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20/09/2015 - 14:26
Partita la Mini Transat 2015 – Telecronaca LIVE su Saily TV e altri video
Partita la Mini Transat 2015 – Telecronaca LIVE su Saily TV e altri video
Altri 71 sogni diventati realtà
Tutto il calore della vela oceanica per la ventesima partenza della Mini Transat. Il dramma sportivo di Nacho Postigo: bulbo su uno scoglio al traino! LA PARTENZA COMMENTATA
di Fabio Colivicchi (da Douarnenez)
Altri 71 sogni si sono realizzati alle 15,30 di sabato 19 settembre 2015. Sogni di piccole grandi vele e di spazi oceanici. Sogni di avventure umane, sportive, tecniche tutte centrate su una barchetta, un albero, sette vele e un marinaio. E’ partita la ventesima edizione della Mini Transat, offrendo condizioni molto più coinvolgenti del previsto. Si aspettava bonaccia, è arrivato il respiro dell’Atlantico a 10-12 nodi e ossigenare tutti e dare la spinta a uomini e barche. Una partenza spettacolo per la natura e per il pubblico che già dal pontone ha seguito, salutato, abbracciato, avvolto nella sua passione i velisti solitari e le loro storie.
LA TELECRONACA CON IL COMMENTO IN DIRETTA SU SAILY TV, CON LA PARTECIPAZIONE DI ANDREA FALCON E CHRISTOPHE JULLIAND
NACHO, SFORTUNA PAZZESCA
Ma per 71 sogni realizzati, uno si è infranto nel modo più clamoroso e doloroso. Lo spagnolo Nacho Postigo, 40 anni, velista professionista molto noto anche in Italia, due anni di duro lavoro per essere al via col suo Argo di Serie, si è visto negare il diritto di mettere la prua verso l’oceano. Mentre era al traino per uscire dal porto, la sua barca ha urtato uno scoglio, il bulbo ha riportato danni seri. Postigo è rientrato al pontile e la barca è stata esaminata. Il primo a tuffarsi per verificare la situazione è stato un italiano, Stefano Passeri, il giovane abruzzese dello shore team di Andrea Fornaro, ornai adottato nel paddock dei Mini per la sua disponibilità.
Stefano si è tuffato e quando è risalito non aveva buone notizie per Nacho e il suo team costernati. Il bulbo si è distaccato dalla pinna di deriva. Impossibile proseguire. Bisogna fare lavori. Scaricato l’interno per verificare vie d’acqua, contattato il cantiere, Nacho è apparso tutto sommato incredibilmente sereno per la gravità dell’accaduto. “Il cantiere può fare il lavoro entro giovedi, siamo oltre le 72 ore consentite dal regolamento. Ho chiesto alla Giuria di poter essere riammesso alla regata partecipando solo alla seconda tappa. Perché non sono arrabbiato? Lo sono, è finito tutto, mi sento svuotato, ma non posso farci nulla, inutile recriminare, meglio guardare avanti.”
Nacho spera adesso che la Giuria gli consenta di portare la barca a Lanzarote via terra o via mare, e partire il 31 ottobre per la seconda tappa. E’ un caso spinoso e mai accaduto. Certamente vista la dinamica dell’incidente (Nacho ha urlato più volte al driver del suo traino per avvisarlo di cambiare rotta e evitare gli scogli, ma inutilmente) allo spagnolo spetta un Redress sia in termini sportivi che di risercimento dei danni.
ANTEPRIMA VIDEO SPECIALE MINI TRANSAT
LA PARTENZA NUMERO 20
Mentre a terra Nacho soffriva, gli altri 71 partivano alla sirena, di bolina larga, tre boe spettacolari con barche vicine, gennaker che salgono e scendono, prime estemporanee e non certo definitive osservazioni sulla velocità delle barche. Duello stellare in testa subito tra prototipi favoriti: il Flexirub 865, una delle due barche con la prua tonda, e il sorprendente 800 di Lombard, che si sorpassano a vicenda. Più dietro il “mostruoso” 888, la barca che alla prua tonda e auna tuga enorme unisce anche i foil su derive e timoni. Di certo non erano (ancora) le sue condizioni, è apparsa impacciata e meno veloce di Mini più datati e affidabili.
