretti avversari. Soltanto la rottura prima del canard di prua e poi del gennaker grande hanno parzialmente rallentato la cavalcata di Vento di Sardegna, che ha comunque tagliato il traguardo in controllo degli avversari.
 
Una regata difficile nel complesso disputata in condizioni meteo anomale rispetto a quelle che erano le aspettative. Un Aliseo capriccioso si e’ fatto attendere a lungo e, soltanto nella parte finale del percorso, ha consentito alle imbarcazioni di navigare alle andature portanti, condizioni peraltro tipiche del periodo.

IL TIFO DI MARCO NANNINI (ANCORA A 300 MIGLIA DALL'ARRIVO)
Tra i tanti tifosi di Andrea Mura, ce n’è uno in posizione privilegiata: “Tutto il mio tifo va per Andrea e al suo Open 50 (progettato da Umberto Felci, ndr). Vedo che conduce la classe Rhum saldamente in testa. Mi fa molto piacere”, ha detto ieri Marco Nannini, l’altro skipper italiano impegnato nella Route du Rhum ma nella Class 40. Per lui la regata durerà qualche altro giorno: mentre scriviamo è a 300 miglia dal traguardo, al 26esimo posto su 44 concorrenti.

“Certo 300 miglia possono sembrare ancora tante. Si fa in tempo ad attraversare l’Adriatico varie volte. Ma per me che non vado a terra dal tramonto del 31 Ottobre, non mi semba poi così lontano. Un vento leggero mi spinge sotto spi maxi, ci tocca ancora una breve fase di venti in calo
e poi la vera e propria ultima volata verso il traguardo. Ho recuperato un po’, più o meno quel metà classifica che
mi ero dato come obbiettivo alla partenza. Non credo da qui alla fine ci
saranno più grandi stravolgimenti ma in una regata in cui il mitico
Michel Desjoyeaux è arrivato ultimo in classe non mi sto a fasciar la
testa più di tanto”.
Oltre a Mura, grandi lodi anche per il vincitore della sua classe, il talentuoso Thomas Ruyant: “Gli faccio i miei complimenti vivissimi, prima della partenza ero andato a
stringergli la mano e gli ho detto  che puntavo su di lui. Lui un po' teso ha
solo fatto un cenno con la testa, forse di chi ha il peso di molte
aspettative sulle sue spalle, ma ha fatto una regata esemplare e se lo
merita. Bravo Thomas”.

ULTIM'ORA 23/11/2010
LE CONGRATULAZIONI DEL CAPO DELLO STATO
Mentre Andrea Mura si preparava a tornare in Italia, questa mattina ha ricevuto un telegramma dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per l'impresa portata a termine. Ecco il testo integrale:

"Desidero rappresentare i vivi complimenti del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per il successo ottenuto nella Route du Rhum 2010. Con il sincero auspicio che questo importante risultato apra la strada ad ulteriori successi per l'Italia nella vela oceanica, il Capo dello Stato esprime a lei e a tutta la squadra un fervido augurio".

Grande la commozione dello skipper di Vento di Sardegna, raggiunto telefonicamente all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi dove era in attesa della coincidenza per Cagliari: "Nell'apprendere la notizia del telegramma del Presidente della Repubblica ho provato un'emozione indescrivibile. Non mi sembra vero. Tornare in Italia, dopo più di due mesi con la vittoria in tasca era per me già motivo di grande soddisfazione. Le parole di Napolitano mi riempiono d'orgoglio e sono uno stimolo importante per continuare a lavorare verso altri importanti obiettivi sportivi. Ringrazio il presidente Napolitano per il grande onore che mi ha voluto riservare".

Commenti

tomaso (non verificato)

com'è mai che la voce si sente chiaramente ma le immagini video appaiono come tante foto una dietro l'altra?
Caro Tommaso, non so a quale servizio tv ti riferisca. Ho controllato tutti i video sulla Route du Rhum finora mandati in onda ma si vedono senza problemi. Forse può dipendere dalla velocità della connessione con cui li stai vedendo. Se però mi fai sapere con quale servizio hai questo problema, un controllo lo facciamo! Ciao e grazie!