Vero, Verissimo!
Cari Pedote ed ancor più Pendibene, l'attuale circuito delle regata oceaniche è bellissimo, ha ancora un suo fascino assoluto, sia per i percorsi che per le barche ... però ...
Però non parliamo più di avventura: non può più dirsi tale una attività in cui, come dice la stessa Saily, a causa del rinvio, sacrosanto, di due regate, vi sono 130 barche in attesa.
Se 130barche fanno rotte sostanzialmente simili, non si deve parlare di avventura ma di densità di popolazione non irrilevante, anche se parliamo pur sempre di oceano che quando si incavola ... sono davvero cavoli!
Non parliamo neppure di professionismo solamente perché vi sono sponsor importanti ed un notevole giro di soldi, nonostante il periodo: fatevi l'esame di coscienza!
Il trucco è proprio nella disorganizzata organizzazione dei francesi, che concordo, va bene così, proprio perché rimane al di fuori dei circuiti "Ufficiali" dell'I.Sa.F. , del C.I.O. e di quant'altri, così le regole rimangono lasche, possono essere variate all'occorrenza, sia essa meteo, ovvero finanziaria e ne godono le fatturazioni in cui si riescono a sostenere costi impensabili di attrezzature con prezzi stratosferici perse o degradate in oceano.
Ma la realtà è differente: vi sono molte barche con più di dieci anni sulle spalle e tante traversate, mentre anche quelle vincenti hanno mediamente quattro- sei stagioni, vedi il Prismian: ciò in un certo senso vi rende grandi perché se fosse vero che tutti quei materiali, scafi e quant'altro fossero soggetti ad un decadimento, ad essere persi o distrutti così rapidamente come sostenuto nelle sedi in cui vengono fatte valere le sponsorizzazioni (più prosaicamente le fatture ed i costi), allora non sareste affatto dei filosofi, sognatori od avventurieri, bensì dei pericolosi inquinatori.
Ma anche così, nella realtà "fatturata", c'è ben poco da sognare, agognare alla libertà assoluta, agli orizzonti ed agli oceani.
Qualcosa di molto differente dal vero "professionismo", praticamente l'opposto!
Intanto la lontananza dalle istituzioni sportive ufficiali permette anche di aggirare qualche altro problema che potrebbe essere riassunto sotto la voce doping"!
Oltre a vedere molte espressioni ben documentate dalle fotografie pubblicate, ben conosco l'ambiente, da oltre venticinque anni e posso garantire che una incursione degli "uomini con le provette", quelli che vi invitano a fare pipì ...proprio lì e che poi vi faranno sapere, nel vostro ambiente farebbero una strage!
Del resto come si fa a rimanere vigili ed efficienti, un po' più vigili ed efficienti degli avversari se si vuole vincere, per due o tre settimane su una piccola barca in solitario?
Il Padre Nostro dice "non indurre in tentazione" e la formula delle regate oceaniche di queste tentazioni ne induce tantissime.
Ecco perché, già venticinque anni fa, decisi di rimanere nel circuito ufficiale delle regate della classi olimpiche che, pur con tanti difetti, non ultimi i regolamenti pedanti, ha tuttora il livello più alto, la "pulizia" più sicura sia a livello di "sostanze" che a livello di "fatture" e credo che, proprio per questo il vero professionismo stia proprio qui!
Ovvio, salvo la piccola, grande ipocrisia che tutti gli sport olimpici dovrebbero essere riservati ai dilettanti!
Rimessi in chiaro alcuni punti, sappiate che, comunque vi stimo e che le vostre regate sono interessantissime, come però le altre di cui ho detto.
Collegamento permanente,
03/10/2016 16:14