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19/07/2014 - 12:14
La XXXV America's Cup perde i pezzi
La XXXV America's Cup perde i pezzi
Pazzesco Bob: fatevela da soli
Clamoroso, il challenger of record australiano si ritira dall'America's Cup! La decisione notificata al defender Oracle USA. Ecco cosa può accadere
Bob Oatley: "Troppi costi e troppi ritardi, impossibile per una nuova sfida". Russell Coutts: "Siamo molto contrariati". Il precedente di Mascalzone Latino all'ultima edizione. Nuovo challenger of the record? Luna Rossa, Artemis o Ben Ainslie. E le regole potrebbero cambiare!
di Fabio Colivicchi
Il sogno australiano di provare a riconquistare uno dei trofei sportivi più ambiti è finito prima di cominciare: Team Australia ha notificato la propria decisione di ritirarsi dalla Coppa America numero 35, nella quale, essendo stato il primo sfidante, ricopriva il ruolo di challenger of record. Una notizia clamorosa che scuote la Coppa e la vela, e riporta le lancette indietro di molti mesi, con conseguenze ancora tutte da capire.
Una notizia forse non del tutto inattesa, visti i ritardi accumulati sul cammino verso la prossima America's Cup. Prima la lunghissima trattativa tra defender e primo sfidante, poi l'apparente accordo sulle nuove regole, seguito da altri incomprensibili ritardi nell'annunciare la data e la località. Bob Oatley, il miliardario australiano appassionato di vela (quello della serie dei maxi Wild Oats), era passato dall'orgoglio di riportare l'Australia in Coppa dopo oltre 10 anni, con la speranza di rivivere i fasti del trionfo del 1983, alle preoccupazioni per i costi crescenti. Aveva detto più volte che così com'era la Coppa era quasi impossibile per una nuova sfida, una start-up commerciale, per le difficoltà a trovare sponsor. Finisce anche il sogno di Matt Belcher, l'olimpionico australiano del 470 che era stato nominato skipper della sfida, ma che potrà consolarsi presto con Rio 2016.
Il ritiro di un challenger of record avviene per la seconda volta in due edizioni consecutive della Coppa America. Nel corso della XXXIV America's Cup si era ritirato dal ruolo Mascalzone Latino, la sfida allestita da Vincenzo Onorato, per motivi simili: senza possibilità di trovare sponsor la sfida italiana non aveva la forza di proseguire una Coppa che si stava annunciando molto costosa e fuori controllo. Allora molti contestarono la decisone di Onorato. Oggi gli eventi riabilitano quella scelta e la fanno apparire per quello che era: coraggiosa e dolorosa. Tanto che ancora oggi l'armatore italiano si considera definitivamente fuori: "Con la Coppa ho chiuso per sempre".
Bob Oatley ha detto: "La nostra sfida era iniziata sulla base di accordi col defender sul fatto che la prossima Coppa avrebbe avuto minori costi e maggiore attenzione alle capacit dei velisti". E ha aggiunto: "Ultimamente le nostre stime su costi erano andate ben al di là delle previsioni di budget iniziale e delle nostre aspettative. Fuori dalla nostra capacità dei nostri investimenti e della possibilità di attrarre sponsor, tra l'altro senza sapere ancora la località delle regate. Siamo molto, molto dispiaciuti di non poter vedere una squadra di giovani e fortissimi velisti australiani competere per il trofeo sotto i nostri colori."
Gli organizzatori hanno confermato di aver ricevuto una notifica da Hamilton Island Yacht Club circa l'intenzione di ritirarsi. "Siamo estremamente contrariati da questa notizia", ha detto Russell Coutts, direttore di America's Cup Event Authority (ACEA). "Eravamo felici di avere una sfida sustraliana e volevamo disputare degli eventi in Australia. Tuttavia adesso la nostra attenzione deve spostarsi sugli altri team che hanno già presentato le proprie sfide, e su quelli che ci hanno annunciato l'intenzione di presentarla, entro il termine dell'8 agosto".
GLI SCENARI: NUOVO CHALLENGER OF RECORD, TUTTO DA RIFARE?
