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27/05/2019 - 19:33

Comunicato del trasportatore: "Cedimento dell'invaso dello yacht"

My Song, tutti gli aggiornamenti

COMUNICATO PETERS & MAY: "HA CEDUTO L'INVASO, FORNITO DALLO YACHT" - Sul posto 4 metri di onda e 35 nodi di vento. Per 48 ore il cargo ha sorvegliato il relitto, poi sono arrivati i soccorsi. "Brancoliamo nel buio, con un lutto in casa", dicono fonti del team. La nave è davanti a Genova, ma entrerà in porto solo mercoledi. Il team My Song (bilancio annuale come una media azienda) conferma tutti i contratti e sarà a Porto Cervo per la Loro Piana Superyacht Regatta - 2 VIDEO: IL VARO, E COM'ERA BELLA MY SONG

 

My Song, la versione del vettore Peters & May

28.5.19 ORE 22:00) - Sul caso My Song interviene direttamente il CEO della Peters & May, la società di trasporto yacht, col comunicato che potete leggere integralmente qua sotto, in italiano e nella versione originale.

In sostanza P&M si dichiara infastidita delle speculazioni dei media sull'incidente, difende la propria reputazione da leader di questo tipo di trasporto, e anticipa le sue prime valutazioni: la causa della perdita in mare di My Song sarebbe dalle loro analisi il cedimento dell'invaso della barca. Invaso, chiarisce il comunicato, "di proprietà dello yacht, e fornito dallo stesso, assemblato dall'equipaggio della barca".

Di fatto P&M "scarica" le eventuali responsabilità su un elemento che non sarebbe sotto la propria responsabilità come vettore. L'invaso, "garantito dallo yacht per il trasporto in mare" non avrebbe retto gli urti della navigazione tra le Baleari e Genova. Questo per ora. Pare evidente la mossa preventiva di P&M, in preparazione di una inevitabile sequela di indagini e contestazioni, di negare ogni propria responsabilità. Vedremo gli sviluppi e le eventuali risposte a questo comunicato.

La nave intanto dovrebbe essere a Genova in porto mercoledi, e si potrà già verificare lo stato dell'invaso del My Song, il suo effettivo cedimento, le modalità della rottura o del piegamento, stabilirne le eventuali cause. Come già anticipato nei precedenti articoli, si tratta di un incidente grave e di grande entità, e quindi la sua analisi molto lunga.

IL COMUNICATO DI PETERS & MAY

Il CEO di Peters & May David Holley ha emesso il seguente comunicato "in risposta alle indiscrezioni dei media sulla perdita dello yacht My Song in Mediterraneo".

"Normalmente non vorremmo commentare incidenti sui cargo, ma vista la natura di alto profilo dello yacht, e l'interesse dei media, sentiamo di dover dare delle formali chiarificazioni. Ci sono numerosi giudizi su ciò che puo' o non puo' essere accaduto, e noi proveremo a fornire elementi di chiarezza, nonostante ci si trovi a uno stadio iniziale delle indagini.

"La nostra reputazione è seconda a nessuno, e non lasceremo che sia appannata da giudizi individuali non qualificati, forniti senza alcun prova in mano. Aggiungerò che sono contrariato che alcune fotografie confidenziali siano state rilasciate ai media.

"Siamo stati informati della perdita dello yacht dal ponte della MV Brattingsborg all'incirca alle ore 0400 LT del 26 maggio. Lo yacht è la barca a vela My Song. Appena ricevuta la notizia, Peters & May ha dato istruzioni al comandante della nave di tentare un salvataggio, mentre venivano allertate terze parti di salvataggio.

"La nave ha mantenuto il contatto visivo con My Song finchè sono iniziate le ricerche via aerea e marittima. Alle ore 0900 BST del 28 maggio i tentativi di salvataggio erano ancora in corso. Per garantire la sicurezza dei restanti yacht, P&M ha istruito la nave trasportatrice di proseguire il viaggio verso Genova. Nessun altra barca ha subito danni dall'incidente.

"Una estesa indagine sulle cause dell'incidente è stata avviata, tuttavia una prima valutazione è che l'invaso dello yacht (di proprietà e fornito dallo yacht, garantito dallo yacht per il trasporto in mare, e assemblato dall'equipaggio dello yacht) abbia collassato durante il tragitto tra Palma e Genova causando la perdita in mare di My Song. Chiarisco che questa è una prima valutazione, soggetta a conferma in corso di esame.

