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16/08/2013 - 18:28
Vigilia di finale Louis Vuitton Cup
Vigilia di finale Louis Vuitton Cup
Mission Impossible?
Lo vedremo...
Lo vedremo...
!--paging_filter--strongEmirates Team New Zealand è insuperabile? Forse si. Ma Luna Rossa risponde con il suo skipper rivelazione, Max Sirena. Tutto cuore e carattere, come si addice a una Coppa "impossibile". Da sabato alle 22:10, due regate al giorno. "Decisive le partenze, a noi venderemo cara la pelle" - GUARDA SU SAILY LA DIRETTA!/strong!--break--br /
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strongGUARDA QUI LA DIRETTA STREAMING DELLA FINALE LOUIS VUITTON CUP - REGATE 1 e 2/strongbr /
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emTornano i giorni della Luna Rossa, inizia la finale della Louis Vuitton Cup con la sfida italiana al team che è il riferimento di sempre, Emirates Team New Zealand. La vela intera cerca se stessa nel suo evento simbolo, l’America’s Cup, alle fasi decisive di un’edizione squassata da polemiche, disastri, bilanci in rosso. Una Coppa America per pochi (solo quattro squadre) e decisamente troppo innovativa, con i suoi super catamarani dotati di vele rigide, incomprensibili persino ai grandi velisti chiamati a domarli. Eppure, il fascino del trofeo sportivo più antico della storia, sembra resistere a tanti scivoloni, e la finale sfidanti che parte domani (diretta su Youtube e sui maggiori siti di vela, prima regata alle 22:10 italiane) offre mille motivi per ridare entusiasmo al popolo della vela.br /
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Luna Rossa o Emirates Team New Zealand? Chi vincerà (il primo a conquistare sette regate) conquisterà allo stesso tempo la Louis Vuitton Cup “edizione anniversario” (il trofeo delle challenger series compie 30 anni) e il diritto di incontrare il detentore della Coppa, Oracle Racing USA, per il match che vale la XXXIV America’s Cup (dal 7 settembre). Insomma, flop e discussioni a parte, è in palio la storia dello yachting. E l’Italia c’è. Non solo: l’ultima volta che si è disputata la finale Louis Vuitton Cup, a Valencia nel 2007, di fronte c’erano sempre loro: Luna Rossa e i kiwi. Se le statistiche hanno un valore nella grande vela, il ripetersi di questo confronto vuol dire sicuramente qualcosa. Ci sono due scuole e due culture veliche che incrociano i bordi periodicamente nel sacro Graal del mare, e che da quasi tre lustri trovano rispettiva sublimazione in queste squadre, nomi, colori, divenuti famosi come club di football. Da una parte l’all-black di Team New Zealand, dall’altra l’argento e scarlatto di Luna Rossa. Grande rivalità, grande rispetto, al punto di essere divenuti alleati. E’ proprio così che nasce questa finale-bis della Vuitton, sei anni dopo Valencia.br /
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Emirates Team New Zealand (ETNZ) è guidata da Grant Dalton, è finanziata dallo Stato, si affida al fedelissimo timoniere di casa Dean Barker, è una sfida senza se e senza ma, con programmi precisi e gente tosta, obiettivo riportare subito la Coppa in mezzo al Pacifico. Luna Rossa è arrivata tardi ma può contare sul solito spirito guerriero del patron Patrizio Bertelli, e su uno skipper a sorpresa: Max Sirena, capace di ritagliarsi un personaggio tutto cuore, molto adatto a questa sfida “impossibile”.br /
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Le due squadre arrivano alla finale in situazioni simili, eppure sono lontanissime: entrambe dichiarano di aver fatto ulteriori passi avanti nelle performance, lavori in cantiere e ultimi test sui materiali. Ma ETNZ ha dominato i Round Robin e ha dimostrato proprio contro Luna Rossa una superiorità che appare inattaccabile. Gli italiani hanno bistrattato Artemis 4-0 in semifinale, ma il ricordo delle sconfitte con i kiwi, alcune con distacchi oltre il tempo limite, lascia credere che l’esito della finale sia scontato. Ma guai a vendere la pelle dell’orso. Soprattutto quando in acqua ci sono barche mostruose e sempre al limite dell’imprevedibile. La finale si accende nelle dichiarazioni della vigilia, concordi nel ritenere la partenza come momento chiave delle regate. E Luna Rossa, la squadra che parte sfavorita, è decisa a vendere cara la pelle. Come dire: sarà battaglia navale./embr /
