Il Council dell'ISAF, o se volete il Gran Consiglio della federvela del Pianeta Terra, è riunito in pompa magna, e con gran pubblico di osservatori, rumorosi e "tifosi", tutti più o meno interessati (nel senso economico del termine), nella grande Ballroom del Giardino d'Inverno dell'Astoria Hotel di San Pietroburgo in Russia. Mancano solo lo Zar Nicola e la Principessa Sissi e siamo al completo.
Chissà chi riuscirà a spiegare agli istruttori che in queste stesse ore trasportano Optimist con bambini e bambine da una parte all'altra dell'Italia o di altre nazioni, o alla nostra squadra Under 19 che sta sognando e lavorando per Rio de Janeiro 2016, che il loro (nostro) futuro, e forse l'esistenza stessa dello sport velico a livello olimpico, si decide in ore, location e modalità assolutamente fuori dal tempo e probabilmente dalla realtà!
Se l'ISAF si era messo in una posizione difficile già dal Meeting coreano di fine 2010 (in quella occasione non erano state fatte scelte coraggiose per dare una linea chiara di evoluzione alla vela olimpica, ma si era deciso di procedere per piccoli - e disastrosi - aggiustamenti, rinviando al decision-day del Mid Year qui a San Pietroburgo), adesso che è giunta l'ora della verità il Gran Consiglio sembra avere paura delle sue ombre, e continua a a traccheggiare per rinviare il momento delle scelte.
In una notte di grandi e profonde correnti intestine, lobby transnazionali di Classi, cantieri e persino regioni geografiche, tutto è cambiato. L'Events Committee, l'organo consultivo del Council, rischia di essere nuovamente smentito, le sue recomandation inascoltate. Ieri l'Events aveva impiegato tempo per decidere un sistema di votazione sulle varie submission legate alle classi per Rio 2016, ed era arrivato a una conclusione accettabile e funzionale (ne abbiamo parlato nella news di ieri). Ogg il Council ha rivisto tutto: ha deciso che le submission vadano votate una per una e non raggruppate come fatto dall'Events. Un espediente tattico, approntato per ribaltare la situazione e rimettere in discussione ciò che sembrava acquisito. In sostanza si mischia di nuovo il mazzo di carte a metà della partita. Torna a sperare la Star, torna a rischiare il Finn, è meno sicuro lo skiff femminile, si può riprendere a parlare di match race.
La decisione è stata spostata in agenda a domani (sabato). Intanto l'ultimo colpo di scena (o di mano, fate voi) è la riammissione di una submission che sembrava battuta, che prevede il ritorno a 11 classi olimpiche (contro le attuali 10). Grande è la confusione sotto il cielo di San Pietroburgo...
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03/10/2016 16:09