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Gentile Daniela, bentrovata, non la conosco ma deduco che lei segue la vela olimpica da poco tempo. Diversamente saprebbe che il sottoscritto - avendo seguito 6 edizioni dei Giochi Olimpici da giornalista accreditato, ed essendo stato per 16 anni responsabile dell'ufficio stampa FIV - è stato e resta tra i più costanti sostenitori degli atleti azzurri della vela. Contro tutto e contro tutti. L'incoraggiamento che lei si aspettava, è già nello stesso seguire questo sport, dargli il riscontro sui media che purtroppo è sempre più faticoso avere, e che è sempre più legato al risultato. Sul fatto poi che i nostri velisti abbiano dato il massimo, non occorre la sua assicurazione: ne sono ben persuaso e ci mancherebbe altro. Sulle note tecniche (preparazione per condizioni diverse da quelle trovate) potremo tornare e approfondire, così come in redazione ci ripromettiamo di fare anche sentendo la viva vice degli atleti, come facciamo sempre. La parola che la invito cortesemente a non ripetere più riferita al nostro lavoro è "fesserie": è il nostro lavoro approfondire e fare analisi, sempre, dei nostri e degli altri atleti, ascoltare tutti e tirare le somme. A Takapuna le somme hanno detto che 5 finnisti, tre dei quali di un Gruppo Sportivo Militare, e almeno due impegnati da mesi in preparazioni individuali importanti, complete e dotate di ogni risorsa, hanno mancato l'obiettivo qualificazione per nazione alle Olimpiadi di Rio 2016. Se arrivare tra il 29° e il 44° posto su 76 timonieri per lei significa "non essere andati poi così male", abbiamo idee diverse. E lo dico perchè conosco il potenziale dei nostri atleti.