GLI ITALIANI
La pattuglia italiana – che abbiamo potuto seguire fino a fuori dalla baia, grazie a un mezzo affittato per l’occasione con i partner dello Speciale Video di Saily TV – sono apparsi in buona vena. Si sa che una partenza di Transat provoca emozioni e spesso black out, preoccupazioni, che bisogna sciogliersi prima possibile, entrare in simbiosi con la barca e il mare. Michele Zambelli (il più giovane dei nostri) e Alberto Bona sono stati i più veloci a farlo: Illumia 788 e Onlinesim 756 sono subito entrati nella zona di testa della flotta, e anche nei rilevamenti notturni sono rimasti tra i primi. Una caramella al gennaker era costata a Michele il sorpasso da parte di Andrea, poi quest’ultimo stava per commettere un erroraccio, saltando l’ultima boa di disimpegno davanti a Douarnenez. E’ stato proprio Zambelli via radio ad avvisarlo, così Onlinesim è tornato indietro e ha girato la boa, perdendo parecchie posizioni, poi recuperate nel corso della serata.
Tra i Serie ottima partenza e ottime boe per Andrea Fornaro e Sideral, a proprio agio il toscano con le regate a contatto di gomito, ha detto subito la sua. In serata era sesto assoluto tra i Serie, poco prima del delicato passaggio dello stretto al faro di Raz de Seine. Più prudenti Andrea Pendibene con il Pogo 3 Pegaso Italian Navy 883, che addirittura ha scelto di non dare gennaker nel breve lato di poppa, ma che è poi tornato a scalare la classifica nel lungo bordeggio a mare libero e senza boe per uscire dal golfo; e Federico Cuciuc, stessa scelta e prudenza associata a una piccola avaria: quando lo abbiamo affiancato dopo circa tre ore dal via, ci ha detto di aver rotto il punto di scotta della randa. Non una cosa da poco, ma il romano è apparso motivato a continuare e risolvere in qualche modo il problema. Tutti sono apparsi costernati da quanto accaduto a Nacho Postigo. E’ l’Esprit Mini che si conferma, nonostante il dilagare del professionismo, la classe resta soprattutto un enclave di marinai e velisti d’altomare. Anzi, altissimo.
Nei prossimi giorni aggiornamenti quotidiani, gallery fotografiche, e una sequenza di video su Saily TV (che ha prodotto il materiale anche per le televisioni e i media italiani interessati) con interviste da non perdere con gli italiani e non solo, visita alle barche, spiegazioni di come si vive e si manovra su un Mini 650, e tanto altro.
di Fabio Colivicchi (da Douarnenez)
Altri 71 sogni si sono realizzati alle 15,30 di sabato 19 settembre 2015. Sogni di piccole grandi vele e di spazi oceanici. Sogni di avventure umane, sportive, tecniche tutte centrate su una barchetta, un albero, sette vele e un marinaio. E’ partita la ventesima edizione della Mini Transat, offrendo condizioni molto più coinvolgenti del previsto. Si aspettava bonaccia, è arrivato il respiro dell’Atlantico a 10-12 nodi e ossigenare tutti e dare la spinta a uomini e barche. Una partenza spettacolo per la natura e per il pubblico che già dal pontone ha seguito, salutato, abbracciato, avvolto nella sua passione i velisti solitari e le loro storie.
LA TELECRONACA CON IL COMMENTO IN DIRETTA SU SAILY TV, CON LA PARTECIPAZIONE DI ANDREA FALCON E CHRISTOPHE JULLIAND
NACHO, SFORTUNA PAZZESCA
Ma per 71 sogni realizzati, uno si è infranto nel modo più clamoroso e doloroso. Lo spagnolo Nacho Postigo, 40 anni, velista professionista molto noto anche in Italia, due anni di duro lavoro per essere al via col suo Argo di Serie, si è visto negare il diritto di mettere la prua verso l’oceano. Mentre era al traino per uscire dal porto, la sua barca ha urtato uno scoglio, il bulbo ha riportato danni seri. Postigo è rientrato al pontile e la barca è stata esaminata. Il primo a tuffarsi per verificare la situazione è stato un italiano, Stefano Passeri, il giovane abruzzese dello shore team di Andrea Fornaro, ornai adottato nel paddock dei Mini per la sua disponibilità.
