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Anonimo (non verificato)

Per la seconda volta in poche settimane quelli di Greenpeace hanno compiuto un atto di pirateria! In mare, l'assalto di un natante, imbarcazione o nave non può che chiamarsi in questa maniera, sia per tradizione marinaresca che per normative internazionali. Su questo concetto non c'è scampo. Ha perfettamente ragione Vladimir Putin! Le azioni "corrette e non violente" di Greenpeace sono tali solamente per autoproclamazione ma, nella realtà, sono e sono sempre state violente, illegali e tali da farli passare dalla parte del torto anche quando, come del resto in questo caso, avrebbero un percentuale di ragione e di logica dalla loro! Tra l'altro hanno completamente omesso il fatto che i velisti hanno preparato la barca e quella manifestazione - la barcolana non può essere considerata una "regata" in senso stretto - per molti mesi, pertanto non meritano assolutamente di essere ostacolati, neppure qualora vi fosse un motivo realmente rilevante e nobile, come forse potrebbe essere questo: le manifestazioni possono essere fatte, al massimo, in sede di premiazione, in piazza. Uno dei problemi è proprio quello che tra gli attivisti vi è una innaturale percentuale di persone che, non avendo altri problemi o idee, dovendo pur riempire le giornate e disponendo di qualche risorsa di troppo, si inventano simili manifestazioni senza rendersi conto che tanti altri al mondo lavorano seriamente, compresi gli sportivi che preparano ed attuano degli eventi, che devono essere rispettati in quanto tali! Forse, però, è bene chiarire qualche altro concetto: a) gli ecologisti dicono no a gas, non al petrolio, no al nucleare, no all'eolico, no al fotovoltaico, no al biogas, no alle dighe dell'idroelettrico, no a tutto, e potrei scrivere pagine su ciascuno di questi temi, quindi dimostrano di essere semplicemente degli immaturi poveri di spirito; fermo restando che il problema ambiente esiste ed è talmente serio che non dovrebbe essere in mano a persone così poco preparate; b) non è un caso né un errore di marketing o mediatico che Esimit sia sponsorizzato da Gazprom perché già vent'anni orsono, quando lo stesso team, allora molto meno strutturato di oggi, regatava coi vari Gaia, era sostenuto da Istrabenz ma, in realtà tutti sapevano che quel marchio di combustibili per autotrazione e prodotti petroliferi, probabilmente il più importante dell'ex Jugoslavia e delle nascenti Slovenia e Croazia, era riconducibile proprio all'armatore di quelle barche, pertanto è probabile che oggi tra quelle stesse persone, quei marchi e la Gazprom possa esservi qualcosa di più di una semplice sponsorizzazione; c) pur non essendomi chiaro come possano aver fatto rollare la barca in quella maniera in partenza, nel senso che non penso che un "normale" sistema idraulico nato per basculare una canting keel possa compiere quel lavoro brutale - tenendo anche conto delle dimensioni enormi della barca - , in ogni caso quella è una palese infrazione alla regola 42 e per questo Esimit andrebbe squalificato ma, vista l'esagerazione e la pericolosità della manovra, vedrei bene anche un provvedimento più pesante di una semplice squalifica ai sensi dell'articolo 2 del Regolamento; d) posso perfettamente comprendere che nella confusione della kermesse della "barcolana" i comitati di regata e/o delle proteste/giuria non fossero molto concentrati sull'applicazione della regola 42 , anche perché è molto più frequente sulle derive, pertanto una loro "inerzia" per un simile provvedimento è assolutamente fisiologica e comprende anche lo stupore per una azione assolutamente inedita, l'importante è però che, anche con questo ritardo "naturale" vista la situazione, giungano alla decisione giusta: squalifica e azione per grave infrazione al corretto navigare con imputazione per comportamento gravemente sconveniente - articolo 69 -!