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strongDENTRO I DETTAGLI DELLA GRANDE FINALE/strongbr /
La finale della Louis Vuitton Cup del trentesimo anniversario inizierà sabato, quando scenderanno tra le boe Luna Rossa Challenge e Emirates Team New Zealand. Due team già protagonisti del duello decisivo della Louis Vuitton Cup del 2007. Ad avere la meglio furono i kiwi.br /
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Due gruppi che si conoscono molto bene, anche fuori dal campo di regata. Luna Rossa ha acquistato il progetto del suo AC72 di prima generazione proprio dai neozelandesi, in modo da recuperare terreno dopo un’iscrizione tardiva. Un accordo seguito da lunghe sessioni di allenamento in comune.br /
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“La nostra è una barca di prima generazione. Anche se esteticamente sembrano uguali, ci sono diverse differenze – ha spiegato il timoniere di Luna Rossa, Chris Draper – Se ci fosse la possibilità di mettere mano al progetto, alcune parti le vorremmo differenti. E’ questo, credo, il grosso lavoro che hanno fatto tra la prima e la seconda barca. Al tempo stesso non c’era nessun altro progetto in vendita quando è stato il momento di scegliere”.br /
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Luna Rossa Challenge si presenterà nel box di partenza dopo aver superato quattro a zero Artemis Racing nelle semifinale della Louis Vuitton Cup. Emirates Team New Zealand, invece, non regata dallo scorso 28 luglio, quando ha battuto di oltre tre minuti proprio Luna Rossa.br /
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I kiwi non sono certo stati a guardare. Hanno lavorato a lungo sulla barca, dedicandosi alle manutenzioni e alle finiture. Dopo due giorni di navigazione sono tornati sull’invaso per un nuovo check up. Nonostante non abbiano navigato moltissimo, Dean Barker si è detto soddisfatto della sessione: “L’altro giorno, sul finire dell’allenamento, abbiamo fissato una nuova velocità di punta. Non posso dire il numero esatto, ma vediamo la barca diventare ogni giorno più veloce e efficiente. Quando scendiamo dalla barca siamo tutti sorridenti”.br /
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I team sono attesi da una serie al meglio delle tredici, il che significa che il primo a totalizzare sette punti sarà il vincitore. Due prove da cinque lati sono previste nel corso di ogni giorno di regata. La prima partenza è prevista per le 13.10 ora di San Francisco (le 22.10 in Italia), mentre la seconda alle 14.10 (23.10 in Italia). Ogni prova durerà all’incirca venticinque minuti. Tra una regata e l’altra si osserverà mezz’ora di pausa. E’ lo stesso format che verrà utilizzato per la finale dell’America’s Cup del prossimo settembre.br /
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“Le cose sono molto diverse rispetto ai Round Robin e alle semifinali – ha detto Barker – Sarà molto importante partire davanti e girare la prima boa al comando. Abbiamo visto che chi insegue fa fatica a guadagnare terreno al punto da poter davvero attaccare il leader. Un buon vantaggio accumulato nelle fasi iniziali può servire veramente a chiudere la partita”. ?nbsp;br /
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Una posizione sulla quale concorda lo skipper di Luna Rossa, Max Sirena: “Il pre-start è importante perché se arrivi davanti alla boa al vento hai poi ottime chance di girare al comando anche il cancello di poppa. Non ci sono molte opzioni dal punto di vista tattico. Dobbiamo fare un buon pre-start. Spingeremo al massimo per essere al comando alla prima boa”.br /
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Louis Vuitton Cup - Finali (Al meglio di 13 regate)br /
• Sabato 17 agosto: Final Race 1 (13:10 PT, 22:10 in Italia), Final Race 2 (14:10 pm PT, 23:10 in Italia)br /
• Domenica, 18 agosto: Final Race 3 (13:10 PT, 22:10 in Italia), Final Race 4 (14:10 pm PT, 23:10 in Italia)br /
• Mercoledì 21 agosto: Final Race 5 (13:10 PT, 22:10 in Italia), Final Race 6 (14:10 pm PT, 23:10 in Italia)br /
• Domenica, 24 agosto: Final Race 7 (13:10 PT, 22:10 in Italia), Final Race 8* (14:10 pm PT, 23:10 in Italia)br /
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* se necessariabr /
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Paolo (non verificato)
fcolivicchi