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22/09/2011 - 01:56

Guida completa alla Transat 650: concorrenti, barche, italiani. E tutti i link utili per seguire la regata

Quelli che... l'Oceano in 6 metri e mezzo

!--paging_filter--strongInizio con vento leggero, flotta sgranata alla ricerca delle bavette. Le prime due giornate della prima tappa. E in questo nostro contenuto, la guida alla regata, il profilo degli 8 italiani, i link ai loro siti, i consigli per seguire la più affollata (e folle) delle regate oceaniche/strong!--break--br / br / strongAGGIORNAMENTO ALLE 12 del 27 SETTEMBRE/strongbr / br / Duecentoquaranta: impossibile da giocare al lotto. Ma pare questo il numero magico del primo giorno della Mini Transat 6.50. Duecentoquaranta sono i gradi sui quali (grado più, grado meno) è puntato il 75% delle prue dei concorrenti della regata che, in due tappe, porterà da La Rochelle a Salvador de Bahia in Brasile.br / Le prime ore sono state infatti molto complesse dal punto di vista meteo. A causa di un vento piuttosto leggero e molto capriccioso, che sta esaltando le doti di routier dei navigatori presenti. 44 miglia di distanza separano (o meglio, separavano questa mattina, alla rilevazione delle 8), il concorrente collocato più a Nord Est (Jorge Madden, 636 Samsara) da Etienne David (679 Team Work).br / br / strongMa c'è chi punta a Nord/strongbr / Se i ¾ della flotta sta puntando sui 240°, c’è però un gruppetto di piantagrane che ha scelto invece di puntare decisamente verso Nord Ovest, sperando di intercettare raffiche più favorevoli.br / Alle 12 di oggi comunque, la flotta era guidata da David Raison e dal suo Proto Team Work Evolution, che ha scelto una via mediana e sembra aver visto giusto. Basta cliccare sul tracking in tempo reale messo a disposizione dall’organizzazione della corsa (a href="http://tracking.transat650.net/carte/etape-1.html"http://tracking.transat650.net/carte/etape-1.html/a) per scoprire che viaggia a quasi 12 nodi di media mentre gli altri oscillano tra 8 e 9. Per quanto durerà tale situazione ovviamente non è dato saperlo. Ma per ora, sta valendo a Raison un meritato primo posto. Dietro di lui, Nicolas Boidevezi su Defi GDE (velocità media: 10.6 nodi) e Etienne David su Teamwork (velocità media: 8,32).br / br / strongE GLI ITALIANI?/strongbr / E gli Italiani? Fra i Proto, il primo è Andrea Caracci. Il suo Speedy Maltese è 21esimo, a 28,6 miglia da Raison e in posizione più settentrionale rispetto alla linea “ideale” della regata. Gli altri due proto italiani di Tiziano Rossetti (Una Vela per Emergency) e Maurizio Gallo (Yak) sono invece in fondo al gruppo, rispettivamente terzultimo e penultimo a 54 e 61 miglia di distacco.br / In classe Serie, dopo una partenza sprint del 21enne Giacomo Sabatini (fedele al nome del suo scafo, Scusatemi le spalle) che ha girato in boa in terza posizione, il migliore degli Italiani è al momento Andrea Pendibene, decimo. Il suo 520 Intermatica è 9,8 miglia dal leader della classe, Hugo Lavayssiere. Pendibene, come gli altri italiani ha scelto di tenersi piuttosto vicino rispetto alla rotta ideale.br / Ecco le posizioni degli altri:br / Sergio Frattaruolo (Bologna in Oceano): 21esimo, a 18,6 miglia dalla testa della corsa.br / Giacomo Sabbatini (Scusami le spalle): 26esimo, a 21 miglia dal primo.br / Simone Gesi (Dagada – Spirito di maremma): 34esimo, a 32 miglia dal primo.br / Susanne Beyer (Penelope): 43esima, a 47 miglia dal primo.br / !