"Come leader del trasporto di yacht negli ultimi 40 anni facciamo il nostro lavoro con molto orgoglio, seguendo e superando gli standard delle procedure operative per assicurare sicurezza al trasporto delle barche che viaggiano con noi. Prevediamo apposite procedure per affrontare questo tipo di incidenti, anche se ci auguriamo di non doverle mai applicare.

"Questo incidente è assai più che deplorevole, tuttavia il trasporto di yacht su navi da carico continua a essere uno dei sistemi più sicuri ed economici, quando è gestito da una compagnia della reputazione della Peters & May.

"Ulteriori informazioni seguiranno, nel frattempo chiedo a tutti di rispettare la sensibilità di tutte le parti coinvolte in questa vicenda."

 

LA VERSIONE ORIGINALE DEL COMUNICATO P&M

 

(28.5.19) AGGIORNAMENTO MARTEDI 28 MAGGIO - La nave dalla quale è caduto in mare il maxi My Song di Pier Luigi Loro Piana, è davanti a Genova, ma è probabile che l'ingresso in porto sia rinviato alla mattina di mercoledi 29. Forse al suo arrivo, anche osservando le conseguenze e i danni sulla coperta del cargo, e ad altre imbarcazioni caricate, si potrà cominciare a immaginare la dinamica dell'incidente, ma per il momento le bocche sono cucite ed è impossibile fare ipotesi.

"Brancoliamo nel buio, con un lutto in casa", dicono fonti del team di My Song. Tutto era stato organizzato senza risparmio per consentire al maxi di essere al via della Loro Piana Superyacht di Porto Cervo, la prossima settimana. La regata si farà, ed è confermata anche la presenza dello stesso armatore. Il programma prevedeva il trasferimento dello yacht a La Spezia per caricare le vele da regata, già pronte. E successivamente a Porto Cervo.

Tante anche le persone coinvolte: il team My Song, tra equipaggio di velisti, shore team, supporto logistico, manager, tecnici, tender, comunicazione, può paragonarsi a una media azienda italiana. Pier Luigi Loro Piana ha telefonato a tutti i componenti del team. I contratti - a quanto si apprende - saranno tutti rispettati, come prassi del team. Le vele nuovissime resteranno inutilizzate.

POTEVA ANDARE PEGGIO - Nell'analizzare l'accaduto, c'è chi considera con sollievo che non ci siano state vittime. Pensiamo ai momenti dell'incidente: la nave si trova in una burrasca con onde di 4 metri, vento a 30-35 nodi (confermato dai modelli di riferimento), fa prua verso Nord-Est, il vento arriva da Nord, si innesca un beccheggio intenso, e il carico inizia a soffrire.

L'invaso su cui è fissata My Song è saldato alla coperta della nave (saldato!). Poi ci sono un gran numero di rizze, tiranti, che collegano il tutto alla nave. Se qualcosa si rompe (un pezzo dell'invaso, una rizza), fino a far scivolare irrimediabilmente il prezioso carico in mare, ciò non avviene in un lampo, ci sono schiocchi, pezzi che volano, l'albero di carbonio di 60 metri che si spezza. Che qualcuno si facesse male era nell'ordine delle cose, e per fortuna non è accaduto.

Si apprende anche che per 48 ore il cargo è rimasto nei pressi del relitto del My Song, per l'obbligo di sorvegliarlo. Dalla nave sono state scattate le uniche foto che ancora girano. Sembra che per un giorno abbiamo perso di vista la barca semisommersa, che poi è ricomparsa. Poi la nave è ripartita quando sull'area sono arrivati i mezzi di soccorso chiamati dallo stesso armatore del cargo. Abbastanza eloquente, piuttosto, il silenzio dalla nave: foto del relitto a parte, nessuna spiegazione o ricostruzione è stata fornita.

AFFONDA O NON AFFONDA? - My Song sarebbe ancora a galla. Qualunque soluzione appare complicata e disdicevole, la migliore sarebbe l'affondamento definitivo e inequivocabile, ma un relitto in vari pezzi di carbonio e altri materiali rischia di restare a galla a lungo. Ipotizzare un salvataggio appare insensato: 100 miglia di rimorchio finirebbero per distruggere quel poco che resta dello yacht.

