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31/01/2016 - 20:15
Coppa del Mondo a Miami, ecco come è andata a finire
Coppa del Mondo a Miami, ecco come è andata a finire
Quella sporca ultima Medal
Il bilancio della tappa USA di World Cup è positivo, la squadra cresce, ma Medal Race restano tabù per la maggior parte dei nostri - VIDEO REPLAY MEDAL RACE
Il "bottino" della vela azzurra a Miami, seconda tappa stagionale della World Cup, non è male, abbiamo portato in finale nelle Medal Race dei primi 10 6 equipaggi in metà delle classi, e ci mancava l'asso nella manica di C&C in preparazione per il Mondiale. Due sesti posti conclusivi per Flavia Tartaglini (RS:X F) e per Gabrio Zandonà e Andrea Trani (470 M). Nono per Ruggero Tita e Pietro Zucchetti (49er), e infine tre equipaggi al 10°: Daniele Benedetti (RS:X), Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri (Nacra 17), Stefano Cherin e Andrea Tesei (49er).
Una sensazione di consistenza, di compattezza, di squadra sempre giovane, che cresce (non dimentichiamo le Medal camorosamente sfiorate da Joyce Floridia (11 nel Laser Radial), Giorgio Poggi (11 nel Finn), Mattia Camboni (11 nel windsurf RSX), della stessa Silvia Zennaro (13 nel Laser Radial): insomma non si può certo dire che siamo andati in Florida a prendere il sole. Però... Da tante finali conquistate non si distilla neanche un podio.
Certamente tutto va letto attentamente, ma almeno Flavia Tartaglini, che era quarta a un passo dal bronzo, poteva portarci su uno di quei scalini. Flavia ha dilapidato le chanche con una brutta Medal chiusa all'ultimo posto (lei stessa ha commentato: "Meno male che non avete visto la Medal in diretta"). Accontentarsi del 6° posto è sempre possibile, ma sforzarsi al massimo per migliorare è un dovere assoluto al massimo livello dello sport. E qui ci siamo.
Non solo Flavia, anche quasi tutti gli altri nostri in finale si sono un po' persi nel venticello molto dispettoso di Biscayne Bay, campo di regata sotto costa, al limite della regolarità in certi frangenti. Si propone dunque un tema tecnico delicato, in una fase della stagione in cui sarà determinante: come non soffrire le Medal Race, anzi affrontarle come una opportunità, all'attacco. E' un tema non nuovo ma già nel mirino del nostro staff tecnico. Qualcuno è riuscito a superare il blocco (vedi Giulia Conti e Francesca Clapcich), e guarda caso da quel momento sono arrivate le medaglie, quelle vere. Buon lavoro.
RIVEDI TUTTE LE MEDAL RACE IN VIDEO QUI
Miami ha detto anche: due ori all'Olanda, due al Brasile, uno ciascuno a Spagna, Gran Bretagna, Cina, Nuova Zelanda, USA e Belgio. E ancora: un clamoroso, brutto flop nella tanto attesa copertura televisiva. Miami era la prima tappa di lavoro per la nuova struttura di World Sailing TV, diretta da un giornalista nautico inglese, Matthew Sehanan, che si dedica solo a questo, e prodotta con i potenti mezzi di Sunset+Vine. Peccato che da Miami siano arrivate pochissime immagini, due soli giorni di regata su 5, e soprattutto peccato per la diretta streaming davvero insufficiente.
C'era attesa, e non l'abbiamo alimentata, ottenendo in cambio un grande successo, con quasi 4000 visualizzazioni della pagina di Saily che trasmetteva il segnale delle Medal Race. Ma abbiamo anche dovuto commentare durante le dirette le varie cose che non hanno funzionato: immagini che non chiarivano affatto lo svolgimento delle regate (eppure con 10 barche non è così difficile), inquadrature strette sempre sui primi, mentre le inquadrature larghe erano il più delle volte lontanissime e incomprensibili. Mancanza della grafica (che pure si era vista altre volte almeno alla finale di Abu Dhabi) con le posizioni ai passaggi di boa e all'arrivo.
Per Malcolm Page, presente a Miami, capo dei Media e del Marketing di World Sailing, l'esordio sul campo non si può dire positivo. Una cosa è andare in acqua e vincere (e in questo lui sul 470 è stato una leggenda), altro è coordinare strumenti ed esperti di comunicazione. C'è tanto da lavorare e da migliorare, per tutti e non si può attendere: è l'anno dei Giochi e la vela olimpica deve essere valorizzata ogni mese, ogni giorno, a ogni evento.
