Morale: il B2 ha un problema elettrico e rimane completamente senza strumenti, poi si accorge che l'unica bussola disponibile, quella delle dotazioni di emergenza è troppo piccola, quindi si arrangiano con la app di un telefonino; il Baltic 65 Nikka di Cieffi ha anche lui dei problemi elettrici che sono ancora più gravi perché ha pure i verricelli elettrici, quindi, esaurito il gasolio, rintronati andando a vela per qualche giorno col motore acceso, persi gli strumenti non più alimentati, se la cavano con una bussoletta a mano e qualche stella ma fanno un bel po' di confusione tra le navi ed i fari (chissa' se avevano le luci di via accese nella notte ...) ma, quel che è peggio hanno poche maniglie per azionare manualmente i verricelli e c'è perfino un dispositivo tale per cui è molto facile perderle.
Ma queste barche dove le concepiscono? A Sesto San Giovanni in un impianto metalmeccanico? Poi le fanno allestire e mettere a punto ad un ricercatore di fisica teorica coadiuvato da un macchinista della metropolitana?
Se le perdevano tutte andando verso Sud, non potendo più nemmeno ammainare, c'era sempre la possibilità di infilare il canale di Suez, verso Ovest Gibilterra però state attenti perché verso Nord e verso Est non avreste avuto scampo ...
In realtà con alcuni spunti notevoli di marineria hanno cercato di edulcorare scene veramente fantozziane che con la sua Bianchina non avrebbe saputo fare di meglio!
Oltre alle obiezioni concettualmente condivisibili sui materiali abbandonati in mare - ma il discorso sarebbe lungo perché evitare lo scempio in quelle condizioni forse era davvero difficile ma partire con dei materiali tali da prevenire l'avaria e l'inquinamento sarebbe stato dovere - si conclude che davvero non si dovrebbe fare regate di 600 miglia con barche non preparate adeguatamente perché neppure le dimensioni possono aiutare più di tanto altrimenti ...
beh altrimenti può anche "capitare" qualcosa di brutto come accadde una quindicina di anni orsono a dei miei amici nel golfo del Leone.
Parlo del Parsifal, ancora oggi li ricordiamo con una fondazione che ha come tema, appunto, la sicurezza in mare.
Per favore non scherziamo dove proprio non è il caso!
Il mare si rispetta anche e specialmente quando si regata!
Collegamento permanente,
03/10/2016 16:11