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10/10/2019 - 01:18
Verso un'edizione calda della regata che il mondo ci invidia
E' la Barcolana 51, ma sembra l'America's Cup!
Sentite che ingredienti e giudicate voi. Un defender, tre sfidanti principali (più eventuali outsider), super-maxi di 90 e 100 piedi, grandi velisti (e grandissime veliste) a bordo, canting keel, alette, diavolerie. E litigi, polemiche, depistaggi. Tifosi che si schierano. Previsioni meteo mai così decisive. La corsa alla Barcolana di domenica 13 ottobre ha poco da invidiare alla Coppa America. Ecco le ultime da Trieste. Marco Gradoni con Arca Fondi. Arriva l'Amerigo Vespucci - SPECIALE B51 SU SAILY TV
A Trieste, patria della Barcolana, gli organizzatori nei mesi scorsi hanno cullato il sogno di avere qualche elemento della prossima America's Cup: velisti, barche, idee. Ma la realtà come spesso accade ha superato le fantasie. E così, il conto alla rovescia verso la cinquantunesima edizione della "regata più grande del mondo" (certificazione Guinness), si avvicina molto al clima e alle logiche di una Coppa America. Sentite qua.
Come scritto nel nostro post di alcuni giorni fa intitolato "Rande infuocate" tutto ruota intorno al team detentore del trofeo challenge e quindi defender della Barcolana, Fast & Furio Sailing Team, i due fratelli Furio e Gabriele Benussi. Tre vittorie di seguito, nel 2016 con l'ultima Alfa Romeo, le ultime due con lo stesso scafo, il Morning Glory. Proprio questa barca, come scopriremo, è al centro di una delle polemiche della vigilia.
I Benussi, già da mesi, hanno pensato in grande, affiancando il 90 piedi delle ultime due vittorie con un nuovo superscafo, l'ex Wild Thing trasformato in 100 piedi, un mostro col quale tentare il grande slam delle grandi classiche Fastnet, Giraglia, Middle e Sydney-Hobart. Partendo dalla Barcolana. Con a bordo il solito grande equipaggio 100% made in Trieste: Bolzan, Rufo, Spanghy e compagnia. Difficile che mollino la presa.
ANCHE IL TRIMONDIALE OPTIMIST MARCO GRADONI A BORDO - Oltre alla barca altre novità. Marco Gradoni, il giovane velista classe 2004 (15 anni compiuti lo scorso marzo) che quest’anno è entrato nella storia della vela per essere diventato il primo vincitore di tre titoli mondiali consecutivi della classe Optimist, sarà a bordo di Arca SGR del Fast and Furio Sailing Team (che corre con il guidone dello Yacht Club Adriaco) alla Barcolana. Un bel salto per Marco, dai 7 piedi di lunghezza (2,12 metri) dell'Optimist ai 100 piedi (30,48 metri) del maxi!
Dopo la vittoria del terzo campionato mondiale Optimist, World Sailing (la Federazione Internazionale della vela) ha inserito Marco tra i candidati del Rolex World Sailor of the Year al fianco di autentici fuoriclasse del calibro del navigatore oceanico francese Francis Joyon, degli iridati australiani della classe 470 Mat Belcher e Will Rayan e del campione mondiale francese di windsurf Antoine Albeau.
Marco Gradoni – “Sono onorato di aver ricevuto l’invito ad essere a bordo del 100 piedi Arca SGR con il team di Furio Benussi che ha conquistato per tre anni consecutivi il Trofeo della Barcolana. Cercherò di dare il mio contributo per la difesa del titolo all’interno di un team costituito da grandi campioni. Questa sarà per me una nuova e importante esperienza di crescita come velista”.
Furio Benussi – “Diamo il benvenuto a bordo a un grande Campione che ha riscritto la storia della vela giovanile mondiale e che è un orgoglio della vela azzurra. Marco rappresenta un innesto importante nel nostro afterguard in vista del grande impegno di domenica per una regata che si preannuncia molto tattica stando alle previsioni meteo che parlano di vento molto leggero.”
La scelta della barca, il 90' Morning Glory, affidabile, rodato, messo a punto, o il nuovo fiammante 100' Wild Thing, è stata obbligata e non indolore. I Benussi accarezzavano l'idea di tentare il tris con Morning Glory (che avrebbe significato vincere il trofeo challenge, pareggiando le imprese di Gaia Legend, Alfa Romeo e Esimit Europa 2), ma qui è successo il primo inghippo. Una serie di sgambetti, incomprensioni, atti formali e sostanziali, hanno allontanato il 90 piedi dai Benussi e lo hanno avvicinato al team sloveno Ewol, che lo aveva charterizzato nella stagione fino alla Maxi Rolex di Porto Cervo.
