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25/03/2011 - 16:07

XXXIV America's Cup: il 31 marzo scade il termine di presentazione delle sfide

Coppa Forza Dieci

A mezzanotte di giovedì 31 marzo scade il termine di presentazione delle sfide. Il totale degli iscritti sale a 10: AC Race Management ha accettato altre due sfide "segrete". Ma è sicuro: una viene dalla Cina. E tra novità dell'ultima ora, anche una sorpresa dall'Italia?
 
 
Si avvicina il 31 marzo, data di scadenza del challenging period della prossima Coppa America. Chi sfida Oracle? Chi si aggiunge alle sfide messe in campo finora? Chi ha soldi, coraggio e fantasia per partecipare alla massima competizione velica, e contendersi il trofeo più antico dello sport? Chi ha in tasca progetti avveniristici su wingsail (ali rigide) e supercat di 70 piedi? Sotto a chi tocca...
 
Iain Murray, l'australiano ex velista olimpico che oggi è Race Director della 34ma America's Cup, ha annunciato l'arrivo - e l'accettazione da parte del defender - di altre due sfide nelle ultime ore. Entrambe però sono sfide che per il momento restano "segrete", o misteriose, in attesa cioè di essere completamente svelate e presentate, rivelandone nome, nazionalità, club, programmi e protagonisti. E' una delle possibilità lasciate alle iscrizioni in questa fase, ed è già stata utilizzata in precedenza, persino dagli stessi neozelandesi, che poi hanno di fatto reso pubblica la loro sfida.
 
Da ACRM si fa sapere che l'annuncio formale dei nuovi team è questione di poche settimane, quindi posteriore alla deadline formale delle iscrizioni. Con i due nuovi arrivi il totale delle sfide arriva a 9 e quindi 10 team (con il defender) iscritti al programma che porterà alla Coppa di San Francisco 2013, attraverso le AC World Series con i monotipi AC45.
 
"E' fantastico avere due team aggiungersi agli altri a pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni - ha detto Iain Murray - Questo porta il totale a 10, e con poco meno di una settimana dal 31 marzo, speriamo che altri possano aggiungersi nei prossimi giorni".
 
La situazione degli sfidanti: oltre a Mascalzone Latino (Italia), che è stato il primo ed è quindi il challenger of record, al momento i team usciti allo scoperto sono: Aleph (Francia), Artemis Racing (Svezia), Emirates Team New Zealand (Nuova Zelanda), Energy Team (Francia), Team Australia. A questi 6 si aggiungono tre sfide "segrete".
 
Impazzano le voci di banchina, naturalmente. Sulle sfide "misteriose" e su altre in (teorica) rampa di lancio nelle prossime ore. La più accreditata vuole che uno dei due ultimissimi challenge, quelli annunciati oggi da Murray, sia cinese. La Cina è già stata in Coppa America (Valencia 2007) ed è superfluo sottolineare che oggi la superpotenza asiatica sia uno dei paesi emergenti e sicuramente più forti economicamente. Non è difficile ipotizzare un consorzio cinese ben finanziato. Più arduo immaginare gli aspetti tecnici, dalla progettazione al team velico. Ad avvalorare le voci, comunque, il fatto che rappresentanti di China Challenge hanno già provato un AC45: il General Manager Thierry Barot (già sulla prima sfida cinese, velista che vive a Hong Kong ed è impegnato nel circuito extreme Sailing) e il designer Yann Dabbadie. E la sfida cinese agli USA sarebbe anche un colpaccio dal punto di vista della comunicazione, specie in America, per il confronto tra gli Stati Uniti e la nuova grande potenza mondiale che proprio gli USA sta insidiando da vicino.
 
Insomma prende corpo, a 160 ore dalla chiusura delle iscrizioni, un parterre degno della storia della Coppa America: un defender USA forte e difficile da battere, una sfida ciascuno da Australia e Nuova Zelanda, paesi che hanno vinto la Coppa in passato, quattro sfide dall'Europa (due francesi come previsto dalla patria dei multiscafi), una svedese e una italiana), una dal gigante cinese emergente, e chissà...
 
In Italia è più che una sensazione: qualcosa si sta muovendo. In particolare c'è in ballo la discussa Venezia Challenge, che ha fatto proclami e poi è un po' sparita, per riemergere in queste ore. E' stato annunciato sul web l'accordo con un circolo siciliano (di Marsala, vicino a Trapani), ma a quanto pare è stata avviata anche una trattativa con un altro circolo di Palermo. Un comportamento singolare: di sicuro ne sapremo di più nei prossimi giorni. E non va dimenticata Argo Challenge, la squadra di velisti diversamente abili inventata dal torinese Antonio Spinelli, con Lars Grael guida spirituale (e non solo). Il team ha fatto campagna acquisti nelle ultime settimane specie nel management e nel marketing, e questo fa pensare che sia sul punto di trovare le risorse. Argo potrebbe persino essere una delle due nuove sfide segrete.
 
Notizie certe a San Francisco le attendevano, fino a qualche tempo fa, anche dalla zona degli Emirati Arabi. Ora però è probabile che gli sviluppi movimentati della situazione geopolitica abbiano rallentato le potenziali sfide. Più probabili invece una sfida spagnola e una canadese.
 
Infine resta l'attesa sulla sorte del challenger of record italiano: il sogno di Mascalzone Latino, avviato a Valencia con la storica firma di Vincenzo Onorato sulla prima sfida presentata al Golden Gate YC di San Francisco, è ancora vivo. Dopo un periodo di grandi impegni lontano dal mondo della vela, il patron dei mascalzoni sta cercando di riprendere in mano la carta-America's Cup e, questo è sicuro, prima di mollare la presa tenterà tutte le strade.
 

Commenti

Piero (non verificato)

Ma tu in che mondo vivi.....un cinese, un turco ed un nordafricano......stiamo parlando di Coppa Amerca non della King Trophy di Pucket!!! Iscriversi è banale, ci riuscirebbe anche Simoneschi con Audi Italia come fu per italia70....partecipare è un'altra musica.....per te le dichiarazioni di Bertrand o di Vincenzo o do mille altri nn hanno importanza anzi nn esistono. Questa coppa è un flop, gli Aussie del team nessuno li conosce, Mascalzone nn ci sarà, i Francesi nemmeno...magari i Cinesi sì, ma ti ricordi China Team contro qualsiasi altro team.....ah sì, CHE COPPA EMOZIONANTE!
Ma perchè ti scaldi tanto, Piero? Già detto: sarà quel che sarà: è (e resta) La Coppa, baby. Finchè non avranno (o avremo, o avrai) inventato un'altro trofeo e creato la sua leggenda in 150 anni di regate, storia, tecnologia, sfide marine e umane. Tutto il resto sono chiacchiere. O altre bellissime, degnissime, ugualissime regate, che contribuiscono a fare bello l'insieme del nostro sport imbattibile. Chi parteciperà o non parteciperà, bene o male per lui, sarà la storia a dircelo. Senza cambiare una stilla della sostanza appena descritta. A proposito di "in che mondo vivi...un cinese, un turco e un nordafricano": non so se hai notato le lancette del tuo orologio e le date sulla tua agenda. Siamo nel 2011. Lo chiamano "mondo globalizzato". O per la Coppa aspettavi ancora Sir Thomas Lipton?