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Anonimo (non verificato)

Sono un ingegnere, tra l'altro ho anche lavorato parecchio col diporto ma non vi annoierò con metodi di rilievo e di misura semplicemente perchè non bisogna cadere in un tranello così evidente: meglio non entrare in argomento e puntare al nocciolo del problema! Già, la situzione è simile a quando, una ventina d'anni orsono o forse più, il discriminante tra i natanti le imbarcazioni erano le fatidiche tre tonnellate di stazza lorde: anche allora c'erano tante barche che, misurate senza accorgimenti opportuni, pur essendo effettivamente lunghe meno di sette metri e non più costose di un'autovettura di media cilindrata, risultavano di 6 tsl. invece, "facendosi furbi" si riusciva a dimostrare che scafi di quattordici metri rimanevano sotto! No, il problema non è questo, bensì un'altro: i tanti - ben più di quanti si possa pensare - che al bar od al circolo lodano la loro barchetta dichiarando misure ben superiori a quelle reali, sono quasi sempre gli stessi che in questi momenti vogliono dimostrare che, invece, è piccolissima. Si chiamano furbi, furbastri e meriterebbero altri epiteti meno gentili; certamente sono coloro che rovinano la nautica, intendendola esclusivamente come "status simbol" ma poi, le rare volte in cui escono dal porto, ci pensano Eolo e Nettuno a punirli. E hanno perfettamente ragione!