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Ciccio, poni questioni decisive, e sul tappeto da anni: l'estremizzazione (spettacolo a tutti i costi, barche adrenaliniche) secondo molti è l'unico modo per frenare l'emorragia di interesse verso la vela, attirare le giovani generazioni che crescono a colpi di velocità ed emozioni. Per altri invece il recupero dei valori profondi della vela (la lentezza, la natura, il viaggio) sono temi che possono favorire il rilancio. Tutto sta a come si comunica. Personalmente mi iscrivo da sempre nel secondo gruppo, che però è in minoranza. Le istituzioni seguono il marketing e quindi i flussi economici. Basta vedere cosa sta accadendo alla Coppa America! E anche l'ISAF (come testimoniato da certe scelte olimpiche, leggi l'uscita della Star, barca vecchia e lenta), la federvela mondiale, sente molto le "sirene" che vengono dal mondo commerciale, dai venditori di barche, i quali sono alla ricerca di prodotti per attrarre i giovani, quindi velocità, emozione, scatto, barche che volano...