GUARDA LE PIU' BELLE FOTO DI MIAMI 2016 NELLA SEZIONE GALLERY
GLI AZZURRI: CHI SALE E CHI SCENDE
Gabrio Zandonà e Andrea Trani - Per loro Miami è stata quasi una sgambatura in vista dei prossimi appuntamenti decisivi (al mondiale in Argentina e a Palma per l'ultima qualifica rimasta a disposizione). Mancavano da secoli sul 470, se c'era da capire l'entità del ritardo accumulato, il responso è incoraggiante.
Flavia Tartaglini - Prima regata da selezionata per Rio, buon sesto posto, c'erano atlete di vertice e qualche assenza. Flavia e il suo tecnico sanno di dover lavorare sui dettagli, che però sono importanti e a questi livelli valgono ogni volta 5-6 posizioni. Sanno anche di poterlo fare in tranquillità e con 6 mesi a disposizione.
Marta Maggetti - Sta diventando rapidamente una certezza, l'ex baby che corre a testa alta con le grandi. Il 15° posto di Miami è un bel risultato, anche se mette paura il 5° della sua coetanea russa Elfutina, una che proprio Marta a livello giovanile ha saputo battere in più occasioni.
Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri - Non una setiìtimana facile, tutt'altro. Lo confdessa lo stesso timoniere ("Abbiamo faticato a trovare le giuste regolazioni e quindi spesso la velocità della barca non ci permetteva di stare tra i primi. Rimanere comunque in zona medal è importante, le regate sono sempre più combattute e gli avversari agguerriti e certi risultati non sono più scontati.”), e proprio per questo il 10° posto finale e l'ottimo (loro si) quarto posto nella Medal sono ottimi segnali, insieme all'accenno di rush finale nella serie di prove, che è stato spesso un loro tratto distintivo. L'impressione è che gli ingegneri volanti abbiano superato la fase di meraviglia nel veder messa in discussione la loro leadership nela flotta, durata almeno un paio di anni, e che adesso stiano riguadagnando fiducia. Noi ci crediamo, ciecamente.
Ruggero Tita e Pietro Zucchetti - Tre primi, due secondi, un terzo e il quarto che vale doppio nella Medal Race. Un gran bel ruolino di marcia, nonostante una bandiera nera in avvio e una squalifica nell'ultima prova. Il mix tra il giovane talento e l'esperto prodiere che ne ha viste tante, può avere risvolti esplosivi. Qui adesso c'è da lavorare di fino, limare le sbavature, aumentare le certezze.
Daniele Benedetti - Il ragazzo ha messo il turbo al momento giusto e s'è preso una Medal che a metà settimana sembrava lontanissima. Che iniezione di fiducia! Mantenere i nervi saldi e anzi accelerare quando davanti c'era un Mattia Camboni costante e sicuro di se, rianima il dualismo e lascia aperta la questione selezione, a vantaggio di tutti.
Mattia Camboni - Spavaldo, forte, sempre più convinto, fino a una giornata-no, di quelle che lo sport ti mette davanti come una buccia di banana sulla quale scivolare. DNF e bandiera nera, una batosta, fuori dalla Medal che era in cassaforte. A 20 anni queste esperienze vanno prese come lezioni preziose, capite, fatte proprie.
Stefano Cherin e Andrea Tesei - Un progetto che sta giungendo a compimento. Hanno capito che la chiave in mezzo a tourbillon delle tante manche acrobatiche è la costanza, e ne hanno fatto tesoro. Forse meno brillanti di Tita e Zucchetti, ma più regolari. Resta il fatto che l'Italia ha ben due 49er in Medal, come GBR e Australia.
Joyce Floridia e Silvia Zennaro - Timonano due barche, non sono un equipaggio, ma le accomuniamo nel commento, perchè a Miami sono parse due gemelle azzurre, pur nelle diversità. Unite anche nella crescita che le sta portando a lambire (e qualcosa di più) l'area Medal Race un tempo intoccabile.
Giorgio Poggi - Medal fuggita via per un pelo, regata in crescendo dopo un inizio difficile, l'unico nostro finnista portato a Miami ha lanciato segnali di grande volontà.
Francesco Marrai - Ha saputo della selezione per Rio proprio durante le regate, il 19° posto (13° per nazione) è al di sotto dei suoi mezzi. Ora che può stare tranquillo deve ripartire dalle quattro prove terminate nei primi dieci.
