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Lamberto (non verificato)

Sarebbe bello che l'argomento venisse affrontato a fondo, confrontando le posizioni di CONI, FIV, UISP, VDWS, scuole come CVC, ed analizzando sotto il profilo giuridico, amministrativo, assicurativo, penale (cosa dice la legge oggi?), senza trascurare gli effetti sul movimento e la promozione dello sport (quanto rappresenta ogni comparto? quanto del bacino delle scuole vela "alternative" confluisce nella FIV e in che modo?), e l'indotto di ognuno. Guardando ai percorsi formativi, i numeri, i costi, gli stipendi, il sommerso. Intervistando protagonisti, responsabili e stakeholders senza pregiudizi e con rigore, e osservandio le esperienze dei vicini francesi (con FFV e Glenans), tedeschi (con DSV e VDWS), inglesi con la RYA (vogliamo parlare anche delle conversioni?). Perché dalla formazione passa la promozione dello sport e la distribuzione dei fondi. Facendo magari un paragone con la FISI e i maestri di sci che hanno un percorso formativo ben più intenso e regolato ma anche una remunerazione più alta. Saily e il Giornale della Vela sembrano appassionati all'argomento, potrebbero collaborare vista la complessità dell'argomento e i benefici che porterebbe a tutta la comunità :)