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Nuvola (non verificato)

Caro Vittorio come ti capisco! Ormai non è più come a bei tempi che furono: basta ripensare per un attimo alla primissima edizione della VOR, a quei tempi chiamata diversamente, vinta dalla Spagna 5 barche alla partenza, 2 che hanno dovuto abbandonare il giro e rientrare in porto quando erano già a metà percorso, 2 affondate, 1 sola che è riuscita a completare il giro nel tempo record, per l’epoca, di due anni, 11 mesi e 17 giorni: “Victoria”, il cui nome lasciava già presagire chi avrebbe terminato il giro per prima (e unica) purtroppo senza l’armatore, deceduto nel Pacifico che tanto pacifico non era anche con i navigatori oceanici e anche a quei tempi partecipare era un rischio. E che giro! Partenza tallonati dal Team Portoghese, molto agguerrito e un po’ scorretto, discesa sul Brasile, Capo Horn – pardon: lo stretto di Magellano - contromano, risalita del Pacifico fino alle Filippine, discesa fino a doppiare Capo di Buona Speranza e risalita fino all’arrivo. Il tutto senza GPS, VHF, carte meteo – anzi, senza carte e basta - shore team, idrogeneratori, vetroresina, carbonio o dacron e – udite udite – senza nemmeno un sestante, figuriamoci un Bris Altro che quei fighetti del Vendée che se ne vanno a spasso con quegli IMOCA con le ali che si rompono solo a guardarli e passano il tempo a guardare il meteo invece che a navigare!! Quello si che era navigare liberi, senza cancelli, lucchetti, recinzioni, erba da tagliare, piante da potare, le stagioni che non sono più quelle di una volta e le auto Euro 0 che non valgono più niente, alla faccia del progresso tecnologico che le fa andare ancora più piano: meglio la Fiat 1100 a 3 fari di mio nonno che ci avrebbe portato anche a Lugano, dalla zia. Tempi che quando un navigatore passava, gli dedicavano stretti e Capi e lo sponsor non imponeva loghi che rispondevano solo al più bieco capitalismo che offende i velisti con il vile denaro, offrendo in cambio un’inutile organizzazione e supporto, ma chiedeva solo un po’ d’oro e spezie allo sbarco a dimostrazione dell’avvenuto passaggio per lidi lontani. Certo, il supporto del Media Manager era ancora importante, basti pensare se ci ricordiamo di più di chi ha partecipato a vecchi e dimenticati Vendée e delle loro storie di timoni rotti o de “la relazione del primo viaggio attorno al mondo” di Antonio Pigafetta che non ci raccontava il rifiuto della tecnologia, anzi, bensì vivere e proporre l'emozione vera e autentica di quello che é la vela oceanica con cui siamo cresciuti e che ci ha catturato (cit.) E il buon Pigafetta ci ha raccontato anche di come la bandiera Spagnola spesso sia stata un anticipo, come furti e soprusi, di quella con teschio e tibie che sempre di predoni era, ma manco animati dallo spirito dell’esplorazione del navigatore portoghese e del reporter italiano o dello spirito del viaggio come conoscenza Lungi da me dire da che parte della Forza può stare se da quella di chi fa sventolare la Jolly Roger come emblema del “fare come ci pare”, rispetto a chi fissa delle regole per la sicurezza … però ho le mie idee in merito e forse anche tu metteresti un R2-D2 a gestirti l’elettronica di bordo, ma chiamandolo autarchicamente C1-P8 in nome dell’italianità che ti ha sempre contraddistinto. Buon vento Vitto’