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Anonimo (non verificato)

Mi chiamo Andrea. Quale “rivoluzione” sarebbe quella del ricorso a professionisti pagati e “pesati” per la loro bravura? Questa sarebbe la crescita rispetto ai “parassiti” eletti col sistema dei fogliettini delle terne?! Ma che male c’è nei fogliettini? Si eleggono così anche i direttivi dei circoli velici e se ci pensi anche il condominio di casa… E’ un gioco con regole democratiche. Sta a noi far emergere i meritevoli. E veniamo a queste “forze pagate”, ai nuovi dirigenti professionisti… Vogliamo vedere gli esempi che già esistono nella nostra federazione? Fabio col suo blog ha già messo in evidenza la totale mancanza di professionalità nel settore comunicazione. Non c’è molto da aggiungere, se non riflettere su quanti soldi si spendono per avere risultati tanto scarsi. Ma analoghe situazioni esistono in altri settori: si è dato incarico a una forza pagata per seguire i centri federali, e con quali risultati? A oggi non c’è ancora un solo centro tecnico federale… E il marketing? Stesso discorso… E così via… La vera professionalità oggi è quella dei circoli e di molti atleti anche giovanissimi e di tutte le età, che si impegnano mettendo in campo le proprie risorse, senza cioè gravare sulle risorse federali, che sono soldi di tutti. La logica di questa proposta di cambiamento allo statuto viene da un gruppo dirigente che ha preso la federazione e vorrebbe farne una cosa diversa, ma senza conoscerla a fondo com’è oggi non si può vedere una strada che porti al futuro. Nello sport come nella vita la vera crescita è lenta e costante, non repentina e rivoluzionaria.