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pierpang (non verificato)

La critica ha riconosciuto questo film come uno dei più belli dell'anno. E' stato chiesto a Redford come mai si sia rifiutato di concorrere all'Oscar, ma le sue posizioni sul cinema indipendente sono note a chiunque conosca un po' il cinema. Il bello di questo film, oltre alla bravura mostruosa di Redford, è proprio che riguarda un semplice appassionato di vela, non un Paul Cayard o un rambo dei mari. Il poveretto si arrangia come può, anche facendo errori. Straordinario quando spacchetta per la prima volta la scatola del sestante e guarda ironicamente la lettera di garanzia da rispedire alla fabbrica. Al suo posto avrei fatto uguale. Ovviamente è improbabile che qualcuno affronti l'oceano senza un telefono satellitare, un gps di backup e un epirb. Ma ci sarebbe stata una storia da raccontare se avesse attivato l'epirb e l'avessero salvato dopo qualche ora? Che senso aveva se non fosse incappato in una tempesta e se fosse rimasto a galla? E' un peccato che qualcuno non abbia saputo attivare la "sospensione dell'incredulità" e invece di godersi la poesia di questo capolavoro si sia innervosito a contare tutte le inesattezze e le forzature cinematografiche. E' come andare al Louvre e invece di ammirare i quadri, uscire infuriati dopo aver contato le cicche di sigarette che i maleducati hanno gettato per terra :)