E' proprio sugli scenari del tutto nuovi e inattesi che si aprono a seguito della "bomba" australiana sulla Coppa America che ci si concentra adesso. Il primo elemento è la decisione sul nuovo challenger of the record. Nel 2011 dopo il ritiro di Mascalzone Latino la carica passò agli svedesi di Artemis, guidati da Paul Cayard, sodale di Coutts. E nacque la Coppa dei maxi catamarani e di San Francisco.
Chi sarà il nuovo COR? Russell parla di "sfide già presentate", anche se ufficialmente nessuna sfida ers stata annunciata oltre a quella australiana. Si sa che Luna Rossa è al lavoro, alla base di Cagliari, in vantaggio sugli altri. Si sa che Artemis sta lavorando molto a livello progettuale, si sa delle intenzioni molto ambiziose degli inglesi di Sir Ben Ainslie. E si sa dei problemini dei kiwi, in via di risoluzione. Ma nessuno aveva parlato, come ha fatto adesso Coutts, di sfide "lready submitted". Se è vero che una o più sfide sono già state notificate, sarà facile identificare il challenger of record, in base alla data di ricezione. Ma se così non fosse, allora si aprirebbe una "gara": la prima sfida che arriverà a racle da oggi diventerà challenfer of record. E sappiamo bene che non si tratta di una carica "onorifica": il COR discute al tavolo con il defender le regole, a cominciare dal Protocollo. E quindi un nuovo rappresentante degli sfidanti potrebbe teoricamente ricusare il Protocollo che qualche mese fa era stato annunciato da Oracle e Team Australia.
In sostanza, potrebbe essere rimesso in discussione (quasi) tutto: la classe AC62 e le sue regole di stazza, le date, la formula con le World Series e le finali, i punteggi... L'eventualità che Luna Rossa e quindi Patrizio Bertelli diventi challenger of record (ruolo che la sfida di Prada ha già ricoperto nell'edizione 2003, con i kiwi defender) potrebbe davvero dare un colpo alla "cupola" di Oracle (Ellison, Coutts) e imporre una svolta più agile al castello dello storico trofeo. Magari correre con gli AC45 sui foil: quelli sui quali i ragazzi di Luna Rossa già volano da settimane a Cagliari, mentre tutti gli altri sono fermi a discutere...
Come la si voglia leggere, la notizia è comunque negativa soprattutto per Oracle.
Bob Oatley: "Troppi costi e troppi ritardi, impossibile per una nuova sfida". Russell Coutts: "Siamo molto contrariati". Il precedente di Mascalzone Latino all'ultima edizione. Nuovo challenger of the record? Luna Rossa, Artemis o Ben Ainslie. E le regole potrebbero cambiare!
di Fabio Colivicchi
Il sogno australiano di provare a riconquistare uno dei trofei sportivi più ambiti è finito prima di cominciare: Team Australia ha notificato la propria decisione di ritirarsi dalla Coppa America numero 35, nella quale, essendo stato il primo sfidante, ricopriva il ruolo di challenger of record. Una notizia clamorosa che scuote la Coppa e la vela, e riporta le lancette indietro di molti mesi, con conseguenze ancora tutte da capire.
Una notizia forse non del tutto inattesa, visti i ritardi accumulati sul cammino verso la prossima America's Cup. Prima la lunghissima trattativa tra defender e primo sfidante, poi l'apparente accordo sulle nuove regole, seguito da altri incomprensibili ritardi nell'annunciare la data e la località. Bob Oatley, il miliardario australiano appassionato di vela (quello della serie dei maxi Wild Oats), era passato dall'orgoglio di riportare l'Australia in Coppa dopo oltre 10 anni, con la speranza di rivivere i fasti del trionfo del 1983, alle preoccupazioni per i costi crescenti. Aveva detto più volte che così com'era la Coppa era quasi impossibile per una nuova sfida, una start-up commerciale, per le difficoltà a trovare sponsor. Finisce anche il sogno di Matt Belcher, l'olimpionico australiano del 470 che era stato nominato skipper della sfida, ma che potrà consolarsi presto con Rio 2016.
