La libertà che il mare ci regala è più importante di qualunque regola, ma se si regata si accettano le regole della sfida. Nessun comitato di regata può obbligare uno skipper ad affrontare dei rischi. Su una flotta di sette barche solo una ha valutato rischioso il passaggio all'isola dei Cavoli... ma la valutazione è stata fatta non a poche miglia dai Cavoli ma ben 30 miglia prima, in un contesto di condizioni meteomarine diverse da quelle che avreste incontrato tre ore dopo all'isola dei Cavoli... (vento forza 4 e mare 5). Una decisione sbagliata, un errore di valutazione. Capita anche ai migliori.
La Società Canottieri Ichnusa di cui mi onoro di essere Presidente organizza dal 1891 regate veliche di livello zonale nazionale e internazionale. Da 24 anni organizza la regata CENTOMIGLIA che prevede di girare l'isola dei Cavoli nello stesso identico modo previsto nel bando della Round Sardinia Race, regata che più volte si è svolta con vento di maestrale e con forza di burrasca. Nessuno è obbligato a effettuare un passaggio che reputa difficile, si può ancorare a ridosso dell'isola o nella rada più vicina ed aspetare condizioni migliori. Il Fastnet è difficile? Allora il comitato di regata non capisce niente? La Sidney Hobart è complicata? allora il comitato li mandi a Brisbane che è meno pericoloso! Il comitato della Vendèe Globe prenda accordi con il canale di Panama per evitare il pericoloso Capo Horn... Non facciamo ridere i polli! L'amarezza di aver gettato alle ortiche una regata difficile e condotta magistralmente non può essere motivo per improponibili giustificazioni o per "esternizzare" le responsabilità di una errata decisione dello Skipper.
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03/10/2016 16:14