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Il cambiamento, e lo stare al passo con i tempi, fanno parte della vita e del progresso, e sono comportamenti doverosi per una organizzazione internazionale che deve anche dare conto a istituzioni superiori (vedi CIO). Ma credo di interpretare le risposte del presidente Rolandi alla nostra intervista - oltre che provenienti dal "cuore" di un ex starista - nel senso del disagio che si prova nel vedere lo sport della vela costretto a "inseguire" le esigenze televisive, fino al punto di snaturare se stesso. Skiff e classi plananti sono il presente e saranno anche il futuro della vela. Ma la vela resterà sempre uno sport in cui una barca naviga sull'acqua spinta dal vento, tra boe, portata dall'abilitò fisica e mentale dell'equipaggio. E la vela - oggi e in futuro - continuerà anche a essere fatta in equipaggio, da atleti di ogni età, su barche anche a chiglia. Credo che il punto chiave sia la rappresentanza alle Olimpiadi di tutti i settori della vela: tavole, derive acrobatiche e leggere per singoli e coppia, multiscafi, barche a chiglia per equipaggio (dove vince "la squadra"), match race.