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12/04/2016 - 19:53
Vela Olimpica da non crederci: terzi all'europeo ma assenti a Rio 2016?
Vela Olimpica da non crederci: terzi all'europeo ma assenti a Rio 2016?
470, clamoroso ripescaggio?
Una voce dal 470 internazionale: il Canada (qualificato) potrebbe rinunciare alle Olimpiadi, e l'Italia spera... COMMENTI E VIDEO DELLE REGATE
ULTIM'ORA - UN CLAMOROSO RIPESCAGGIO OLIMPICO PER IL 470 ITALIANO?
Sull'occhiello sopra al titolo di questo articolo è comoparso un punto interrogativo (non andranno a Rio 2016?). Perchè? Semplicemente perchè il finale non è ancora scritto. La novità dell'ultima ora è qualcosa più di una voce, che rimbalza dalla classe 470 internazionale: il Canada, che figura tra le nazioni qualificate nel 470, potrebbe aver rinunciato ai Giochi. Un posto tornerebbe dunque disponibile, e nel gioco dei ripescaggi ci sarebbero Belgio e Italia. La prima però non avrebbe 470 pronti e quindi... Insomma il clamoroso ripescaggio olimpico per il 470 maschile italiano è uno scenario possibile. Nei prossimi giorni l'eventuale conferma. E a quel punto la domanda posta in questa pagina diverrebbe fondamentale: chi va a Rio 2016, l'8° al Mondiale o il 3° all'Europeo?
VIDEO DAY 6
LA BEFFA DI BRONZO
Siamo felici e storditi, ci abbracciamo per un successo che pare una beffa. La "squadra" della vela italiana ha mancato la qualifica olimpica nella classe 470, eppure pochi giorni dopo e sulle stesse acque delle Baleari, due nostri velisti giovani e già con un significativo curriculum di vittorie a livello juniores, vanno a prendersi addirittura il podio continentale, uno dei migliori risultati di sempre in questa classe e nell'intero quadriennio in tutta la nostra vela olimpica. E' ben più che una contraddizione, è una strana forma di schizofrenia sportiva, che non può non suscitare interrogativi e lasciare interdetti.
Come può uno staff tecnico non avere il polso sullo stato di forma di un equipaggio? Come si può lasciarsi andare e perdere una tornata olimpica con le prestazioni e i comportamenti del Trofeo Princesa Sofia sempre a Palma? E soprattutto: se Matteo Capurro e Matteo Puppo avessero qualificato la nazione la settimana scorsa (cosa decisamente nella loro possibilità, hanno concluso a pari punti con gli ucraini, parità sciolta dalla regola del miglior piazzamento nella serie), e dopo l'exploit di Simon e Jas, chi sarebbe stato selezionato per Rio 2016? I due triestini bronzo europeo o Gabrio Zandonà e Andrea Trani, ottavi al mondiale in Argentina?
Si può ritenere la domanda (e la risposta) ininfluente sui fatti. Eppure la risposta a questa domanda può spiegare tante cose. Il quadriennio è andato male sotto tanti punti di vista, per la classe 470: è mancato un timone tecnico saldo, capace di farsi seguire dai singoli equipaggi, e creare un gruppo vero (come è accaduto per esempio ai 49er), i quali invece hanno lavorato in ordine sparso, spesso fuori dai programmi federali. Ci sono stati episodi sfortunati, proprio Simon e Jas sono stati bersagliati da infortuni e ricadute, perdendo mesi preziosi di preparazione, e per un po' anche fiducia. I risultati deludenti sono stati una conseguenza, e alla fine è arrivata l'operazione last-minute legata ai due "veterani riservisti" Gabrio Zandonà e Andrea Trani, rivelatasi illusoria.
Il pasticcio finale all'ultima chiamata di qualifica, dove ci siamo fatti male da soli, prima in acqua con errori, incostanza, e un gioco di squadra attuato senza un vero e proprio piano (e principalmente dai due della Marina Militare, ritenuti a torto o a ragione già investiti dell'eventuale selezione), poi a terra con uno strano balletto di proteste annunciate e mai presentate, che avrebbero potuto (il condizionale è d'obbligo) consentire ai due Matteo di ghermire la qualifica olimpica per l'Italia. Per l'Italia, ma per chi? In quel frangente forse si è visto chiaramente che non c'era una "squadra" del 470 azzurro. Fatto sta che abbiamo un equipaggio terzo all'Europeo nell'anno olimpico che alle Olimpiadi non andrà. Chissà se ci sono casi simili in altri sport.
