News | Regata > Vela Olimpica
13/05/2016 - 01:43
Mondiale Finn a Gaeta, Giorgio Poggi conquista la finale e... Rio
Io Giorgio,
tu Medal
Giles Scott vince il quarto titolo mondiale Finn in un giovedi leggendario: 18-25 nodi di vento, mare formato, tre prove interminabili, 6 ore in mare a cinghiare e pompare. La volata azzurra va a Giorgio Poggi (20-3-10), sesto in generale e storica Medal Race, la più importante e decisiva. Onore a Paoletti che ha dato tutto (12). Cronaca della giornata-clou di un quadriennio - GUARDA 2 VIDEO - SPECIALE SU SAILY TV (Ph. Gianluca Di Fazio)
Certe storie di sport arrivano da lontano e chissà da dove. Non te le aspetti e per questo sono più belle, intense, piene. Vere, insomma. Se poi sono in mezzo a un mare impetuoso, sotto un cielo azzurro vivo, con barche a vela lanciate verso le Olimpiadi, bè allora è Sport con la maiuscola.
Proprio alla fine di un quadriennio ricco e lungo per la vela azzurra, capita in Italia, a Gaeta, il Mondiale della classe Finn, una di quelle con meno risultati di rilievo negli ultimi anni. Qualifica fatta, ma selezione da definire, con alto rischio di non mandare nessun atleta ai Giochi. Ultima parola, per l'appunto, a Gaeta.
La Finn Gold Cup, una delle regate storiche della vela, un trofeo mitico, ha stregato Gaeta, o viceversa, per 4 giorni: il golfo rinomato per i suoi venti ha tradito, è rimasto senza fiato, solo quattro striminzite manche tra i salti e i buchi di vento. Eppure Gaeta sava preparando questo giovedi 12 maggio 2016, un giorno di vela da leggenda, per 72 Finn, per uno che ha vinto la sua quarta Gold Cup, per due o tre italiani che in 6 ore si sono giocati quattro anni.
Sei ore per le tre regate corse con vento dapprima sui 15-18 nodi, poi salito a 20-23, qindi a 25-28, col sommarsi della termica. Una potenza di respiro che ha alzato mare rilevante, con lunghe creste, onde non solo lunghe ma anche ripide, dove planare è questione di equilibrio. Tre regate in questa palestra di sofferenza e manifestazione di potenza fisica. Un esame durissimo, dal quale è uscito promosso Giorgio Poggi, che pure non aveva iniziato bene, superato da un ottimo Michele Paoletti nella prima regata.
Nella seconda, Poggi protagonista rabbioso, addirittura terzo dietro a Scott e Christensen, i mostri. Con Paoletti che sbuffa, lotta, si danna, resta incollato al gruppo davanti, ma viene sgomitato fuori dalla Medal. La terza e ultima prova di una giornata memorabile da vivere in mare, soffrendo con gli atleti della classe più atletica della vela olimpica (che vive settimane di paura: il CIO preme per l'ingresso del Kite ai Giochi, e il singolo pesante maschile è visto come il principale indiziato a fargli posto, ne parleremo in altro servizio), la terza prova è a sua volta la regata che - da sola - vale un quadriennio. Lato di 1,3 miglia, bolina da culturisti per 20-25 minuti, poppa da 10, due giri di schizzi, movimenti bruschi, piroette, scuffie, ritiri, surf infiniti, trance agonistica. In 60-70 minuti è finita la sessione. Giles Scott (GBR) vince il mondiale prima della Medal, a -21 punti da Jonas Hoegh Christense (DEN)n, e -25 da PJ Postma (NED), Giorgio Poggi balla coi lupi e arriva decimo, senza un millimetro di pelle asciutto. E la classifica che lo issa fino al 6° posto, dentro una storica Medal, dopo tanto inseguirla ha acchiappato la più importante. E' a +12 da Postma e può viversi una finale al'attacco senza patemi, ormai ha quello che voleva. La parola adesso è alla FIV, alla direzione tecnica e al Consiglio e poi al CONI. L'impressione - al netto del risultato della Medal - è che sia difficile non portare a Rio un velista tanto cresciuto negli ultimi mesi, anche nell'approccio mentale al momento chiave.
Michele Paoletti può recriminare di essersi giocato la mano decisiva con le carte che non preferisce, e per di più con tre prove, un dispendio fisico tremendo per un 42enne. Eppure in acqua si è visto un leone, sempre concentrato, ispirato nel bordeggio, tenace downwind, mai ha dato l'impressione di mollare, anzi ha attaccato, lo vedevi sbucare alla bolina da angoli inattesi, fare a sportellate con ragazzotti che hanno la metà dei sioi anni. Che bel velista.
