FIV e Circoli si mobilitano
Clamoroso a Bracciano, così bloccano la vela!
BUROCRAZIA CONTRO LA VELA - Lo strano caso di un ufficio di controllo che chiede un sacco di soldi ai Circoli Velici per avere la concessione a organizzare e disputare le regate. Così mentre sui laghi del nord (Como, Maggiore, Garda), e persino sul Lago di Massaciuccoli a Viareggio si fa vela gioiosamente, il lago di Roma è fermo. PERCHE'? TUTTA COLPA DI UNA NORMA INTERPRETATA MALE. D'AMICO (IV ZONA) SCRIVE A ZINGARETTI
Proprio adesso che è finito il lockdown e lo sport puo' ripartire, la voglia di vela è strozzata sul Lago di Bracciano, lo specchio d'acqua alle porte della Capitale, campo di regata tra i più noti grazie al vento giusto che arriva dal mare. Si regata sul Garda, sul lago Maggiore, sul Trasimeno, persino a Torre del Lago Puccini, Massaciuccoli, alle porte di Viareggio, arrivano cronache del primo weekend di regata. Invece Bracciano è fermo, l'acqua è vuota di vele. Cosa succede?
Un ordinario caso di burocrazia italiana, aggravato dalle interpretazioni personalizzate... C'è una norma del 2014, creata specificamente per le attività di pesca sportiva, che prevede un canone concessorio oneroso per ottenere l'autorizzazione all'uso ("esclusivo") dello specchio acqueo. Applicato allo sport velico, è stato calcolato che il costo per ogni singola manifestazione corrisponderebbe a qualche migliaio di euro con una istruttoria amministrativa della durata di diversi mesi! La norma stessa, però, spiega che il canone è dovuto solo se l'area è richiesta per uso esclusivo e interdetto ad altri utenti. Cosa che non avviene nel caso delle regate.
CAMBIO DI DIRIGENTI - La questione era stata affrontata e superata negli anni, e vige tuttora una circolare del 2017 che dirigenti più illuminati avevano concordato con la federvela e i circoli del lago, che escludeva la vela dall'applicazione del canone,bastava una informativa e la richiesta di un nulla osta. Ora non basta più, la circolare del 2017 non è più applicata e i nuovi dirigenti chiedono i soldi ai circoli per regatare. Il motivo è che sono cambiati i dirigenti, quelli degli anni recenti che avevano compreso e chiarito la posizione e le esigenze della vela, sono stati sostituiti da nuovi dirigenti che sono tornati ad applicare la norma restrittivamente.
Paolo Clemente, ex timoniere del catamarano olimpico Tornato e oggi presidente dello Yacht Club Bracciano Est: "E' una situazione paradossale, di mancate autorizzazioni e richieste onerose da parte della Regione Lazio, che di fatto ha bloccato tutte le manifestazioni sportive sui laghi laziali. Tutte le regate sono sospese in attesa di chiarimenti. I primi a farne le spese siamo noi che, come YCBE, avevamo in calendario una Regata Zonale Laser (circa 80 iscritti) nel prossimo week end (11-12 Luglio) che avrebbe rappresentato la prima manifestazione velica (post-Covid) sul Lago di Bracciano! E’ davvero incredibile rilevare che gli attori preposti a regolamentare le manifestazioni regionali, che con tanta difficoltà riusciamo ad organizzare sui laghi del Lazio, anziché preoccuparsi di incentivare lo Sport (ecologico) e il Turismo (sano), costruiscono e chiedono di applicare regolamenti irrealistici che impediscono la realizzazione di manifestazioni sportive veliche di qualunque tipo."
Tutto sembra ruotare intorno a una singola questione: la regata implica un uso esclusivo dell'acqua? La risposta è no, come spiega bene Giuseppe D'Amico presidente della IV Zona (Lazio) FIV: "Le regate non implicano un uso esclusivo del lago, non viene interdetta la navigazione, questo accade in tutte le regate veliche nel mondo organizzate secondo i regolamenti di World Sailing. C'è chiaramente una interpretazione errata, e soprattutto una sproporzione nelle richieste di canone concessorio, insostenibili dalle nostre associazioni sportive."
GIUSEPPE D'AMICO (4 ZONA) SCRIVE AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO NICOLA ZINGARETTI - Lo stesso D'Amico, dopo i vari tentativi con l'ufficio preposto (la Direzione Regionale delle Risorse Idriche e Difesa dle Suolo, Area Concessioni), per ottenere come tutti gli anni il Nulla Osta Idraulico alle regate sul lago di Bracciano, ha inviato una lettera direttamente al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Nella quale scrive tra l'altro: "Mi trovo costretto ad annullare le regate già previste per l'11 e 12 luglio, con danno per gli atleti che hanno fatto moltissime prenotazioni alberghiere, e dovrò spostare gli eventi in altre località marine, con aggravio di costi per gli atleti e delle famiglie, perchè molti sono giovanissimi, e dichiarando di fatto la morte dello sport velico sui laghi laziali, da molti ritenuti una eccellenza. Chiedo un suo personale interventi per sollecitare un incontro con gli uffici preposti per chiarire la situazione che coinvolge tutto il movimento sportivo di una federazione nazionale che in questi anni ha sempre avuto il supporto della Regione."
In attesa di sviluppi, i Circoli - in accordo con il Comitato FIV IV Zona, che tiene costantemente informata la FIV nazionale - si stanno mobilitando a loro volta, per far giungere forte la loro voce a chi di competenza. A quanto pare ci sono tre firme, tra estensore, dirigente d'area e dirigente regionale, che al momento bloccano di fatto la vela a Bracciano. E c'è una signora che è il nuovo dirigente regionale. Le sollecitazioni stanno arrivando da più parti, anche attraverso i buoni rapporti della FIV con il delegato regionale allo sport Roberto Tavani. Ora la lettera a Zingaretti si spera abbia ulteriore effetto. Ma non c'è tempo da perdere: a Bracciano - dove subito dopo il lockdown hanno ripreso gli allenamenti persino gli azzurri della vela olimpica, c'è uno sport da salvare, e con esso il turismo e l'economia di un territorio...
Se non ci saranno soluzioni a breve, peraltro ragionevolmente possibili, dirigenti e velisti sono pronti ad altre azioni di protesta e sensibilizzazione.
yann (non verificato)
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