Alessandro, che abbiamo subito sentito al telefono, è giustamente preoccupato di chiarire la situazione, che qualche semplificazione giornalistica e una traduzione molto allegra di agenzia può far equivocare. In realtà l'IMOCA 60 che Alessandro ha avuto a disposizione non è un "regalo", ma una sorta di anticipazione, così come altri aspetti legati alla sua iscrizione al prossimo Vendée. Un equivoco che potrebbe infatti mettere in difficoltà il navigatore nella sua ricerca di sponsor che resta fondamentale. Dunque vi riporto la chiacchierata con Alessandro a completamento e adeguamento (a partire dal titolo) di questa news. La chiarezza prima di tutto.
"Quattro giorni fa - ci dice Ale - un amico mecenate ha acquistato e mi ha messo a disposizione un Imoca 60 del 2007 e inoltre 20mila euro necessari per completare il dossier di iscrizione al Vendée.
La barca è vergine, bianca e pronta ad accogliere sponsor. Questo è importante da dire. Devo ricomprare la barca dall'amico mecenate, il quale l'ha acquisita in fretta perchè in circolazione ne restavano pochissime competitive.
Questa persona mi conosce e ha fiducia che io meriti di essere sulla linea di parenza e di poter comunicare altri valori, la barca è competitiva ma speriamo anche di farla evolvere con qualche modifica.
Il budget è e resta elevatissimo: il mio è di circa 2,8 mln euro per 3 anni, senza il quale non posso partire, non ci sarebbero le condizioni, per ricomprare la barca, creare il team, acquistare le vele, le comunicaioniz satelitari, fare la Jacques Vabre….
Considerate che una barca nuova costa da min 2,5 (se fatta in economia) fino a 4,5 mlm di euro per la sola barca. E c'è chi spende molto di più."
Dunque Di Benedetto ha le condizioni per iscriversi al Vendée ma è impegnato a completare il budget. E soprattutto la barca non è un regalo che si trova sotto l'albero di Natale, ma una anticipazione fatta da un amico mecenate.
Di storie simili sono pieni i libri di vela e anche i navigatori celebri francesi hanno vissuto situazioni del genere, come Soldini sta usando una barca di proprietà di un amico mecenate che si chiama John Elkann. Sono elementi dai quali possono partire belle storie di mare. Aspettiamo gli sviluppi e restiamo vicini, come sempre, a ogni velista italiano impegnato a realizzare imprese degne di nota sul mare e a crescere sempre nella propria carriera. Forza Alessandro, il più è fatto. E come media ti daremo una mano a fare il resto.
Collegamento permanente,
03/10/2016 16:11