Il ritiro di un challenger of record avviene per la seconda volta in due edizioni consecutive della Coppa America. Nel corso della XXXIV America's Cup si era ritirato dal ruolo Mascalzone Latino, la sfida allestita da Vincenzo Onorato, per motivi simili: senza possibilità di trovare sponsor la sfida italiana non aveva la forza di proseguire una Coppa che si stava annunciando molto costosa e fuori controllo. Allora molti contestarono la decisone di Onorato. Oggi gli eventi riabilitano quella scelta e la fanno apparire per quello che era: coraggiosa e dolorosa. Tanto che ancora oggi l'armatore italiano si considera definitivamente fuori: "Con la Coppa ho chiuso per sempre".
Bob Oatley ha detto: "La nostra sfida era iniziata sulla base di accordi col defender sul fatto che la prossima Coppa avrebbe avuto minori costi e maggiore attenzione alle capacit dei velisti". E ha aggiunto: "Ultimamente le nostre stime su costi erano andate ben al di là delle previsioni di budget iniziale e delle nostre aspettative. Fuori dalla nostra capacità dei nostri investimenti e della possibilità di attrarre sponsor, tra l'altro senza sapere ancora la località delle regate. Siamo molto, molto dispiaciuti di non poter vedere una squadra di giovani e fortissimi velisti australiani competere per il trofeo sotto i nostri colori."
Gli organizzatori hanno confermato di aver ricevuto una notifica da Hamilton Island Yacht Club circa l'intenzione di ritirarsi. "Siamo estremamente contrariati da questa notizia", ha detto Russell Coutts, direttore di America's Cup Event Authority (ACEA). "Eravamo felici di avere una sfida sustraliana e volevamo disputare degli eventi in Australia. Tuttavia adesso la nostra attenzione deve spostarsi sugli altri team che hanno già presentato le proprie sfide, e su quelli che ci hanno annunciato l'intenzione di presentarla, entro il termine dell'8 agosto".
GLI SCENARI: NUOVO CHALLENGER OF RECORD, TUTTO DA RIFARE?
E' proprio sugli scenari del tutto nuovi e inattesi che si aprono a seguito della "bomba" australiana sulla Coppa America che ci si concentra adesso. Il primo elemento è la decisione sul nuovo challenger of the record. Nel 2011 dopo il ritiro di Mascalzone Latino la carica passò agli svedesi di Artemis, guidati da Paul Cayard, sodale di Coutts. E nacque la Coppa dei maxi catamarani e di San Francisco.
Chi sarà il nuovo COR? Russell parla di "sfide già presentate", anche se ufficialmente nessuna sfida ers stata annunciata oltre a quella australiana. Si sa che Luna Rossa è al lavoro, alla base di Cagliari, in vantaggio sugli altri. Si sa che Artemis sta lavorando molto a livello progettuale, si sa delle intenzioni molto ambiziose degli inglesi di Sir Ben Ainslie. E si sa dei problemini dei kiwi, in via di risoluzione. Ma nessuno aveva parlato, come ha fatto adesso Coutts, di sfide "lready submitted". Se è vero che una o più sfide sono già state notificate, sarà facile identificare il challenger of record, in base alla data di ricezione. Ma se così non fosse, allora si aprirebbe una "gara": la prima sfida che arriverà a racle da oggi diventerà challenfer of record. E sappiamo bene che non si tratta di una carica "onorifica": il COR discute al tavolo con il defender le regole, a cominciare dal Protocollo. E quindi un nuovo rappresentante degli sfidanti potrebbe teoricamente ricusare il Protocollo che qualche mese fa era stato annunciato da Oracle e Team Australia.
In sostanza, potrebbe essere rimesso in discussione (quasi) tutto: la classe AC62 e le sue regole di stazza, le date, la formula con le World Series e le finali, i punteggi... L'eventualità che Luna Rossa e quindi Patrizio Bertelli diventi challenger of record (ruolo che la sfida di Prada ha già ricoperto nell'edizione 2003, con i kiwi defender) potrebbe davvero dare un colpo alla "cupola" di Oracle (Ellison, Coutts) e imporre una svolta più agile al castello dello storico trofeo. Magari correre con gli AC45 sui foil: quelli sui quali i ragazzi di Luna Rossa già volano da settimane a Cagliari, mentre tutti gli altri sono fermi a discutere...
Come la si voglia leggere, la notizia è comunque negativa soprattutto per Oracle.
Anonimo (non verificato)