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L'assemblea del 10 novembre si avvicina, e gli aggiornamenti pre-elettorali si inseguono. La candidatura di Carlo Croce sembra rafforzarsi: le speranze di avere un secondo presidente italiano della vela mondiale dopo il papà Beppe sono davvero concrete. David Kellet l'australiano passato da superfavorito a una disperata rincorsa di Croce, scrive lettere a tutte le federazioni e rilascia interviste con le proprie idee e il proprio programma, ma l'impressione è che cerchi soprattutto di smontare le critiche e i dubbi che circolano intorno a lui (è un uomo dell'apparato ISAF da anni e quindi non cambierebbe molto; abita troppo lontano dalla sede dell'ISAF; non vuole trasferire la sede a Losanna come chiesto dal CIO...). Insomma Kellet attacca difendendosi, che non è propriamente un bel vedere. In compenso Croce attacca dietro le quinte, senza strafare, senza una visibilità ostentata, ma secondo il suo clichè, con un understatement elegante. Basterà? Servirà? Sarà - questa è la domanda delle domande, alla quale abbiamo dedicato anche un apposito sondaggio che trovate su Piazza Vela - sarà soprattutto utile e funzionale alla vela italiana avere Croce a capo dell'ISAF? E come dovrà attrezzarsi la FIV 2013-2016 per gestire un presidentissimo spesso impegnato, distratto e condizionato dalle questioni internazionali? A noi l'idea Croce ISAF piace, siamo sinceri, per tanti versi. Ma bisogna pur considerare la necessità di sostenere Carlo con una struttura "vera" e operativa. Voi intanto restate tutti su Saily, che seguirà l'annual conference minuto per minuto...