--break--br / br / em(La news del 26 settembre)/embr / strongLA PARTENZA DELLA GRANDE AVVENTURA/strongbr / La flotta di 79 skipper - questo alla fine il numero di quelli effettivamente partiti: c'è stata qualche defezione last-minute, a conferma che in una regata del genere la prima vera impresa è essere al via! - ha tagliato la linea di partenza un minuto dopo lo sparo: un minuto di raccoglimento e di saluto al povero Jean-Marc Allaire, il navigatore scomparso in mare alla vigilia della regata, nel trasferimento a La Rochelle del suo Mini.br / nbsp;br / La partenza è stata data con vento a 6 nodi da ovest. Primi in boa sono stati i Proto di Sabastien Rogues (716), Sebastien Picault (198) a Antoine Rioux (800). Tra i Serie, primo Renaud Chavarria (596), davanti a Etienne David (679) e all'italiano Giacomo Sabbatini (Scusami le spalle, 554), il più giovane degli azzurri (e in assoluto tra i più baby in gara). Confermate le previsioni di vento leggero, che renderanno difficilissimi i primi giorni di gara e il passaggio a Capo Finisterre, solitamente decisivo per l'intera Transat 650.br / nbsp;br / strongLE PRIME MIGLIA DEGLI OTTO ITALIANI/strongbr / Nei Proto migliore italiano è Andrea Caracci, che al rilevamento di mezzogiorno di lunedi 26 era 18° a 7 miglia dal leader e navigava a 2,7 nodi di “velocità”… Poi 28° Tiziano Rossetti a 11 miglia e 32° Maurizio Gallo a 14 miglia.br / nbsp;br / Tra i Serie primo italiano Sergio Frattaruolo all’8° posto, a sole 2,4 miglia dal primo e a 2,8 di velocità. Bene anche Andrea Pendibene, 11° a 4,5 miglia e a 2,6 di media. Più staccato, dopo la bella partenza, Giacomo Sabbatini, 32° a 9,4 dal leader. Poi 37° Simone Gesi, 41° Susanna Beyerbr / nbsp;br / strongIL PRIMO CINESE ALLA MINI TRANSAT/strongbr / Da segnalare anche il primo solitario cinese alla Transat 650: l’ingegnere Guo Chuan, corre nei Serie ed è 13°.br / nbsp;br / Gli aggiornamenti sulle posizioni in classifica sono forniti e disponibili sul sito ufficiale della gara ogni giorno alle 6 del mattino, a mezzogiorno e alle 18. a href="http://www.charentemaritime-bahia.transat650.net" title="www.charentemaritime-bahia.transat650.net"www.charentemaritime-bahia.transat650.net/abr / br / !--break--br / em(La news del 25 settembre)/em Una giornata di sole estivo a La Rochelle. Non capita spessissimo, ma stavolta è così. Se la godono amici e familiari, tifosi dei navigatori della Transat 650, la Mini-Transat. Loro, i navigatori, sono forse un po' confusi per le ultime convulse preparazioni alla partenza, e per l'affetto di migliaia di spettatori e parenti. Ma il bello di questa regata così affollata a dispetto di tutti i trend e tutte le crisi (gli organizzatori hanno dovuto infrangere il numero chiuso e portare da 72 a 84 il numero dei partenti) è anche la facilità di incontro e conoscenza tra il popolo del mare e quello di terra. Nessun passi speciale per raggiungere le banchine, incontrare i velisti, chiedergli un autografo e vedere da vicino i loro Drugster del mare lunghi appena 6 metri e mezzo!br / nbsp;br / La Transat 650 è anche la più solitaria delle transatlantiche in solitario. Niente router, niente satellitari, niente radio, internet o altre diavolerie. Si è da soli con i barchini. Due tappe, la prima da La Rochelle a Madeira (Funchal), la seconda che parte dopo una settimana di stop, da Madaira all'arrivo, Salvador de Bahia, Brasile, cavalcando l'Atlantico e tutte le sue declinazioni: alisei, colpi di vento, calme equatoriali, pesci volanti, groppi. Molti vogliono vincerla questa regata, che da sempre esplora i volti del futuro della vela oceanica.br / nbsp;br / Il briefing meteo non ha dato speranze per la prima tappa, sarà una tappa di vento leggero e con tanti rischi conseguenti. Si parte con 5-8 nodi, che nella serata e nella notte andranno a diminuire e a morire, tranne qualche residuo refolo da sud-sud est. Lunedi in mattinata ci si attende una decina di nodi da nord est con qualche piccola onda. Buoni per avanzare un po', ma poi saranno difficili le scelte tattiche, perché martedì si profila un vero incubo per i marinai: una giornata di calma quasi totale, proprio quando le