Grande Riccardo, noi ti abbiamo sempre chiamato "panzone l'africano", con tutto l'affetto possibile, nonostante quel tuo carattere spigoloso con cui sei sempre riuscito a mandare ... tutto e tutti coloro che non ti garbavano: proprio per evitare di essere "spediti" e continuare ad imparare da te ci siamo dovuti ingegnare in ogni maniera e così imparando ... una didattica un po' speciale ma efficace!
Insieme con i due Sergio - Masserotti e Ghira - formavate un trio assolutamente speciale: io ero ragazzino ed anche per questo siete stati tra i mei primi riferimenti nel Finn e non soltanto, in mare con tu con I - 509 , loro rispettivamente con I - 523 ed I - 465 , bensì anche e specialmente a terra.
Ho veramente gioito quando, nel 1980 al campionato Finn a Vigna di Valle tu, benché già master da qualche tempo, sei riuscito a vincere con distacco, d'orgoglio, quasi di prepotenza, una prova; per me era l'ultimo anno da juniores ma le differenze d'età non esistono quando c'è affinità di pensiero, di sentire, di vedere la vita: parola di ingegnere meccanico che, normalmente, per ruolo e tradizione, dovrebbe essere sempre in assoluta contrapposizione agli architetti ... balle o forse verità salvo eccezioni!
Addio Riccardo ci incontreremo di sicuro ... spero; coraggio Ugo, ora tocca a te sostenere una tradizione importante, indimenticabile e sempre attuale: sono certo che ce la farai ad essere riferimento per la tua famiglia e non solo!
Alessandro
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03/10/2016 16:11