C'è da dire di Filippo Baldassari, Enrico Voltolini, Simone Ferrarese, Matteo Savio e il manipolo di altri finnisti italiani, e del 16enne Federico Colaninno, che ieri non ha battuto ciglio e sè sciroppato tre regate come descritte, 6 ore di montagne russe, una esperienza impagabile. Su tutto questo torneremo. Adesso occhi sulla Medal Race della Finn Gold Cup di Gaeta 2016, con un italiano potenzialmente da podio.
SU SAILY TV IN ARRIVO IL VIDEO DELLA GIORNATA CON TRFE PROVE E 25 NODI; ALTRI TALK SHOW E INTERVISTE - SPECIALE FINN GOLD CUP IN COLLABORAZIONE CON GARNELL
NELLE GALLERY UNA SELEZIONE DI 130 FOTO DEL GIORNO DI GIANLUCA DI FAZIO
REPORT DAY 5
(Yacht Club Gaeta EVS) Il vento non è certo mancato oggi, a Gaeta, per la quinta giornata della “Finn Gold Cup” 2016, mondiale del singolo olimpico maschile più conosciuto. Tre le gare disputate, iniziate con pioggia, mare mosso e raffiche tra i 18 e i 25 nodi, condizioni che non hanno fermato la rimonta di Giles Scott, britannico 3 volte iridato, che ha dominato due delle tre manche odierne. Grazie a questa prestazione, il campione inglese ha guadagnato la testa della classifica generale, precedendo il danese Jonas Hogh-Christensen (3-8-4 oggi) e l’olandese Pieter Jan Postma (4-5-12).
Lodevole la performance di Giorgio Poggi, che grazie ai parziali odierni (20-3-10) è risalito al sesto posto del ranking, come unico azzurro che domani parteciperà alla Medal Race. Tra gli italiani, ha ben figurato anche Michele Paoletti (8-19-17) attualmente 12° over-all. Più staccato l’azzurro di Londra 2012, Filippo Baldassari, che resta 27° e più lontano dai compagni di squadra nella corsa all’unico posto disponibile per i Giochi di Rio 2016.
“Ho disputato 3 ottime regate, la velocità in acqua è sempre stata buona anche in virtù del pompaggio libero disposto dal comitato di gara – la dichiarazione di Poggi – Sono soddisfatto anche per le scelte tattiche: ho regatato sul giusto lato del campo, sfruttando bene i salti di vento. Sono molto contento del risultato ottenuto oggi, proprio quando i tecnici della Federazione erano presenti in mare per valutare gli atleti in vista dei Giochi Olimpici di Rio, credo di aver sbagliato una sola gara in questa settimana e sono davvero fiducioso per la finale”.
Domani, giornata conclusiva del campionato, la Medal Race, regata riservata ai primi 10 equipaggi della classifica provvisoria, assegnerà il titolo iridato. Questi i velisti che vi prenderanno parte: 1. Giles Scott (GBR), 2. Jonas Hogh-Christensen (DEN), 3. Pieter Jan Potsma (NED), 4. Ioannis Mitakis (GRE), 5. Jake Lilley (AUS), 6. Giorgio Poggi (ITA), 7. Fabian Pic (FRA), 8. Tom Rashaw (CAN), 9. Ed Wright (GBR), 10. Deniss Karpak (EST).
"Siamo soddisfatti della meccanica organizzativa – il commento di Luca Simeone, A.D. Base Nautica Flavio Gioia - Oggi abbiamo archiviato altre tre prove in condizioni spettacolari di vento teso, sole e mare formato. Condizioni davvero dure. Nell'organizzazione abbiamo dato molta attenzione alla sicurezza e questo investimento ha fatto sì che tutto filasse liscio anche in una giornata come oggi, in cui era facile avere avarie alle barche. Con la Medal Race in programma domani chiuderemo con il botto: per dare ai cittadini la possibilità di vivere le fasi più avvincenti ed emozionanti della finale, sposteremo il campo di gara vicino al lungomare, all'altezza di Piazza Bonelli, nella città vecchia dove, finita la regata, si svolgerà la festa del podio".
Da questa mattina il pubblico può visitare, presso la Base Nautica Flavio Gioia, la mostra dei disegni realizzati dai ragazzi dell’Istituto Comprensorio Carducci di Gaeta, nell’ambito del concorso “Sali sul podio con i campioni”. La meccanica del concorso prevede che gli atleti eleggano l’elaborato più rappresentativo della manifestazione e il vincitore verrà acclamato domani durante la festa del podio e potrà condividere la posizione d’onore con il nuovo campione del mondo della classe Finn.
Info e classifiche: www.2016.finngoldcup.org
Giuseppe La Scala (non verificato)
Paolo Rastrelli (non verificato)