Adesso la possiamo girare dicendoci che gli ottimi Kosuta e Farneti, due prodotti della filiera della vela azzurra, dall'Optimist in poi, con questo podio di fatto hanno iniziato il prossimo quadriennio. Ce lo auguriamo, come ci auguriamo che insieme ad altri giovani che stanno crescendo (i due Matteo per l'appunto, a loro volta europei juniores un anno fa, e i romani Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò, il cui coach è proprio Zandonà) possano in primo luogo dare vita a una squadra degna di questo nome, lavorare e crescere insieme, con programmi federali e un riferimento tecnico autorevole e accettato da tutti. Certo la corsa per Tokio 2020 è iniziata con largo anticipo. E di sicuro, l'esperienza olimpica avrebbe fatto comodo, specialmente se a beneficiarne fossero stati dei giovani.
SIMON SU FACEBOOK
Molto belle le prime parole di Simon con la dedica della medaglia: "Dedico questa medaglia a tutte le persone che ci vogliono bene! Devo ringraziare le nostre famiglie,i nostri allenatori, le nostre ragazze e tutti i tifosi... Ma devo ringraziare una persona in particolare, una persona che non si è mai arresa, una persona che ha sempre lavorato e dato il massimo anche quando io non riuscivo, una persona che mi ha ridato la voglia di vincere e che ha dimostrato che lavorando duramente si puó arrivare lontano! Quella persona è come un fratello per me! Grazie Jas Farneti!"
CHI SONO SIMON E JAS
Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti, entrambi classe 1991, enrambi triestini, iniziano sull'Optimist a 8 anni allo Yacht Club Cupa di Sistiana, poi passano insieme al 420 e nel 2005 sono già bronzo europeo, quindi il salto sul 470 olimpico nel 2007. In questa classe hanno vinto un titolo mondiale e uno europeo Juniores, categoria nella quale sono arrivati anche due volte terzi continentali e una volta terzi mondiali.
GLI ALTRI AZZURRI
Un buon campionato per Matteo Capurro e Matteo Puppo, che hanno chiuso al 13° posto europeo (16 Open), mentre i giovanissimi Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò sono al 29° posto (39 Open), Bertola-Izzo al 38 (54) e Capece Minatolo-Galati al 46 (63).
Sul fronte femminile, dominio incontrastato e titolo Europeo alle austriache Vadlau-Ogar. Roberta Caputo e Alice Sinno terminano il Campionato al 19° posto (25 Open), Benedetta Di Salle-Alessandra Dubbini al 25° (32 Open) ed Elena Berta-Sveva Carraro al 29° (38).
VIDEO DAY 4
VIDEO DAY 5
IL REPORT FIV
(Federvela) Si sono conclusi oggi a Palma di Maiorca i Campionati Europei Open del doppio olimpico 470, evento che va in archivio con la conquista di una medaglia di bronzo per l’Italia, vinta dall’equipaggio formato da Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti (YC Cupa).
Concludendo la Medal Race di oggi al sesto posto, i due azzurri hanno terminato il Campionato con il medesimo, ottimo piazzamento nella classifica Open, quella che comprende anche gli equipaggi extra-europei, che diventa però un terzo, con relativa, meritatissima medaglia di bronzo, se consideriamo solo gli equipaggi del vecchio continente. Un traguardo molto importante, quello ottenuto da Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti, che si sono classificati alle spalle dei francesi Bouvet-Mion (oro europeo e secondi Open dietro gli australiani Belcher-Ryan) e dei croati Fantela-Marenic (argento europeo e quarti Open), risultato di prestigio che arriva dopo la recente delusione per la mancata conquista dei pass olimpici per Rio 2016 proprio nella classe 470, sia maschile che femminile, gli unici non ottenuti dalla Squadra Italiana su un totale di dieci classi olimpiche.
