Aggiungi un commento

Paolo Recalcati (non verificato)

Dal mio punto di vista il Salone Nautico di Genova è finito quando sono scomparse, per troppi costi dello stand penso, le derive e le piccole imbarcazioni a vela. E' vero che il fatturato delle ditte che trattano la vela in Italia lo fanno le barche grosse (semicabinati, cabinati ecc...) ma la vela deve partire dal basso, dal ragazzo che inizia sull'Optimist, sul 420, sul Hobie 16 e poi finisce alla vela d'altura. Gli ultimi Saloni che ho visto vi erano solo due / tre espositori di piccole imbarcazioni (mi ricordo Negri Nautica con la serie Laser e Bolsena Yachting con la serie Hobie Cat): il pubblico dei "piccoli" regatanti (piccoli poi mica tanto visto che è dalle derive che nascono i campioni olimpici!) non potevano vedere imbarcazioni, capire le differenze, parlare con chi le usa e chi ci regata ecc... . Quindi a volte altre manifestazioni, più locali o più tarate su un livello di vela da "spiaggia" sono state più interessanti e hano avuto anche più riscontro presso i rivenditori e il pubblico normale (oltre a costare meno per gli spazi espositivi). Perchè nei Saloni nautici francesi sono state presentate novità nel campo delle piccole imbarcazioni mentre a Genova non era presente neppure la produzione standard? Non è che forse Genova si è seduta sugli allori della nautica plurimilionaria lasciando perdere l'utente medio che magari acquista una deriva o un cat usato e lo cambia ogni tre quattro anni? Gli organizzatori si facciano un esame di coscienza e poi uniscano le forze presentando però, nei loro Saloni, un panorama velico che passa dalle piccole imbarcazioni e arrivi ai grandi yacht.