barche saranno in prossimità del temuto Capo Finisterre che delimita il Golfo di Biscaglia. Solo verso la costa spagnola sarà possibile trovare del vento, ma occorre evitare di finire troppo sotto costa rischiando altra bonaccia... Dalla costa portoghese in poi, finalmente ci sarà aria da sud-sud est.br / nbsp;br / E' facile prevedere che la battaglia per le prime posizioni in questa tappa iniziale sarà dura e si giocherà miglio per miglio, anche nella gestione del riposo e del sonno. A Funchal si faranno i conti. Terribilmente stressante e affascinante, è questa la Mini Transat, prima tappa.br / nbsp;br / In allegato la piantina dell'area della partenza.br / nbsp;br / Di seguito una guida completa alla regata, agli skipper italiani.br / br / strongGUIDA COMPLETA ALLA REGATA E AGLI ITALIANI IN GARAbr / /strongFra le 83 imbarcazioni pronte per la Mini Transat c'è un agguerrito gruppetto di italiani. Saily ve li presenta: Andrea strongCaracci/strong, Tiziano strongRosetti/strong e Maurizio strongGallo/strong in classe prototipi. E, fra le barche di serie, Andrea strongPendibene/strong, Simone strongGesi/strong, Sergio strongFrattarulo/strong, Giacomo strongSabbatini/strong e Susanna strongBeyer/strong.br / br / A La Rochelle il conto alla rovescia è già iniziato. Rintracciare gli atleti e distoglierli dai loro fervidi preparativi prepartenza è sempre più complicato. E le notizie drammatiche del povero Jean Marc Allaire non hanno certo contribuito a rendere meno teso il clima. Le preoccupazioni per la sicurezza sono diventate, se possibile, ancora più sentite. Domenica prossima si ripeterà quello che per molti è un appuntamento irrinunciabile. Ogni traversata oceanica ha qualcosa di mitico. Farla però in solitaria a bordo di un mini 6.50 è una storia a sé. Una magnifica ossessione, l'aveva definita qualcuno. E forse definizione più giusta non si poteva dare a questa regata che fa il pienone ormai da molte edizioni e costringe gli organizzatori a fissare il numero chiuso come nelle migliori università dell'Occidente.br / br / strongINIZIO ALLE 17.17/strongbr / Il via ufficiale si avrà alle 17.17 di domenica 25 al largo di Fort Boyard, sulla costa occidentale francese.br / All'edizione di quest'anno sono iscritte 83 imbarcazioni che regateranno suddivise tra prototipi e imbarcazioni di serie. In quest’ultima classe ci sarànbsp; il viareggino Andrea Pendibene a bordo di Intermatica Ita-520, alla sua seconda Transat, dopo che nel 2007 fu il più giovane italiano a partecipare alla dura transatlantica in solitario. In totale otto italiani parteciperanno alla regata: nella classe prototipi gareggeranno Andrea Caracci e Maurizio Gallo, nella classe imbarcazioni di serie, ci saranno, oltre ad Andrea Pendibene, Simone Gesi, Sergio Frattarulo, Susanna Beyer, Tiziano Rossetti e Giacomo Sabbatini.br / br / Un bel numero. Ma non un record assoluto. Furono otto gli italiani anche nell'edizione del 2009 (nove se vogliamo annoverare tra loro anche lo svizzero Andrea Rossi...).br / br / La linea di partenza sarà posta al largo di Fort Boyard, un forte collocato tra l'Ile-d'Aix e l'Ile d'Orleon nello stretto del Pertuis d'Antioche. Nel vicino porto di La Rochelle verrà invece allestito il Villaggio Regate, che aprirà al pubblico dal 21 al 25 settembre.br / br / strongUn mito della vela oceanica/strongbr / La traversata, in solitario e senza assistenza, si corre ogni due anni e ha un percorso di 4.200 miglia (7.800 Km) che, dalla Francia porta fino a Salvador de Bahia, in Brasile, con una sola tappa a Funchal (Madeira). La competizione dura in media 30 giorni, durante i quali è vietata qualsiasi tipo di comunicazione con la terra.br / br / strongI CONNAZIONALI AL VIA, DALLA "B" ALLA "S"/strong:br / br / strongSUSANNE BEYER, LA TRANSAT IN ROSA (745 Penelope, Pogo 2 del 