La dichiarazione del DT della FIV Michele Marchesini
“Un podio europeo ottenuto nelle stesse acque, con gli stessi avversari e nelle medesime condizioni a soli dieci giorni di distanza dallo sfortunato Continental Qualification Event, è davvero una storia importante di sport. Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti passano da un quadriennio al successivo con una prestazione eccezionale e il 470 italiano può guardare al futuro sorridendo, attraverso gli occhi pieni di gioia di questi due atleti giovani e serissimi”.
ULTIM'ORA - UN CLAMOROSO RIPESCAGGIO OLIMPICO PER IL 470 ITALIANO?
Sull'occhiello sopra al titolo di questo articolo è comoparso un punto interrogativo (non andranno a Rio 2016?). Perchè? Semplicemente perchè il finale non è ancora scritto. La novità dell'ultima ora è qualcosa più di una voce, che rimbalza dalla classe 470 internazionale: il Canada, che figura tra le nazioni qualificate nel 470, potrebbe aver rinunciato ai Giochi. Un posto tornerebbe dunque disponibile, e nel gioco dei ripescaggi ci sarebbero Belgio e Italia. La prima però non avrebbe 470 pronti e quindi... Insomma il clamoroso ripescaggio olimpico per il 470 maschile italiano è uno scenario possibile. Nei prossimi giorni l'eventuale conferma. E a quel punto la domanda posta in questa pagina diverrebbe fondamentale: chi va a Rio 2016, l'8° al Mondiale o il 3° all'Europeo?
VIDEO DAY 6
LA BEFFA DI BRONZO
Siamo felici e storditi, ci abbracciamo per un successo che pare una beffa. La "squadra" della vela italiana ha mancato la qualifica olimpica nella classe 470, eppure pochi giorni dopo e sulle stesse acque delle Baleari, due nostri velisti giovani e già con un significativo curriculum di vittorie a livello juniores, vanno a prendersi addirittura il podio continentale, uno dei migliori risultati di sempre in questa classe e nell'intero quadriennio in tutta la nostra vela olimpica. E' ben più che una contraddizione, è una strana forma di schizofrenia sportiva, che non può non suscitare interrogativi e lasciare interdetti.
Come può uno staff tecnico non avere il polso sullo stato di forma di un equipaggio? Come si può lasciarsi andare e perdere una tornata olimpica con le prestazioni e i comportamenti del Trofeo Princesa Sofia sempre a Palma? E soprattutto: se Matteo Capurro e Matteo Puppo avessero qualificato la nazione la settimana scorsa (cosa decisamente nella loro possibilità, hanno concluso a pari punti con gli ucraini, parità sciolta dalla regola del miglior piazzamento nella serie), e dopo l'exploit di Simon e Jas, chi sarebbe stato selezionato per Rio 2016? I due triestini bronzo europeo o Gabrio Zandonà e Andrea Trani, ottavi al mondiale in Argentina?
Si può ritenere la domanda (e la risposta) ininfluente sui fatti. Eppure la risposta a questa domanda può spiegare tante cose. Il quadriennio è andato male sotto tanti punti di vista, per la classe 470: è mancato un timone tecnico saldo, capace di farsi seguire dai singoli equipaggi, e creare un gruppo vero (come è accaduto per esempio ai 49er), i quali invece hanno lavorato in ordine sparso, spesso fuori dai programmi federali. Ci sono stati episodi sfortunati, proprio Simon e Jas sono stati bersagliati da infortuni e ricadute, perdendo mesi preziosi di preparazione, e per un po' anche fiducia. I risultati deludenti sono stati una conseguenza, e alla fine è arrivata l'operazione last-minute legata ai due "veterani riservisti" Gabrio Zandonà e Andrea Trani, rivelatasi illusoria.
Il pasticcio finale all'ultima chiamata di qualifica, dove ci siamo fatti male da soli, prima in acqua con errori, incostanza, e un gioco di squadra attuato senza un vero e proprio piano (e principalmente dai due della Marina Militare, ritenuti a torto o a ragione già investiti dell'eventuale selezione), poi a terra con uno strano balletto di proteste annunciate e mai presentate, che avrebbero potuto (il condizionale è d'obbligo) consentire ai due Matteo di ghermire la qualifica olimpica per l'Italia. Per l'Italia, ma per chi? In quel frangente forse si è visto chiaramente che non c'era una "squadra" del 470 azzurro. Fatto sta che abbiamo un equipaggio terzo all'Europeo nell'anno olimpico che alle Olimpiadi non andrà. Chissà se ci sono casi simili in altri sport.
