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Gentile VV (?), è nostra abitudine seguire le cose veliche da una trentina d'anni, della nostra competenza puo' stare tranquillo, e ancor più della nostra documentazione, curiosità, ricerca di immagini e spirito delle diverse realtà del navigare col vento. Certificato. Per formazione, poi, non "giudichiamo", semmai forniamo una nostra visione, con una libertà che ci siamo guadagnati sul campo. Le spiego l'uso del termine "acerbo" che l'ha infastidita. Significa ancora verde, in piena maturazione, ed è riferito non certo alla lunga e coloratissima vita del Kite sin qui, ma alla sua nuova realtà di disciplina olimpica. Anche qui, il termine acerbo è usato in relazione ai tempi, ai campi, alle regole, alle persone, a tutto ciò che da un centinaio di anni ha costruito la vela alle Olimpiadi. Non so altri, ma qui da noi nessuno ha mai visto il Kite come "giocoleria". Abbiamo ospitato articoli di esperti e approfondito analisi tecniche, di formati e materiali. Nessun riferimento ai risultati italiani, che anzi sono più che ottimi e con prospettive eccitanti. Date uno sguardo più approfondito a Saily, poi ne riparliamo. In ogni caso tutto serve a comprendersi meglio.