MORNING POLEMICS - Sulla non disponibilità della barca si è scatenata una piccola tempesta che forse avrà strascichi nei tribunali, uno sconfinamento che avvicina il dietro-Barcolana al dietro-Coppa America. Chissà che in futuro non si renda necessario anche qui un Arbitration Panel! "Il fatto che la barca non sia stata consegnata concreta sia un inadempimento civile (per il quale chiederemo i danni), sia un reato penale", tuona Furio Benussi addirittura via social.
La barca che ha vinto con lui le ultime due Barcolane, compresa quella del cinquantennale e del Guinness delle 2869 barche iscritte, potrebbe dunque correre con le insegne del team Ewol e al timone Gasper Vincec, finnista sloveno. Il condizionale è d'obbligo: in banchina (e non solo) si rincorrono le voci persino di un possibile "sequestro" dello yacht qualora dalla vicina Slovenia sconfinasse in Italia. Molte, fin troppe, le dietrologie, e chissà come finirà la storia, visto che in definitiva si parla di una regata velica, per quanto sentita. Tra i due team sguardi torvi e scambi di frecciate sono all'ordine del giorno. Immaginiamoci cosa potrà succedere in mare o a un giro di boa ingaggiati...
LE RAGAZZE TERRIBILI - La grande novità della B51 saranno loro, le ragazze, l'equipaggio tutto femminile (pare sia rigorosamente vietato agli uomini salire a bordo!) con un altro 90 piedi glorioso, il primo Alfa Romeo (poi Rambler, poi La Bete), tra l'altro vincitore di due Barcolane (2003 e 2004), rilevato da un personaggio che di Barcolana si è nutrito come Claudio De Martis, che su impulso con lo stesso Furio Benussi ha dato vita a un progetto denominato Golfo di Trieste (avrebbero voluto chiamarlo "Vittoria Donna") e poi "Wind of change", per sottolineare la voglia di essere una novità che lascia il segno.
La skipper Francesca Clapcich, ormai personaggio planetario della vela senza confini, guida con personalità un gruppo di atlete e veliste fenomenali, tra Sally Barkow (che è anche sua moglie) che sarà al timone, la sua ex compagna di titoli e Olimpiade in 49erFX Giulia Conti (che rivediamo con piacere dopo un brutto incidente a terra a Enoshima), le azzurre Maelle Frascari, Cecilia Zorzi (Nacra 17), Francesca Bergamo (FX), la campionessa one design Claudia Rossi, l'ex 470 e ora navigatrice solitaria sui Mini 650 Francesca Komatar, e alcune stratosferiche fuoriclasse oceaniche come Abby Ehler, inglese ex Volvo Ocean Race su Brunel, drizzista; Libby Greenhalgh, un passato da meteorologa, due giri del mondo (Team SCA nel 2014-15, Scallywag nel 2017-18). E così via. Tutte vestite di rosso, la barca è arrivata trafelata dopo un giro della penisola dalla Francia (fatto dalle stesse Clapcich-Barkow), e le ragazze l'hanno testata per un paio di giorni.
METEO DECISIVA - La barca delle ragazze, Golfo d Trieste, ha la chiglia fissa, non basculante, è ciò si traduce in un risparmio di peso di circa 5000 kg, non avendo il pesante apparato idraulico necessario a spostare la canting keel degli altri. Per molti osservatori, Golfo di Trieste sarà favorita se il vento dovesse essere molto leggero. Scenario non impossibile stando ai dati finora rilevati.
I maxi canting keel hanno bisogno di un minimo d'aria per esprimersi al meglio, cosa dicono le previsioni? Il meteorologo conferma un giovedi nuvoloso e con vento da Sud, che presto girerà da Bora, e qualche goccia di pioggia. Per venerdi si prevede sole e vento sostenuto da Bora nelle prime ore, in immediata attenuazione.
La domenica della Barcolana, al momento, si prospetta con caldo, cielo sereno o velato, vento debolissimo (si parla di 3 nodi, con qualche sporadica raffica a 8 nodi). Condizioni adatte ai maxi più leggeri e agili, ma occhio anche ai piccoli monotipi, già protagonisti almeno nel primo lato di Barcolane esaltanti con arie medio leggere.