UN  INCIDENTE COSI' NON SI E' MAI VISTO - Di certo si tratta di una vicenda mai capitata, specie considerando le dimensioni, la particolarità e la notorietà del carico andato perduto, una delle barche a vela più grandi e belle in circolazione al mondo. Una vicenda per la quale non si potrà mai essere preparati abbastanza. Il team si è affidato al trasportatore leader nel mondo per le barche a vela, una società che da decenni sa esattamente cosa fare e possiede le tecniche giuste per questo tipo di trasporti.

Ora si sente dire che la nave (138 metri) sarebbe stata troppo piccola per portare il My Song (40 metri), ma se Peters & May l'ha scelta evidentemente avrà fatto le sue valutazioni di sicurezza. Inoltre la nave aveva attraversato tutto l'Atlantico con My Song fissato sulla coperta. Chi poteva pensare che, superato un oceano, l'incidente potesse capitare in Mediterraneo?

TEMPI LUNGHI - Proprio la singolarità della vicenda fa presagire tempi lunghissimi per gli accertamenti di eventuali responsabilità e per le cause legali che presumibilmente seguiranno. Di mezzo ci sono l'armatore del My Song, il quale senza dubbio si ritrova senza barca, il trasportatore, l'armatore della nave noleggiata, il comandante, numerose compagnie assicuratrici, ciascuno con propri periti navali, oltre a studi di avvocati marittimisti già sul piede di guerra. Non sarà facile nè breve ricostruire una verità plausibile, stabilire il mix di cause concomitanti che hanno portato al disastro, e quindi valutare i danni.

IL VIDEO DEL VARO

 

COM'ERA BELLA MY SONG

 

(27.5.19) My Song, incredibile! Perso in mare dal cargo

LE ULTIME SULLA NOTIZIA DEL GIORNO - L'incidente nella notte di sabato 25 tra Palma di Maiorca e Genova: il Maxi My Song, Baltic 130 Custom di Pier Luigi Loro Piana, 39,60 metri di lunghezza, progetto Reichel-Pugh, varato nel 2016 dopo 22 mesi di costruzione, perso in mare dalla nave che lo stava portando dai Caraibi alle isole Baleari, per partecipare alla Loro Piana Superyacht Regatta di Porto Cervo. Nave specializzata nel trasporti di maxi yacht. Costi, assicurazioni, dinamiche. Molti avvocati al lavoro. E adesso?

Il meraviglioso My Song, forse la più bella barca a vela di grandi dimensioni attualmente navigante, è un relitto semiffondato nel Golfo del Leone, praticamente la stessa zona di mare dove si consumò il tragico naufragio del Parsifal. Ma stavolta la vicenda ha risvolti incredibili: la superbarca (quasi 40 metri di lunghezza, valore assicurato sui 40 milioni di dollari) sembrerebbe finita i mare dal ponte di una nave da carici specializzata nel trasporto di maxi yacht, il Brattingsborg di 138 metri costruita nel 2010, partita da Palma di Maiorca diretta a Genova e incappata in una tempesta. Nell'incidente ci sarebbero stati danni anche ad altri yacht trasportati, ma solo My Song sarebbe caduto in mare.

Circolano delle foto, forse scattate dallo stesso equipaggio del Brattingsborg, nelle quali si vede My Song semiaffondato, sono foto scattate di giorno quindi dopo qualche ora dall'incidente, e il mare per quanto si puo' vedere non sembra particolarmente mosso. Sulla rotta del Brattingsborg si puo' fare riferimento al sito di Marine Traffic. La nave è stata noleggiata dalla Peters & May, azienda specializzata nel trasporto via mare, che nel campo nautico e velico ha servito anche clienti come Volvo Ocean Race e ha trasportato barche per l'America's Cup. Sede principale a Southampton, sede italiana a Genova nel Porto Antico. L'arrivo della nave a Genova era previsto per lunedi 27 alle 23, ma è slittato di almeno 24 ore.

COSA PUO' ESSERE SUCCESSO - Prima di tutto vanno considerati i numeri in gioco. Il My Song lungo 40 metri, con albero alto 60 metri, sono caricati sul Brattingsborg che è lungo 138 metri. La barca di Loro Piana occupa più del 25% della nave. Con l'invasatura e l'alberatura il carico svetta altissimo. Sono trasporti delicati, benchè la tecnologia abbia fatto passi da gigante, e consenta di portare gli yacht completamente armati senza il costo e il tempo del disalberamento.

