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24/09/2013 - 09:47
XXXIV America's Cup: si decide
XXXIV America's Cup: si decide
Oggi o domani?
Non c'è secondo
Non c'è secondo
!--paging_filter--strongOracle schianta ETNZ nella regata 17. Kiwi più aggressivi allo start, in vantaggio per un lato, virano a un incrocio quando avevano mure a dritta e regalano il sorpasso agli americani. La rimonta è un'enorme impresa di Oracle, inevitabilmente superfavorito nello spareggio di domanI - REPLAY VIDEO/strong!--break--br /
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emstrongULTIM'ORA - E' PAREGGIO: 8-8! LA COPPA AMERICA IN PALIO DOMANI IN UNA SOLA STORICA REGATA SPAREGGIO /strongbr /
Oracle schianta ETNZ nella regata 17. Kiwi più aggressivi allo start, in vantaggio per un lato, virano a un incrocio quando avevano mure a dritta e regalano il sorpasso agli americani. La rimonta è un'enorme impresa di Oracle, inevitabilmente superfavorito nello spareggio di domani.br /
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LE DUE REGATE IN PILLOLEbr /
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strongREGATA 16, LA DOPPIA PENALITA' IN PARTENZA PER ETNZ/strongbr /
La regata 16 è iniziata malissimo per Dean Barker, preso letteralmente a sportellate da James Spithill (a match racing tra i due non c'è partita), e costretto a incassare due penalità. La regata si decide così, Oracle se ne va e controlla come nelle precedenti 5 sfide...br /
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REGATA 17, L'ENNESIMO AUTOGOL DEI NEOZELANDESIbr /
Barker più aggressivo in partenza (alla buon'ora...) e avanti alla prima boa e per tutta la prima poppa. Tutti in piedi in Nuova Zelanda, il vantaggio arriva a circa 200 metri. Inizia la bolina, punto forte recentemente di Oracle, che attacca spaiando a sinistra. Virano quasi insieme e si va a un incrocio che si capisce sarà ravvicinato, i 100 metri di vantaggio in boa sono vanificati. Ma ETNZ ha una grossa carta, decisiva in una regata corpo a corpo come è stata e dovrebbe essere questa con 20 nodi di vento e contatti (reali) ripetuti tra le barche: ha le mure a dritta! Con le mure a dritta non si dovrebbe avere paura di andare a un incrocio, l'ha dimostrato proprio Spithill un paio di regate fa, facendo assegnare una penalità a ETNZ. Al massimo, se l'incrocio è pari, Oracle sarebbe costretto a virare sotto a ETNZ. O alla peggio, ETNZ potrebbe virare proprio sulla prua di Oracle. Invece, inspiegabilmente, ETNZ, o Dean Barker o Ray Davies, sotto lo sguardo (e chissà quali sentimenti) di Grant Dalton oggi tornato a bordo, vira ben prima dell'incrocio, si mette a destra di Oracle, con la prospettiva di avere il baundary (il limite del campo di regata invalicabile) poco davanti e quindi con la prospettiva di altra virata a breve in condizioni certamente peggiori dell'incrocio precedente.br /
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Questa amnesia velica elementare collettiva è la cifra di Emirates Team New Zealand al penultimo giorno della XXXIV America's Cup, lunga e massacrante quanto volete, ma iniziata da favoriti, riferimento della classe AC72, e tutto il resto che sapete.br /
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La rimonta completata è una impresa sportiva indimenticabile dal team Oracle. Una squadra velica che ha dimostrato sul campo di meritare l'appellativo di dream team. Un mix di bravure individuali e collettive, dal timoniere al piccolo eswercito (110 persone) dello shore team. I velisti di Oracle hanno invertito la corrente impetuosa di un fiume che sembrava in piena. Con 7 vittorie consecutive, con 10 in totale senza la penalità.br /
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Circolano le voci e le reazioni più disparate e alcune scomposte a questo super gesto sportivo, che - va ricordato - ha visto protagonisti alcuni grandissimi atleti della vela olimpica come Ben Ainslie e Tom Slingsby. Si parla di regate "comprate", si parla di resa pilotata dei kiwi, o di spettacolo pirotecnico creato a tavolino. Impossibile, per tante ragioni, prima di tuttop vento e mare. Al netto dei miliardi che sono parte della Coppa America da sempre, è solo sport, è solo vela, al suo massimo e forse persino oltre.br /
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Adesso c'è lo spareggio di domani mercoledi 25 settembre. Chi vince vince la Coppa America 2013. Un favorito, d'obbligo, c'è ed è il defender Oracle. Per una volta, ETNA non avrà più nulla da perdere a vendere cara la pelle./embr /
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PREVIEW DELLA GIORNATAbr /