2008 - classe SERIE)/strongbr / Susanne è l’unica donna del manipolo italiano in partenza da La Rochelle. Ma di certo lei non si spaventa: la vela, d’altro canto, lei ce l’ha nel sangue. Instillata nelle sue vene, con amore, da suo padre, che lei stessa presenta come “architetto navale e eccellente marinaio”. L’idea di partecipare alla Transat – è una prima volta per lei, più giovane italiana a prendervi parte – è arrivata perché era ormai stufa di leggere sulle riviste dei “sogni degli altri”. Nel 2008 ha quindi detto: “E’ ora che sia io a vivere il mio sogno”.br / Ed ecco che quindi Susanne ha acquistato un Pogo 2 nuovo, che ha ribattezzato Penelope, è ha iniziato la propria avventura in classe Mini, con l’obiettivo finale di iniziare la Charente Maritime – Bahia. Nel 2009 inizia a collezionare partecipazioni nelle regate mediterranee: l’Arcipelago (3°), il Gran Premio d’Italia (6°) e la Hexis Cup (4°). L’anno scorso ha poi superato il traguardo delle 1000 miglia necessarie a iscriversi. Da quel momento, Susanne Beyer ha pensato solo ad arrivare preparata a questo appuntamento per lei storico.br / br / span style="font-weight: bold;"ANDREA CARACCI - 42 anni, Ingegnere (756 Speedy Maltese, progetto Manuard 2009 - classe PROTO)/spanbr style="" / Non c’è tre senza quattro. Andrea è tenace e preparatissimo, era tra i più veloci anche nelle due edizioni precedenti e nell’ultima era tra il gruppo di testa quando ha disalberato. Barca nuova autocostruita nei minimi dettagli, si dedica anima e corpo a preparare la traversata. Ex 470ista, bravo velista, navigatore. Il nostro capitano.br / br / strongSERGIO FRATTARUOLO (769 Etciu, D2 Rolland 2009 - classe SERIE)/strongbr / "Esiste un rapporto misterioso e primitivo che lega i Bolognesi al mare. I cantautori hanno celebrato questo amore e la città ha dedicato la sua piazza principale a Nettuno, dio del Mare. Con il nome 'Bologna in Oceano' ho voluto evidenziare come mondi all'apparenza lontani, la cultura urbane e l'oceano, possano convivere".br / Sergio Frattaruolo è alla sua prima esperienza con la Mini Transat. E, per non farsi trovare impreparato, habr / richiesto (e ottenuto) di entrare al span class="st"Centre d'Entrainement Méditerranée/span al quale si erano già rivolti Susanne Beyer, Andrea Pendibene e Giacomo Sabbatini.br / br / strongMAURIZIO GALLO, alpinista professionista (513 YAK, progetto Cossutti 2005 - classe PROTO)/strongbr / Vedendo foto e immagini della Transat riuscirete a non confonderle grazie alla vela rosso fuoco scelta da Tiziano Rossetti per la sua Vela per Emergency. Perchè, vedendo gli scafi, fareste difficoltà a notare differenze. Yak di Maurizio Gallo nasce dalla mente di Cossutti come la barca di Rossetti. Punto di forza della candidatura di Gallo, l'ottima preparazione atletica che gli è garantita dalla sua attività di alpinista.br / br / span style="font-weight: bold;"SIMONE GESI - 40 anni, istruttore di vela (704 Dagadà Spirito di Maremma, Tip Top Manuard 2008 - classe SERIE)/spanbr style="" / span style="font-size: 12pt; font-family: Cambria;" /span Il babbo Armando l’ha messo in barca, e lui non è più sceso. Regatante su barche di ogni taglia agli ordini dei Vasco Vascotto, Enrico Chieffi, Stefano Rizzi, Lorenzo Bressani, mondiale Quarter Ton, Simone è uno dei “maestri di vela” della Maremma, e Follonica il suo regno. Lo sostiene in mille modi un instancabile Comitato 4236 miglia, fatto di amici e istituzioni maremmane.br / br / strongANDREA PENDIBENE - 29 anni, ingegnere/strong strong(520 Intermatica, Ginto Magnen 2005 - classe SERIE)/strongbr / Andrea Pendibene e' nato a Viareggio il 12 novembre 1981. Nel giugno 2000 si diploma presso l'Istituto Nautico Artiglio di Viareggio e nel 2001 frequenta due Master, un primo alla Marine Faculty" di Southampton in Inghilterra, e