Stefano si è tuffato e quando è risalito non aveva buone notizie per Nacho e il suo team costernati. Il bulbo si è distaccato dalla pinna di deriva. Impossibile proseguire. Bisogna fare lavori. Scaricato l’interno per verificare vie d’acqua, contattato il cantiere, Nacho è apparso tutto sommato incredibilmente sereno per la gravità dell’accaduto. “Il cantiere può fare il lavoro entro giovedi, siamo oltre le 72 ore consentite dal regolamento. Ho chiesto alla Giuria di poter essere riammesso alla regata partecipando solo alla seconda tappa. Perché non sono arrabbiato? Lo sono, è finito tutto, mi sento svuotato, ma non posso farci nulla, inutile recriminare, meglio guardare avanti.”
Nacho spera adesso che la Giuria gli consenta di portare la barca a Lanzarote via terra o via mare, e partire il 31 ottobre per la seconda tappa. E’ un caso spinoso e mai accaduto. Certamente vista la dinamica dell’incidente (Nacho ha urlato più volte al driver del suo traino per avvisarlo di cambiare rotta e evitare gli scogli, ma inutilmente) allo spagnolo spetta un Redress sia in termini sportivi che di risercimento dei danni.
ANTEPRIMA VIDEO SPECIALE MINI TRANSAT
LA PARTENZA NUMERO 20
Mentre a terra Nacho soffriva, gli altri 71 partivano alla sirena, di bolina larga, tre boe spettacolari con barche vicine, gennaker che salgono e scendono, prime estemporanee e non certo definitive osservazioni sulla velocità delle barche. Duello stellare in testa subito tra prototipi favoriti: il Flexirub 865, una delle due barche con la prua tonda, e il sorprendente 800 di Lombard, che si sorpassano a vicenda. Più dietro il “mostruoso” 888, la barca che alla prua tonda e auna tuga enorme unisce anche i foil su derive e timoni. Di certo non erano (ancora) le sue condizioni, è apparsa impacciata e meno veloce di Mini più datati e affidabili.
GLI ITALIANI
La pattuglia italiana – che abbiamo potuto seguire fino a fuori dalla baia, grazie a un mezzo affittato per l’occasione con i partner dello Speciale Video di Saily TV – sono apparsi in buona vena. Si sa che una partenza di Transat provoca emozioni e spesso black out, preoccupazioni, che bisogna sciogliersi prima possibile, entrare in simbiosi con la barca e il mare. Michele Zambelli (il più giovane dei nostri) e Alberto Bona sono stati i più veloci a farlo: Illumia 788 e Onlinesim 756 sono subito entrati nella zona di testa della flotta, e anche nei rilevamenti notturni sono rimasti tra i primi. Una caramella al gennaker era costata a Michele il sorpasso da parte di Andrea, poi quest’ultimo stava per commettere un erroraccio, saltando l’ultima boa di disimpegno davanti a Douarnenez. E’ stato proprio Zambelli via radio ad avvisarlo, così Onlinesim è tornato indietro e ha girato la boa, perdendo parecchie posizioni, poi recuperate nel corso della serata.
Tra i Serie ottima partenza e ottime boe per Andrea Fornaro e Sideral, a proprio agio il toscano con le regate a contatto di gomito, ha detto subito la sua. In serata era sesto assoluto tra i Serie, poco prima del delicato passaggio dello stretto al faro di Raz de Seine. Più prudenti Andrea Pendibene con il Pogo 3 Pegaso Italian Navy 883, che addirittura ha scelto di non dare gennaker nel breve lato di poppa, ma che è poi tornato a scalare la classifica nel lungo bordeggio a mare libero e senza boe per uscire dal golfo; e Federico Cuciuc, stessa scelta e prudenza associata a una piccola avaria: quando lo abbiamo affiancato dopo circa tre ore dal via, ci ha detto di aver rotto il punto di scotta della randa. Non una cosa da poco, ma il romano è apparso motivato a continuare e risolvere in qualche modo il problema. Tutti sono apparsi costernati da quanto accaduto a Nacho Postigo. E’ l’Esprit Mini che si conferma, nonostante il dilagare del professionismo, la classe resta soprattutto un enclave di marinai e velisti d’altomare. Anzi, altissimo.
Nei prossimi giorni aggiornamenti quotidiani, gallery fotografiche, e una sequenza di video su Saily TV (che ha prodotto il materiale anche per le televisioni e i media italiani interessati) con interviste da non perdere con gli italiani e non solo, visita alle barche, spiegazioni di come si vive e si manovra su un Mini 650, e tanto altro.
antonio viretti (non verificato)
antonio viretti (non verificato)
angelo (non verificato)