Un copione che neanche Alfred Hitckoock. Una Coppa America inimmaginabile. Alzi la mano chi avrebbe pensato a un finale in volata tra Oracle e New Zealand, con gli AC72, arme letali tutte nuove e sconosciute, che si immaginavano (e in gran parte si sono confermate) diversissime tra loro, e qundi sempre con una barca superiore all'altra, con regate scontate e persino noiose. E' stato così per un bel pezzo. La lunga estate fredda della Louis Vuitton Cup, che neanche il cuore di Luna Rossa è riuscita a scaldare.br /
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Poi è arrivata la Coppa, il confronto tra due squadre speculari, due grandi corazzate veliche, guidate da due neozelandesi (Russell Coutts e Grant Dalton, e fa un po' effetto questa sorta di "uscita di scena" del secondo, che ha passato due mesi a girare manovelle a 60 anni e sbarca sul piùà bello, o sul più brutto), monumenti viventi dello sport della vela. Oracle e ETNZ sono arrivate alla finale da strade diversissime, e quando sono entrate nell'ultima curva, sembrava a tutti che una - la neozelandese - fosse favorita, superiore, addirittura imbattibile.br /
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Poi si sa come è andata, gli americani hanno ribaltato ogni pronostico cambiando in corsa, camaleontici ma con le capacità e i mezzi tecnici e finanziari, la potenza di farlo. Rivoluzionare un catamarano gigante e regalargli 2 nodi in più, rigirare una squadta che non ci stava fino a farla tornare sicura di sè, rimettere al centro (e a bordo) il velista olimpico più titolato della storia Ben Ainslie. Capacità di rimodellarsi sull'avversario: la storia della Coppa è piena di tentativi di questo genere, per lo più falliti. Oracle-Coutts-Spithill-Ainslie-Slingsby , e i 110 uomini dello shore team, ce l'hanno fatta. Sono pari, forse superiori, e in corsa quando non sembrava più possibile. Eppure, come spesso accade, anche la lunga rincorsa ha i suoi limiti. Adesso che sono sul rettilineo finale, anche i difensori sentono il peso: della stanchezza, della grandezza di quanto hanno fatto e della possibilità ancora forte di perderlo in un colpo solo. Ecco perchè psicologicamente Oracle e ETNZ sono alla pari, e lo saranno anche di più in caso di spareggio.br /
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Adesso che Oracle s'è mangiata tutto il vantaggio di Emirates Team New Zealand, pesano sul punteggio i 2 punti di penalità. Anche questop chi l'ìavrebbe detto? Neanche i Giudici della Giuria ci avrebbero pensato. Una penalità inflitta per un comportamento antisportivo (taroccarono gli AC45 di Oracle) durante le World Series. Altre barche e altra competizione, ma penalità che ha scopnfinato sulla Coppa vera e propria e adesso pesa moltissimo.br /
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Oggi o domani. Questi sono i giorni. La Coppa America numero 34 della storia resterà negli USA o passerà di mano e volerà in Nuiova Zelanda, dove un paese intero l'aspetta. Un paese che vede nuovamente un suo figlio, Russell Coutts, sbarrare la stradacal sogno.br /
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Se stasera ETNZ riesce a prendere il punto decisivo alla rima regata, la sua vittoria sarà anche al di là della penalità. Ma conta poco, conta solo vincere e incidere il nome sulla coppa d'argento. Decidere il futuro, proprio e altrui. Si diceva che Larry Ellison fosse pago, che volesse smettere, che con Coutts i rapporti ersno freddi. Si sono rivisti abbracciati e sorridenti. Due che non sembrano voler mollare la presa.br /
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Se stasera vince due volte Oracle, si va sull'8-8. Pazzesco. Una sola regata di mezzora, mercoledi 25 settembre, deciderà da quale parte deve fermarsi il pendolo della storia. Inutile dire che può succedere di tutto, anche al di là delle oggettive (?) prestazioni delle barche e della condizione degli uomini. Perchè è vela, e la vela è natura, è sport imprevedibile per definizione, anche i miliardi a un certo punto non possono contro onde e vento sfavorevoli.br /
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Ci aspetta una serata di quelle da ricordare. E forse due. Dalle 22 italiane di oggi. Ci vediamo su Saily!br /
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strongGUARDA QUI LA DIRETTA DELLA COPPA AMERICA - REGATE 17 E 18/strongbr /
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marcello luigi (non verificato)
fcolivicchi
Dario (non verificato)
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Antonio (non verificato)
Paolo Recalcati (non verificato)