Adesso la possiamo girare dicendoci che gli ottimi Kosuta e Farneti, due prodotti della filiera della vela azzurra, dall'Optimist in poi, con questo podio di fatto hanno iniziato il prossimo quadriennio. Ce lo auguriamo, come ci auguriamo che insieme ad altri giovani che stanno crescendo (i due Matteo per l'appunto, a loro volta europei juniores un anno fa, e i romani Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò, il cui coach è proprio Zandonà) possano in primo luogo dare vita a una squadra degna di questo nome, lavorare e crescere insieme, con programmi federali e un riferimento tecnico autorevole e accettato da tutti. Certo la corsa per Tokio 2020 è iniziata con largo anticipo. E di sicuro, l'esperienza olimpica avrebbe fatto comodo, specialmente se a beneficiarne fossero stati dei giovani.
SIMON SU FACEBOOK
Molto belle le prime parole di Simon con la dedica della medaglia: "Dedico questa medaglia a tutte le persone che ci vogliono bene! Devo ringraziare le nostre famiglie,i nostri allenatori, le nostre ragazze e tutti i tifosi... Ma devo ringraziare una persona in particolare, una persona che non si è mai arresa, una persona che ha sempre lavorato e dato il massimo anche quando io non riuscivo, una persona che mi ha ridato la voglia di vincere e che ha dimostrato che lavorando duramente si puó arrivare lontano! Quella persona è come un fratello per me! Grazie Jas Farneti!"
CHI SONO SIMON E JAS
Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti, entrambi classe 1991, enrambi triestini, iniziano sull'Optimist a 8 anni allo Yacht Club Cupa di Sistiana, poi passano insieme al 420 e nel 2005 sono già bronzo europeo, quindi il salto sul 470 olimpico nel 2007. In questa classe hanno vinto un titolo mondiale e uno europeo Juniores, categoria nella quale sono arrivati anche due volte terzi continentali e una volta terzi mondiali.
GLI ALTRI AZZURRI
Un buon campionato per Matteo Capurro e Matteo Puppo, che hanno chiuso al 13° posto europeo (16 Open), mentre i giovanissimi Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò sono al 29° posto (39 Open), Bertola-Izzo al 38 (54) e Capece Minatolo-Galati al 46 (63).
Sul fronte femminile, dominio incontrastato e titolo Europeo alle austriache Vadlau-Ogar. Roberta Caputo e Alice Sinno terminano il Campionato al 19° posto (25 Open), Benedetta Di Salle-Alessandra Dubbini al 25° (32 Open) ed Elena Berta-Sveva Carraro al 29° (38).
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IL REPORT FIV
(Federvela) Si sono conclusi oggi a Palma di Maiorca i Campionati Europei Open del doppio olimpico 470, evento che va in archivio con la conquista di una medaglia di bronzo per l’Italia, vinta dall’equipaggio formato da Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti (YC Cupa).
Concludendo la Medal Race di oggi al sesto posto, i due azzurri hanno terminato il Campionato con il medesimo, ottimo piazzamento nella classifica Open, quella che comprende anche gli equipaggi extra-europei, che diventa però un terzo, con relativa, meritatissima medaglia di bronzo, se consideriamo solo gli equipaggi del vecchio continente. Un traguardo molto importante, quello ottenuto da Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti, che si sono classificati alle spalle dei francesi Bouvet-Mion (oro europeo e secondi Open dietro gli australiani Belcher-Ryan) e dei croati Fantela-Marenic (argento europeo e quarti Open), risultato di prestigio che arriva dopo la recente delusione per la mancata conquista dei pass olimpici per Rio 2016 proprio nella classe 470, sia maschile che femminile, gli unici non ottenuti dalla Squadra Italiana su un totale di dieci classi olimpiche.
La dichiarazione del DT della FIV Michele Marchesini
“Un podio europeo ottenuto nelle stesse acque, con gli stessi avversari e nelle medesime condizioni a soli dieci giorni di distanza dallo sfortunato Continental Qualification Event, è davvero una storia importante di sport. Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti passano da un quadriennio al successivo con una prestazione eccezionale e il 470 italiano può guardare al futuro sorridendo, attraverso gli occhi pieni di gioia di questi due atleti giovani e serissimi”.
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