LE CLASSIFICHE FINALI: IL PODIO E GLI ITALIANI
49er 1.Botin-Lopez Marra (ESP); 2.Lima-Costa (POR); 3.Sylvan-Anjemark (SWE); 9.Tita-Zucchetti; 10.Cherin-Tesei; 15.Crivelli Visconti-Togni; 20.Dubbini-Dubbini.
49er FX 1.Maloney-Meech (NZL); 2.Ericson-Klinga (SWE); 3.Hansen-Salskov Iversen (DEN).
470 M 1.McNay-Hughes (USA); 2.Mantis-Kagialis (GRE); 3.Barreiros-Cabrera (BRA); 6.Zandonà-Trani.
470 F 1.Chen-Gao (CHN); 2.Vadlau-Ogar (AUT); 3.Oliveira-Barbachan (BRA).
Finn 1.Jorge Zarif (BRA, 34); 2.Jonas Hogh Christensen (DEN, 36); 3.Arkadiy Kistanov (RUS); 11.Giorgio Poggi.
Laser Standard 1.Robert Scheidt (BRA); 2.Jean Baptiste Bernaz (FRA); 3.Sam Meech (NZL); 19.Francesco Marrai; 36.Alessio Spadoni; 49.Michele Benamati.
Laser Radial 1.Evi Van Acker (BEL); 2.Marit Bouwmeester (NED); 3.Sarah Toftedal (DEN); 11.Joyce Floridia; 13.Silvia Zennaro; 26.Martha Faraguna; 38.Laura Cosentino.
Nacra 17 1.Mulder-De Koning (NED); 2.Waterhouse-Darmanin (AUS); 2.Buhler-Brugger (SUI); 10.Bissaro-Sicouri.
RS:X M 1.Dorian Van Rijsselberge (NED); 2.Nick Dempsey (GBR); 3.Aichen Wang (CHN); 10.Daniele Benedetti; 11.Mattia Camboni.
RS:X F 1.Bryony Shaw (GBR); 2.Lilian De Geus (NED); 3.Peina Chen (CHN); 6.Flavia Tartaglini; 15.Marta Maggetti; 27.Veronica Fanciulli.
2.4 mR 1.Helena Lucas (GBR); 2.Bruce Millar (CAN); 3.Charles Rosenfield (USA).
Sonar 1.Tingley-Campbell-Lutes (CAN); 2.Harrison-Harris-Boaden (AUS); 3.Jourdren-Flageul-Vimont Vicary (FRA).
TUTTE LE CLASSIFICHE DA STUDIARE PER BENE
Il "bottino" della vela azzurra a Miami, seconda tappa stagionale della World Cup, non è male, abbiamo portato in finale nelle Medal Race dei primi 10 6 equipaggi in metà delle classi, e ci mancava l'asso nella manica di C&C in preparazione per il Mondiale. Due sesti posti conclusivi per Flavia Tartaglini (RS:X F) e per Gabrio Zandonà e Andrea Trani (470 M). Nono per Ruggero Tita e Pietro Zucchetti (49er), e infine tre equipaggi al 10°: Daniele Benedetti (RS:X), Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri (Nacra 17), Stefano Cherin e Andrea Tesei (49er).
Una sensazione di consistenza, di compattezza, di squadra sempre giovane, che cresce (non dimentichiamo le Medal camorosamente sfiorate da Joyce Floridia (11 nel Laser Radial), Giorgio Poggi (11 nel Finn), Mattia Camboni (11 nel windsurf RSX), della stessa Silvia Zennaro (13 nel Laser Radial): insomma non si può certo dire che siamo andati in Florida a prendere il sole. Però... Da tante finali conquistate non si distilla neanche un podio.
Certamente tutto va letto attentamente, ma almeno Flavia Tartaglini, che era quarta a un passo dal bronzo, poteva portarci su uno di quei scalini. Flavia ha dilapidato le chanche con una brutta Medal chiusa all'ultimo posto (lei stessa ha commentato: "Meno male che non avete visto la Medal in diretta"). Accontentarsi del 6° posto è sempre possibile, ma sforzarsi al massimo per migliorare è un dovere assoluto al massimo livello dello sport. E qui ci siamo.
Non solo Flavia, anche quasi tutti gli altri nostri in finale si sono un po' persi nel venticello molto dispettoso di Biscayne Bay, campo di regata sotto costa, al limite della regolarità in certi frangenti. Si propone dunque un tema tecnico delicato, in una fase della stagione in cui sarà determinante: come non soffrire le Medal Race, anzi affrontarle come una opportunità, all'attacco. E' un tema non nuovo ma già nel mirino del nostro staff tecnico. Qualcuno è riuscito a superare il blocco (vedi Giulia Conti e Francesca Clapcich), e guarda caso da quel momento sono arrivate le medaglie, quelle vere. Buon lavoro.