un secondo presso la "Deft University e Marin" in Olanda. Due anni dopo si diploma in Progettazione Navale per la Nautica da Diporto con una tesi realizzata in collaborazione con lo Studio Vismara di Viareggio. Nel 2004 con l'acquisto di SUI-355, entra nel mondo dei Minitransat, e in soli tre anni, nel 2007, e' il piu' giovane italiano di sempre a concludere la Transat 650, vince in quello stesso anno anche il Titolo Italiano ed entra nei migliori 84 skipper del mondo. Nel 2008 prende un secondo diploma di laurea in ingegneria e acquista una nuova imbarcazione Intermatica ITA 520, progettata da Magnen, designer di Southampton che ha vinto due edizioni consecutive della regate piu' importante di Classe. Il 2010 infine è l'anno che segna il salto di qualità dell'atleta viareggino. Su sette regate disputate, sia in Italia sia all’estero, non scende mai dal podio, vince il Campionato Italiano Mini 6.50 tra le imbarcazioni di serie e chiude l'anno al terzo posto della ranking list mondiale di classe. Nel 2011 si prepara alla sfida più importante: la Transat 6.50. Il 26 luglio 2011, Andrea Pendibene è arruolato nel gruppo sportivo della Marina Militare Italiana (MARIVELA).br / br / strongTIZIANO ROSSETTI - 43 anni, tecnico nautico (542 Una Vela per Emergency, disegno Cossutti - classe PROTO/strong)br / Responsabile del cantiere Polo Vento di Venezia e istruttore di vela d'altura, Tiziano Rossetti e il suo prototipo scaturito dalla matita di Maurizio Cossutti portano alla Transat 2011 un messaggio di pace e di sostegno alle iniziative di Emergency, l'Ong di Gino Strada che recluta chirurghi, medici e infermieri per assistere la popolazione civile dilaniata dalle guerre che opprimono molti Paesi del Sud del mondo.br / Per lui è la seconda volta alla Transat.br / br / strongGIACOMO SABBATINI - 21 anni (554 Scusami le spalle, Ginto Magnen 2005 - classe SERIE)/strongbr / Il nome della sua barca mostra tutta la (sana) sfrontatezza di un ragazzo che non ha paura di sfidare direttamente gli avversari, augurandosi appunto di lasciarseli alle spalle. Nella lista ranking mondiale, d'altro canto, è 28esimo e lascia dietro tutti i suoi connazionali. Oltre alla preparazione fisica non ha trascurato quella mentale, preparandosi ai duri momenti di regata perfezionando le tecniche yoga (e Dio solo sa quanta concentrazione è necessaria per guidare in oceano uno scafo da 6.50 metri). Il fatto che a 18 anni abbia avuto la determinazione di iniziare a metter soldi da parte per comprarsi il suo Mini e abbia già impressionato gli avversari all'ultima Sanremo Mini tagliando per primo il traguardo lo rendono un concorrente da stimare e da tenere d'occhio.br / Se ci parlate, probabilmente vi direbbe che lui punta solo a chiudere dignitosamente la regata. Ma il nome della sua barca svela più di molte parole.br / br / !--break--br / br / strongL'INTERVISTA AD ANDREA PENDIBENE/strongbr / strongCome ti stai preparando psicologicamente e sportivamente, quando ormai mancano pochi giorni alla partenza della Transat?/strongbr / AP: Dal punto di vista sportivo sono due anni che mi preparo a questa regata. Nel 2010 mi sono allenato al Centre d'Entrainement Méditerranée, presso lo Yacht Club de La Grande Motte, in Francia.nbsp; E’ un centro di riferimento del Mediterraneo per l'allenamento e la preparazione a regate in solitario a lungo raggio. Quest’anno invece mi sono allenato a Doaurnanez, in Bretagna, per abituarmi all’oceano. La mia preparazione fisica è stata seguita dal Formula Medicine, un centro specializzato in provincia di Lucca costituito da un'equipe coordinata dal Dott. Riccardo Ceccarelli, che si occupa da venti anni dell'assistenza medico-atletica di sportivi di alto profilo, tra cui piloti di Formula Uno. Dal punto di vista psicologico, ho lavorato duramente sulla capacità di concentrazione e i ritmi sonno-veglia. Inoltre dalla Transat del 2007, grazie all’allenamento, al lavoro e alle regate svolte ho imparato a controllarenbsp; meglio l’emotività, che ha un ruolo importante in regate difficili e impegnative come questa traversata oceanica.br / nbsp;br / strongCome è stata preparata la barca, per affrontare la traversata?