Benedetti i tempi, questi si 45-50 anni fa, che si poteva imparare a condurre una deriva presso i villaggi turistici tipo Mediteranee e Valtur, sicuramente con istruttori non patentati FIV, istruttori che magari pensavano più a rimorchiare qualche ragazza (o signora, antisegnano dei "toy-boys") . Ma su barche idoenee (Caravalle e Vaurien in legno), con assietnza in acqua con gommoni, regatina di fine corso, medaglia ecc... . Ora in questi luoghi si impara il ballo di gruppo, si fanno giochi stupidi e, se c'è la vela, sono barche talmente scadenti da preferire starsene sotto l'ombrellone o nuotare, Ma forse è giusto così, meglio istruttori che rigorosamente tengono i corsi in circoli FIV o affiliati (anche se mi pare di capire che non è sempre così), ci va solo la gente motivata a fare un corso di vela e l'insegnamento è più qualificato. Però certamente non si rende la vela come sport più popolare e accessibile. Ho imparato alla Valtur e sono diventato, spero, un velista grazie poi alla democratizzazione fatta dal Windsurf (tavola olimpica - Windglider), ero diventato istruttore FIV di windsurf (1980 con esame a Livorno), so condurre derive e catamarani, ho preso la patente nautica (mai però utilizzata), ora sono un "anziano" nella vela e sto progettando di prendere una barchetta foiling, Non so come è regolamentato oggi il mondo dell'istruzione velica ma il paragone fatto da Lamberto con il mondo dello sci è assai corretto, solo che con gli sci io arrivo sui campi scuola con la mia attrezzatura (o affitto l'attrezzatura a costi accessibili) e poi prendo la lezione (per lezioni in gruppo a costi accessibili), con la vela questo è meno possibile (oppure molto più costoso)…. le barche disponibili a noleggio sono poche e generalmente (ad eccezione, penso, sul Lago di Garda e al CVC) abbastanza scassate, se parliamo di derive. Comunque anche a me non piace la gente che si nasconde dietro un nick-name, mentre accetterei volentieri le critiche purchè costruttive e che propongono soluzioni.