RIVEDI TUTTE LE MEDAL RACE IN VIDEO QUI
Miami ha detto anche: due ori all'Olanda, due al Brasile, uno ciascuno a Spagna, Gran Bretagna, Cina, Nuova Zelanda, USA e Belgio. E ancora: un clamoroso, brutto flop nella tanto attesa copertura televisiva. Miami era la prima tappa di lavoro per la nuova struttura di World Sailing TV, diretta da un giornalista nautico inglese, Matthew Sehanan, che si dedica solo a questo, e prodotta con i potenti mezzi di Sunset+Vine. Peccato che da Miami siano arrivate pochissime immagini, due soli giorni di regata su 5, e soprattutto peccato per la diretta streaming davvero insufficiente.
C'era attesa, e non l'abbiamo alimentata, ottenendo in cambio un grande successo, con quasi 4000 visualizzazioni della pagina di Saily che trasmetteva il segnale delle Medal Race. Ma abbiamo anche dovuto commentare durante le dirette le varie cose che non hanno funzionato: immagini che non chiarivano affatto lo svolgimento delle regate (eppure con 10 barche non è così difficile), inquadrature strette sempre sui primi, mentre le inquadrature larghe erano il più delle volte lontanissime e incomprensibili. Mancanza della grafica (che pure si era vista altre volte almeno alla finale di Abu Dhabi) con le posizioni ai passaggi di boa e all'arrivo.
Per Malcolm Page, presente a Miami, capo dei Media e del Marketing di World Sailing, l'esordio sul campo non si può dire positivo. Una cosa è andare in acqua e vincere (e in questo lui sul 470 è stato una leggenda), altro è coordinare strumenti ed esperti di comunicazione. C'è tanto da lavorare e da migliorare, per tutti e non si può attendere: è l'anno dei Giochi e la vela olimpica deve essere valorizzata ogni mese, ogni giorno, a ogni evento.
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GLI AZZURRI: CHI SALE E CHI SCENDE
Gabrio Zandonà e Andrea Trani - Per loro Miami è stata quasi una sgambatura in vista dei prossimi appuntamenti decisivi (al mondiale in Argentina e a Palma per l'ultima qualifica rimasta a disposizione). Mancavano da secoli sul 470, se c'era da capire l'entità del ritardo accumulato, il responso è incoraggiante.
Flavia Tartaglini - Prima regata da selezionata per Rio, buon sesto posto, c'erano atlete di vertice e qualche assenza. Flavia e il suo tecnico sanno di dover lavorare sui dettagli, che però sono importanti e a questi livelli valgono ogni volta 5-6 posizioni. Sanno anche di poterlo fare in tranquillità e con 6 mesi a disposizione.
Marta Maggetti - Sta diventando rapidamente una certezza, l'ex baby che corre a testa alta con le grandi. Il 15° posto di Miami è un bel risultato, anche se mette paura il 5° della sua coetanea russa Elfutina, una che proprio Marta a livello giovanile ha saputo battere in più occasioni.
Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri - Non una setiìtimana facile, tutt'altro. Lo confdessa lo stesso timoniere ("Abbiamo faticato a trovare le giuste regolazioni e quindi spesso la velocità della barca non ci permetteva di stare tra i primi. Rimanere comunque in zona medal è importante, le regate sono sempre più combattute e gli avversari agguerriti e certi risultati non sono più scontati.”), e proprio per questo il 10° posto finale e l'ottimo (loro si) quarto posto nella Medal sono ottimi segnali, insieme all'accenno di rush finale nella serie di prove, che è stato spesso un loro tratto distintivo. L'impressione è che gli ingegneri volanti abbiano superato la fase di meraviglia nel veder messa in discussione la loro leadership nela flotta, durata almeno un paio di anni, e che adesso stiano riguadagnando fiducia. Noi ci crediamo, ciecamente.
Ruggero Tita e Pietro Zucchetti - Tre primi, due secondi, un terzo e il quarto che vale doppio nella Medal Race. Un gran bel ruolino di marcia, nonostante una bandiera nera in avvio e una squalifica nell'ultima prova. Il mix tra il giovane talento e l'esperto prodiere che ne ha viste tante, può avere risvolti esplosivi. Qui adesso c'è da lavorare di fino, limare le sbavature, aumentare le certezze.
