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Caro misterioso senza nome e cognome, uno dei veri vizi ,"all'italiana" piuttosto e' la polemica gratuita e i casi personali. Noi siamo Saily e abbiamo il nostro modo di raccontare la vela e le sue storie, molto spesso centrato sugli uomini e le donne. A quanto pare piace a oltre 30 mila utenti al mese, singole persone. Le quali meditano, meditano si documentano e ragionano. Fare l'atleta paralimpico - esattamente come un olimpico - e' una scelta, non un obbligo. Ben Ainslie poteva fare altra vela, magari oceanica. Lars e' stato olimpico e poi, dopo l'incidente, avrebbe potuto fare le Paralimpiadi (immaginiamo con quali risultati) invece ha scelto un'altra vela. Al netto delle qualifiche tecniche fatte dagli enti preposti, fare l'atleta inseguendo le Paralimpiadi e' tutta questione di ssensibilita' e scelta personale. Come firmare o meno un commento. :)