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Giovanni Pellizza (non verificato)

Dopo anni durante i quali la nostra Federazione Vela ha abdicato le proprie prerogative di Autorità nazionale per lo Sport della Vela, lasciando alle Associazioni di Classe di impossessarsene impunemente e di esercitarne il potere in sostituzione, non c’era che da aspettarsi questo. È vero che oggi è difficile credere che l’Italia sia uno Stato di Diritto ma, per chi ancora ci credesse ed a me stesso, ricordo che lo Sport della Vela, in Italia, deve conformarsi, nell’ordine, alla Legge Melandri (e successive modificazioni), allo Statuto del C.O.N.I. ed ai suoi Principi Fondamentali, allo Statuto, Regolamenti e Normative della F.I.V. Le Associazioni delle Classi veliche, uniformatosi a tali Regole prevalenti, comporranno, adeguandoli, i loro Statuti, regolamenti e normative. Ma a qual fine parlare di tutto questo? Quando fu rovesciato dalla Presidenza FIV il buon Sergio Gaibisso, al debutto della nuova dirigenza e del nuovo corso, fu varato e presentato, in pompa magna, un formidabile “Piano Strategico Nazionale” unitamente ad un “Piano U16” che, a mio parere, avevano del pregio. Questi Piani non ebbero il gradimento delle Associazioni di Classe che, profittando dell’ignavia della FIV, lentamente li demolirono sostituendoli con le proprie, interessate, di parte, azioni politiche favorevoli alle classi da loro rappresentate. Ed ora accingiamoci a ripercorrere il calvario delle aule dei Tribunali, dei vari gradi di giudizio, degli interventi del C.O.N.I. e via dicendo che tanto mi ricordano le vicende FIV/AICI degli anni ’70 e seguenti. Buon vento (per chi sa da dove viene il vento)…