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Domenico de Toro (non verificato)

Caro Fabio, per quanto riguarda le tue domande sulla partecipazione degli Hobie Cat ai Campionati Giovanili di Bari ti do ragione, fai bene a fartele e a rivolgerle ai tuoi numerosi lettori e provo ad esporti il mio punto di vista. Per dare una risposta ritengo sia utile allargare l'analisi a tutto il mondo dei catamarani e alle sue classi. Se parliamo di numeri non mi sembra che in Italia ci sia qualche classe di catamarani, per adulti o giovanile, che si possa confrontare con i numeri delle derive, soprattutto in ambito giovanile. I numeri del catamarano olimpico in confronto alle altre classi olimpiche potrebbero essere utilizzati come cartina tornasole. Diverso è invece il discorso dei risultati agonistici a livello internazionale (per avere un confronto che abbia senso) dove l'Italia, con i suoi pochi appassionati di catamarano, evidentemente pochi ma buoni, raccoglie numerosi risultati di altissimo livello sia a livello classe olimpica (prima Tornado, ora Nacra 17) sia a livello dilettantistico e giovanile. La Classe Hobie Cat come sai è fra queste e ha sempre raccolto e continua a raccogliere ottimi risultati a livello internazionale in tutte le discipline. Inoltre, cosa affatto non trascurabile, in questi ultimi anni ha formato e continua a formare anche atleti di livello olimpico, fra i migliori. Allora la vera domanda è: perché nonostante tutti questi ottimi risultati in Italia i catamarani in attività agonistica sono così pochi? Perché la base non si allarga, anzi rischia di ridursi, nonostante le ottime prospettive che da questa base escano dei veri campioni? E' un fattore culturale (il catamarano non è una vera barca a vela)? E' un fattore economico che rende il catamarano accessibile solo ad un’elite (se voglio la barca "fica" devo spendere un "pacco" di soldi)? E' un problema di numero di tecnici e istruttori capaci di insegnare il catamarano e far appassionare i loro allievi? E' un problema di spazio (quasi tutti i circoli, nonostante i quasi 8000 km di coste e innumerevoli laghi, dichiarano di non avere posto per i catamarani)? L'Associazione Italiana Hobie Cat, che mi onoro di rappresentare, queste domande se le pone ogni giorno, e spesso è riuscita a dare risposte tecniche ed organizzative che le hanno permesse di far crescere la "base" e i risultati agonistici fino ad incontrare i limiti di cui sopra, sui quali gli sarà sempre più difficile intervenire operando solamente dall'interno dell'Associazione stessa. Ma allora siamo sicuri che è un problema solo degli scafi a banana? Una cosa invece è sicura; noi non vogliamo far passare il concetto che un ragazzo per regatare sul catamarano debba per forza spendere, solo per l'acquisto della barca, quasi 20.000 €. Inoltre di conseguenza vogliamo evitare che il fortunato che si è potuto permettere il cat di cui sopra, arrivato a 19 anni, se vuole proseguire a regatare con i catamarani, possa trovarsi davanti al bivio o di fare l’attività olimpica oppure di "accontentarsi" di un catamarano senza foil e, forse, anche senza derive. Caro Fabio, ti stimo molto come giornalista per essere un acuto osservatore dei fatti della vela, forte di un'assidua presenza sui campi di regata di quasi tutte le classi; forse sei tu la persona più in grado di posizionare la tua "lente d'ingrandimento" sui fatti che si susseguono, in maniera troppo spesso incoerente, sul mondo dei catamarani ed aiutarci a dare una risposta alle domande che hai posto e alle quali molti appassionati di catamarano amerebbero avere una risposta. Have a Hobie way of Life!