/strongbr / AP: Avevo ben chiaro il mio obiettivo e come mettere a punto la barca per affrontare al meglio la mia seconda Transat. Mi sono basato molto sull’esperienza della prima, dopodiché in questi anni ho partecipato a molte regate, ognuna ha avuto il ruolo di test. Ho valutato eventuali modifiche, i punti di forza e quelli di miglioramento e, a queste valutazioni, sono seguite le messe a punto dello scafo perché Intermatica Ita – 520 fosse al top della forma. nbsp;br / nbsp;br / strongChe atmosfera si respira a La Rochelle?/strongbr / AP: A La Rochelle c’è un’atmosfera molto particolare, quella tipica che precede i grandi eventi oceanici. Carica di tensione ma allo stesso tempo di emozione e voglia di partire per quella che senza dubbio può essere definita un’impresa. Peccato che bisogna rimanere concentrati, ci sarà tempo per i festeggiamenti più in là, ora l’importante è preparare la barca al meglio e trovarsi in perfette condizioni psico-fisiche al momento della partenza.br / nbsp;br / strongSi ha già un’idea di cosa vi aspetta sotto il profilo meteorologico?/strongbr / AP: Non ancora, è troppo presto per fare una previsione. In generale comunque si inizia a studiare la situazione meteo una settimana prima della partenza.br / La fase di preparazione alla traversata prevede quello che in gergo viene chiamato un “roadbook”, ovvero un programma di regata, la cui creazione dura da due a tre giornate, mentre la variabile meteo viene inserita la sera prima della partenza in modo da avere i dati più accurati ed evitare al massimo le incognite.br / nbsp;br / strongQuali sono gli aspetti più difficili della regata che stai per affrontare?/strongbr / AP: La solitudine nell’affrontare molti giorni di navigazione in oceano, le incognite date dal fatto che si stanno compiendo migliaia di miglia senza assistenza su un’imbarcazione di soli 6.50 metri; la tensione data dal fatto che si è in regata e l’emotività che da un momento all’altro può prendere il sopravvento. La mia paura più grande però è poter subire dei danni all’imbarcazione e non poter continuare la regata. Per il resto sono sicuro del lavoro svolto negli ultimi due anni sotto il profilo atletico e psicologico.br / br / br / strongINTERMATICA ITA-520:/strongbr / La classe Mini 650 precede due classifiche separate; una per le imbarcazioni di serie e una per i prototipi. I prototipi sono barche custom realizzate in fibra di carbonio, con chiglie basculanti e che utilizzano componenti tecniche avanzate, spesso in via sperimentale. Le barche di serie, invece, sono imbarcazioni costruite in almeno dieci esemplari, in vetroresina, con albero in alluminio, è in questa categoria, la più combattuta, che i team più professionali ottimizzano tutte le componenti consentendo ad imbarcazioni sostanzialmente uguali prestazioni in linea con i migliori prototipi. Intermatica ITA-520 e' un Mini 6.50 che regata nella categoria imbarcazioni di serie. E' stata progettata dal bretone Sebastien Magnen, vincitore, con due barche da lui disegnate, delle edizioni del 1997 e 1999 della Transat 6.50. Lo scafo, costruito nel 2004 dai Cantieri Azimut secondo tecniche avanzate d'infusione, e' tornato in cantiere nel 2008 e recentemente, nel 2011, per ulteriori modifiche. ITA-520 e' al tempo stesso leggera, robusta e completamente autonoma innbsp; termini di fabbisogno energetico, grazie all'utilizzo di pannelli solari di ultima generazione.br / br / strongTRANSAT 6.50/strongbr / La Transat 650 e' nata nel 1977 da un'idea dell'inglese Bob Salomon ed era conosciuta fino a pochi anni fa con il nome di Mini Transat. Alla prima edizione della transatlantica parteciparono 23 imbarcazioni. La regata che in passato si chiamava Minitransat, nel corso degli anni ha cambiato nome, ha modificato il percorso, ma la filosofia è rimasta la stessa: una sfida dell’uomo contro la natura a bordo di una piccola imbarcazione di soli 6 metri e mezzo. L'evento raduna da sempre i migliori velisti oceanici e rappresenta un trampolino di lancio per le classi oceaniche piu' grandi. Navigatori del calibro di Michel Desjoyeaux, Ellen MacArthur, Loick e Bruno Peyron hanno mosso i primi passi in oceano a bordo dei Mini 650. La traversata, in solitario e senza assistenza, si corre ogni due anni ed ha un percorso di 4.200 miglia ( 7.800 Km) che dalla Francia porta fino a Salvador de Bahia, in Brasile, con una sola tappa a Funchal (Madeira). La competizione dura in media 30 giorni, durante i quali è vietata qualsiasi tipo di comunicazione con la terra.br / br / strongIl percorso/strongbr / strongPrima tappa, 1.100 miglia:/strongbr / Golfo di Guascogne: dopo aver lasciato lo stretto di Pertuis d’Antioche, nel Dipartimento francese di Charente-Maritime, la flotta naviga le prime 400 miglia attraverso il Golfo di Guascogna anche conosciuto come Golfo di Biscaglia. Sebbene i venti forti che caratterizzano queste acque, siano più frequenti nel periodo invernale, non si può escludere che condizioni proibitive si presentino anche a fine settembre. In genere questa parte di percorso è quella che rivela le maggiori sorprese e i distacchi, spesso definitivi, tra la flotta. Senza dubbio, Capo Finisterre (il punto più a Ovest della Spagna) rappresenta un passaggio critico, sia per le condizioni meteo marine, sia per il traffico delle navi.br / br / strongPortogallo, Madeira:/strongbr / Superato capo Finisterre, inizia la discesa verso Sud lungo le coste portoghesi. Su questo tratto del percorso, le andature sono prevalentemente portanti e si sfrutta l'Aliseo portoghese. Spesso tuttavia questo flusso di venti da Nord viene disturbato da perturbazioni temporalesche molto frequenti a partire della latitudine di Lisbona fino all’Arcipelago di Madeira.br / br / strongSeconda tappa, 3.100 miglia da un emisfero all'altro:/strongbr / La seconda tappa prende il via in un periodo in cui teoricamente gli Alisei sono già stabili sull'Atlantico. La prima parte del percorso è, in genere, un bordeggio al lasco fino all'Arcipelago di Capo Verde, dove viene posizionata l’unica boa di disimpegno della seconda tappa. La rotta diretta tra Madeira e Capo Verde passa attraverso le Canarie dove, le alte montagne vulcaniche, provocano grandi coni di ombra, cioè zone di bonaccia. Dopo Capo Verde, proseguendo verso Sud, la flotta è costretta ad attraversare la Zona di Convergenza Inter Tropicale (ZCIT). Questa zona, chiamata anche Pot au Noir in francese o Horse Latitudes in inglese, corrisponde all'Equatore meteorologico dove si incontrano gli Alisei da Nord-Est dell'emisfero settentrionale e quelli da Sud-Est dell'emisfero meridionale. La posizione e l’ampiezza dello ZCIT possono variare notevolmente, in genere si localizza tra 7° e 3° di latitudine Nord ed è una zona caratterizzata da calme persistenti e bruschi temporali.nbsp; Una volta superata la ZCIT, la flotta incontra di nuovo gli Alisei da Sud -Est. Il lungo bordo di avvicinamento al Brasile è mure a sinistra con una rotta più o meno poggiata secondo la direzione degli Alisei e alla longitudine in cui ci si trova all'uscita della ZCIT. Avvicinandosi alle coste del Brasile e fino all'arrivo a Salvador, possono subentrare perturbazioni con cattivo tempo.br / br / br / br /

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