La nave si è trovata in una tempesta così improvvisa da essere inevitabile (non troppo tempo dopo la partenza da Palma), e così forte da sballottare il Baltic 130 fino a far saltare le rizze e a farlo precipitare in mare? Questo al momento è ciò che pare sia accaduto. Facile comprendere che ci siano al lavoro già stuoli di avvocati. Quelli dell'armatore della nave, quelli del vettore, quelli delle varie assicurazioni coinvolte, persino quelli del porto di partenza. Occorre verificare infatti anche se il carico è stato eseguito a regola d'arte. 

Altro aspetto importante riguarda il Comandante della nave. Aveva istruzioni su quel tipo di carico? Non è infrequente che in casi di trasporti estremi come questo, la ditta che ha eseguito il carico fornisca delle indicazioni al comandante, ad esempio limite di vento e di mare. Istruzioni certo indicative, quando si tratta di navigazioni anche oceaniche. Del resto la nave aveva attraversato l'Atlantico e l'incidente è avvenuto in Mediterraneo!

Potrebbero esserci state altre indicazioni; come il tempo di consegna. Spesso i trasportatori danno ai comandanti un timing perentorio, e questo a volte puo' non conciliarsi con una navigazione prudente e avveduta. Qualora ci fosse traccia di istruzioni speciali si dovrà verificare se il comandante le ha seguite alla lettera. Ricordando che pur con tutte le responsabilità nella conduzione, egli è una sorta di appendice del suo armatore.

Chiunque sia un minimo addentro al diritto della navigazione prevede una causa molto ramificata e dai tempi lunghissimi. La dinamica dell'incidente e i molteplici soggetti coinvolti, rende infatti difficile rispondere alla più semplice delle domande: di chi è la colpa? Chi ha sbagliato? Anche qualora (come probabile) sia un concorso di colpe, si dovrà risalire alle origini: la scelta della nave, il tipo di carico, l'invasatura, le rizze, le modalità di "caricazione" (si chiama così), le decisioni su partenza e rotta...

CHI SOFFRE PIU' DI TUTTI E' PIGI LORO PIANA - Ora che tutti pensano e agiscono in follow-up dell'incidente, una cosa è sicura: chi nella vicenda è il più colpito è proprio Pier Luigi Loro Piana. Si ritrova senza barca (che barca poi: pensata, studiata, voluta così, unica), con un danno anche di immagine, alla vigilia della Loro Piana Superyacht Regatta di Porto Cervo, oltre ad altre perdite correlate alla barca affondata. Per quanto possiamo considerare lontani o inarrivabili certi valori numerici, comprendiamo che per l'imprenditore famoso nel mondo per la qualità dei suoi prodotti, persona stimata e corretta, non sia affatto facile ammortizzare le conseguenze dell'incidente.

Affondata? My Song è davvero già affondata, dopo le foto circolate? O affonderà? La risposta a questa domanda è più che altro un auspicio: meglio di si, meglio che affondi profondamente. Primo, per non costituire ostacolo e rischio alla navigazione. Secondo perchè se restasse clamorosamente a galla e facesse venire voglie di recupero, alla già annosa causa legale che si prefigura si aggiungerebbe una lunga e perigliosa avventura economica e logisica che farebbe arricchire sommozzatori, addetti al recupero, rimorchiatori, restauratori, e così via. Per quale risultato? Ma forse su questo proprio Pigi non sarebbe daccordo.

Ai prossimi aggiornamenti sulla vicenda, appena si avranno ulteriori particolari o novità.

Sezione ANSA: 
Saily - News

Commenti

Salerno Sailing... (non verificato)

Esprimo tutta la mia solidarietà a tutti i coinvolti in questa drammatica vicenda. Mi auguro che si possano chiarire le responsabilità. Rimane il dolore ed il rammarico di vedere scomparire una cosi meravigiosa creatura. Nino D Vito

Fulvio Cafaro (non verificato)

Al pensiero che una simile opera d'arte realizzata dai Cantieri BALTIC, sia andata persa x sempre, anche l'ultimo dei velisti sente profondamente la mancanza quasi "fisicamente"......