Daniele Benedetti - Il ragazzo ha messo il turbo al momento giusto e s'è preso una Medal che a metà settimana sembrava lontanissima. Che iniezione di fiducia! Mantenere i nervi saldi e anzi accelerare quando davanti c'era un Mattia Camboni costante e sicuro di se, rianima il dualismo e lascia aperta la questione selezione, a vantaggio di tutti.
Mattia Camboni - Spavaldo, forte, sempre più convinto, fino a una giornata-no, di quelle che lo sport ti mette davanti come una buccia di banana sulla quale scivolare. DNF e bandiera nera, una batosta, fuori dalla Medal che era in cassaforte. A 20 anni queste esperienze vanno prese come lezioni preziose, capite, fatte proprie.
Stefano Cherin e Andrea Tesei - Un progetto che sta giungendo a compimento. Hanno capito che la chiave in mezzo a tourbillon delle tante manche acrobatiche è la costanza, e ne hanno fatto tesoro. Forse meno brillanti di Tita e Zucchetti, ma più regolari. Resta il fatto che l'Italia ha ben due 49er in Medal, come GBR e Australia.
Joyce Floridia e Silvia Zennaro - Timonano due barche, non sono un equipaggio, ma le accomuniamo nel commento, perchè a Miami sono parse due gemelle azzurre, pur nelle diversità. Unite anche nella crescita che le sta portando a lambire (e qualcosa di più) l'area Medal Race un tempo intoccabile.
Giorgio Poggi - Medal fuggita via per un pelo, regata in crescendo dopo un inizio difficile, l'unico nostro finnista portato a Miami ha lanciato segnali di grande volontà.
Francesco Marrai - Ha saputo della selezione per Rio proprio durante le regate, il 19° posto (13° per nazione) è al di sotto dei suoi mezzi. Ora che può stare tranquillo deve ripartire dalle quattro prove terminate nei primi dieci.
LE CLASSIFICHE FINALI: IL PODIO E GLI ITALIANI
49er 1.Botin-Lopez Marra (ESP); 2.Lima-Costa (POR); 3.Sylvan-Anjemark (SWE); 9.Tita-Zucchetti; 10.Cherin-Tesei; 15.Crivelli Visconti-Togni; 20.Dubbini-Dubbini.
49er FX 1.Maloney-Meech (NZL); 2.Ericson-Klinga (SWE); 3.Hansen-Salskov Iversen (DEN).
470 M 1.McNay-Hughes (USA); 2.Mantis-Kagialis (GRE); 3.Barreiros-Cabrera (BRA); 6.Zandonà-Trani.
470 F 1.Chen-Gao (CHN); 2.Vadlau-Ogar (AUT); 3.Oliveira-Barbachan (BRA).
Finn 1.Jorge Zarif (BRA, 34); 2.Jonas Hogh Christensen (DEN, 36); 3.Arkadiy Kistanov (RUS); 11.Giorgio Poggi.
Laser Standard 1.Robert Scheidt (BRA); 2.Jean Baptiste Bernaz (FRA); 3.Sam Meech (NZL); 19.Francesco Marrai; 36.Alessio Spadoni; 49.Michele Benamati.
Laser Radial 1.Evi Van Acker (BEL); 2.Marit Bouwmeester (NED); 3.Sarah Toftedal (DEN); 11.Joyce Floridia; 13.Silvia Zennaro; 26.Martha Faraguna; 38.Laura Cosentino.
Nacra 17 1.Mulder-De Koning (NED); 2.Waterhouse-Darmanin (AUS); 2.Buhler-Brugger (SUI); 10.Bissaro-Sicouri.
RS:X M 1.Dorian Van Rijsselberge (NED); 2.Nick Dempsey (GBR); 3.Aichen Wang (CHN); 10.Daniele Benedetti; 11.Mattia Camboni.
RS:X F 1.Bryony Shaw (GBR); 2.Lilian De Geus (NED); 3.Peina Chen (CHN); 6.Flavia Tartaglini; 15.Marta Maggetti; 27.Veronica Fanciulli.
2.4 mR 1.Helena Lucas (GBR); 2.Bruce Millar (CAN); 3.Charles Rosenfield (USA).
Sonar 1.Tingley-Campbell-Lutes (CAN); 2.Harrison-Harris-Boaden (AUS); 3.Jourdren-Flageul-Vimont Vicary (FRA).
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