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13/03/2021 - 08:12

36 America's Cup

Luna e Oceano 3-3, il pareggio infinito

TERZO GIORNO, REGATE FOTOCOPIA, AUMENTANO I BATTITI DEL CUORE PER LUNA ROSSA - Un altra giornata in parità: Italia e Nuova Zelanda si confrontano in acqua con il massimo della vela, e non riescono a rompere l'equilibrio. Prima regata a Luna Rossa, seconda a Te Rehutai. Chi perde la partenza perde la regata. Spithill in un buco di vento nel secondo start. Kiwi veloci. Luna Rossa costretta alla perfezione. Adesso è 3-3. Ed è sempre più (anche) un gioco mentale

 

di Fabio Colivicchi

Tre a tre. Un'altra regata vinta a testa da Luna Rossa e Te Rehutai (l'"essenza dell'oceano" in Maori). Con la leggendaria America's Cup in palio due interi paesi, Nuova Zelanda e Italia, si confrontano in mare con barche a vela futuribili e sembrano anch'essi increduli di cio' che vedono. I kiwi erano certi di vincere a zero come sempre, di dominare a vela. E si ritrovano uno sfidante che gli ha tolto la metà delle regate. Gli italiani temevano di scoprire rivali inarrivabili, invece si scoprono competitivi e hanno tra le mani una occasione irripetibile. Da questo mix di sorprese nasce il pareggio infinito, tre a tre dopo tre giorni e sei regate, abbastanza simili, se non proprio fotocopie una dell'altra, a vele invertite.

C'è la pattuglia kiwi sul cielo di Auckland e in mare lo "stadio" è pieno in ogni ordine di ormeggi: la nazione si mobilità per questa finale. Chi non si mobilità più di tanto è il vento, che resta sui 10 nodi e quindi manda una carezza alle speranze italiane. Ammesso che le categorie assunte finora (Luna Rossa più veloce con vento leggero, Te Rehutai con aria superiore ai 13 nodi) siano ancora valide.

Luna Rossa Prada Pirelli vince la prima regata del giorno, il che è sempre un boost psicologico. Partenza dominata da Spithill e soci, ETNZ annichilito e in ritardo. Dopo aver ripetuto e verificato che chi parte avanti vince le regate, la facile profezia si ripete: Luna Rossa controlla agevolmente, il vantaggio resta sempre tra i 20 e i 30 secondi, a ogni boa e fino all'arrivo. 3-2 e Italia di nuovo in vantaggio, di nuovo con l'occasione in mano di infliggere un colpo duro a un avversario stordito. Lo dice Checco Bruni: adesso non facciamo gli stessi errori di ieri...

Invece la seconda prova prende la strada di Emirates Team New Zealand già mezzo minuto prima di tagliare la linea: Luna Rossa finisce in un buco di vento e non tiene il passo, Te Rehutai taglia prima e molto più veloce. Regata finita prima ancora di cominciare (si sbaglia anche la grafica virtuale, che allo start da ai kiwi 10000 metri di vantaggio!)? Purtroppo si, ed è un'altra fotocopia, Burling e soci se ne vanno e vincono con oltre un minuto di margine. Rimettono in parità il Match. Tornano a terra con l'ultimo sorriso. I Sirena Boys, dal canto loro, parlano di "sfortuna": nessun problema tecnico, nè grossi errori umani (come nella seconda di ieri), solo la jella di finire in stallo senz'aria nel peggiore dei momenti.

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Eppure qualche differenza c'è, in questo equilibrio così insistente (e per i tifosi di entrambe le parti anche un po' indisponente). Luna Rossa deve fare tutto alla perfezione per vincere una regata con mezzo minuto di margine. Team New Zealand si accontenta di un errorino o un favore iniziale dell'avversario e una volta davanti sembra mettere il turbo. Con Luna Rossa davanti i distacchi restano sostanzialmente gli stessi. Se davanti c'è Te Rehutai aumentano di tanto. Le statistiche finali continuano a evidenziare 1,5-2 nodi di velocità pura in più per la barca neozelandese. Eppure siamo 3-3. Possibile? Certo, perchè queste regate fotocopia galleggiano su regole che considerano ben oltre la velocità pura. E sono materia dove eccelle Luna Rossa. Le partenze (finora di fatto ha vinto e perso sempre nel countodwn, facendo tutto da sola), le virate, l'hi-mode quel navigare più orzati quando serve, una fluidità superiore nelle manovre anche grazie ai due timonieri. A ciascun team le proprie carte, e finora il prodotto è questo pareggio. Inatteso. Bello. Spaventoso.

Il gioco adesso è sempre più anche mentale. L'approccio psicologico alle prossime regate sarà decisivo. Quindi lo sarà la forza globale del team, che parte dalle fondamenta, da chi chiude per ultimo la porta la notte e la riapre al mattino. Far sentire i velisti, i giocatori, sereni di potersi esprimere, di dare il massimo. Abbiamo visto che gli errori decidono le regate più dei gesti tecnici di classe velica. O forse entrambe le cose. Comunque sia, Luna Rossa è arrivata oltre. E indietro non si torna.

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Commenti

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Caro Fabio, grazie per la meravigliosa scrittura con cui cogli tutti i simboli dell'epica che stiamo vivendo. Oltre la passione. Comunichi la bellezza del mondo e la gioia di saperla ridurre in un pezzetto di mare, che però contiene tutto. Ora, qui. E al significato di squadra, di confronto uomo - natura. E a tanto altro, che il mare e il vento custodiscono. Che tu sai afferrare. Uomini, gabbiani, delfini, madre terra.. Che sia folle a non essere tu a condurre quella penosa telecronaca della rai.. ca va sans dire.. Si guarda altrove, in inglese. E ti si legge, subito dopo. E quel rettangolo si riempie di significati, fusione di dettagli che rappresentano il tutto. Per 25 minuti. E per i tuoi articoli, che dilatano quel tempo, e lo custodiscono intimamente in me.