IL TERZO INCOMODO - Attenzione a non sottovalutare Tempus Fugit, l'altro 100 piedi, ex CQS e Nicorette, scafone alettato, una barca difficile da addomesticare. Avrà due skipper di nome: il finlandese Ludde Ingvall (due giri del mondo) e un altro triestino: Enrico Zennaro (una Barcolana vinta, 10 anni fa). Uno dei timonieri è Mitja Kosmina, velista sloveno indomito, che detiene il record di secondi posti alla Barcolana! Confermata a bordo anche la presenza di Andrea Trani, goriziano classe 1977 con due partecipazioni olimpiche ad Atene 2004 e Pechino 2008 e di Andrea Casale, campione iridato Melges 20, Swan 45 e J-24 e vincitore di importanti regate come la Rolex Swan Cup e la Maxi Yacht Rolex Cup.
Per i giovanissimi atleti della Società Velice Barcola Grignano Matthias Menis (classe 2001) e Nicolas Starc (classe 2000) - già membri della nazionale azzurra giovanile classe 420 - la Barcolana 50+1 sarà invece l'occasione di far parte di un team di indiscussa esperienza, un'ottima occasione di crescita umana e sportiva durante la loro prima esperienza a bordo di un super maxi e nel mondo della vela d'altura.
Tra gli iscritti (quasi 1550 mercoledi sera) si contano comunque ben 22 maxi e 6 supermaxi. Tanti con storie ed equipaggi da raccontare e che racconteremo nei nostri post, nei nostri video. Sono in arrivo i Montefusco con l'intramontabile Idrusa, Farr 80, gemello di Anemos, che avrà a bordo Alice Linussi. Su uno Swan 80 è attesa Miss Italia.
UN NUOVO TROFEO CHE ARRICCHISCE LA BARCOLANA: IL CHALLENGE PER L'ULTIMO ARRIVATO! - Molto Barcolana-Style la trovata di un coppone (non a caso è più alto di quello del vincitore) che da quest'anno si assegnerà alla barca ultima a tagliare la linea. C'è già chi immagina arrivi in volata al contrario, con barche che rallenteranno e lascheranno le vele per cercare di vincere questa speciale classifica...
“E’ un trofeo nella tradizione e nel pieno spirito della Barcolana - ha dichiarato il presidente della SVBG Mitja Gialuz -nato per sottolineare l’impegno di chi partecipa alla regata con lo spirito originario, con la volontà di esserci, di divertirsi senza lasciare a casa l’agonismo puro, quello di partecipare e tagliare il traguardo entro il tempo limite. In Barcolana vincono tutti tranne l’ultimo; ma in realtà anche l’ultimo batte il tempo massimo. Spesso guardiamo con grande focalizzazione alla lotta per la testa della classifica, ma la Barcolana ha un contenuto più ampio: adesso chiediamo al popolo della Barcolana di indicarci un nome adeguato per questo trofeo. Si tratta di un simbolo, che si somma ai premi che diamo ai primi tre di ogni categoria, regata e crociera. E’ la sintesi dell’omaggio alla partecipazione e non alla spasmodica lotta alla vittoria, è l’omaggio a tutte le persone che investono energie, tempo ed entusiasmo per partecipare alla Barcolana: senza di loro, la vittoria dei primi sarebbe solo la vittoria di una regata come tante, e auspico che gli skipper delle barche che concorrono per il primo posto assoluto siano assieme a noi in questo progetto, solidali a dare valore alla partecipazione”.
Giovedi, intanto, è prevista la cerimonia di restituzione del trofeo per il primo assoluto dal team Fast and Furio all’organizzazione. Altro passo avanti verso la B51.
E' arrivata la cinese Vicky Song, la prima velista cinese ad aver compiuto il giro del mondo a vela, e anche la prima velista cinese in Barcolana. “Ho sentito tanto parlare di Barcolana - ha raccontato Vicky Song- la vela in Cina è giovane, si pratica dal punto di vista sportivo da circa vent’anni. Dieci anni fa avevamo forse tre regate in totale, oggi in un anno sono un centinaio: stiamo crescendo a un ritmo molto veloce”. Su Barcolana Vicky Song ha le idee molto chiare: “Ho sentito parlare tanto di questa regata, l’ingresso nel Guinness dei primati ha contribuito alla popolarità della regata e come velista cinese sono molto curiosa. In questi anni in Cina è aumentata la popolarità della vela e guardiamo alla Barcolana con un evento che può ispirarci, anche nell’ottica delle accresciute relazioni tra l’Italia e la Cina”.
ARRIVA IL VESPUCCI - Infine è attesa a Trieste anche la nave scuola a vela della Marina Militare Amerigo Vespucci che resterà ormeggiata a Trieste fino a domenica 13 ottobre e dedicherà questo lungo fine settimana al pubblico della Barcolana, ospitando eventi e visite guidate. In arrivo da Salerno, il “Vespucci” dovrebbe giungere a Trieste nelle prime ore del mattino.
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Anonimo (non verificato)
fcolivicchi