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Dado Castelli (non verificato)

Dove va la vela? Se continuiamo così ho proprio paura che vada a morire... Ciao Fabio. Sono appena tornato dalla prima zonale Laser dell'anno. Quando riesco le faccio sempre volentieri, così come le regate Master, che sono in assoluto le più divertenti. Ho quasi 50 anni, regato in Laser da 34 e sono almeno 20 anni che ho smesso di arrabbiarmi per gli errori dei giudici di regata. So che la maggior parte non sono dei fulmini ma penso anche che dobbiamo ringraziarli che si rendono disponibili per permettere a noi regatanti di divertirci. Inoltre, non avendo in Laser più alcuna velleità agonistica, riesco a godermi il puro divertimento delle regate in mezzo agli amici senza preoccuparmi del risultato. Oggi però ho assistito ad una scena proprio brutta, che mi ha confermato una sensazione che ho ormai da qualche anno. Mentre prima i giudici di regata erano bene o male ex regatanti (anche se raramente competenti sulle specificità di una singola classe), adesso capita spesso che siano persone che non hanno la minima idea di cosa stia succedendo sul campo, e di conseguenza agiscano in modo deleterio per il buon esito della regata. Mi dà l'idea che abbiano fatto solo i corsi sul regolamento senza mai avere fatto una regata in vita loro. L'esempio di oggi è eclatante, e mi ha spinto a scriverti. Per la zonale Laser c'erano ben 9 gudici del Comitato delle proteste (adesso la giuria la chiamano così) divisi in 3 o 4 gommoni. Durante la regata sentivo che fischiavano spesso i ragazzacci delle tre classi Standard, Radial e 4.7, ma io avevo i fatti miei a cui pensare e non so dirti se lo facessero a sproposito o meno. Durante la seconda prova cala il vento del mattino ed il comitato di regata decide di accorciare il percorso in fondo alla boa di poppa. Niente vento, si cerca di sfruttare gli ultimi refolini per fare gli ultimi 100 m che mancano. Un ragazzo della classe in cui regato io comincia ad andare avanti a virate con rollio, ovviamente andando ben più veloce di chi non lo faceva. Gommone farcito di giudici a 20 m di distanza che lo guardava. Nessuna reazione. Dopo un attimo un bel po' di altri ragazzi anche delle altre classi cominciano a fare lo stesso. Faccio presente a tutti che non si può, e richiamo l'attenzione della giuria. Nessuna reazione. Io continuo ad incazzarmi ed uno dei ragazzi mi risponde: "Ma tanto non ci fischiano e lo fanno tutti, fallo anche tu". Dopo l'arrivo vado a chiedere conto al giudice sul gommone che guardava la scena senza reagire, faccia mai vista prima. Ha biascicato delle giustificazioni che ne hanno confermato la totale incompetenza in materia. Non è mia intenzione colpevolizzare nessuno, né giudici né regatanti. Voglio solo attirare l'attenzione della comunità velica sul problema della preparazione dei giudici, che a mio avviso è peggiorata molto negli ultimi anni. Da questa situazione ne escono sconfitti lo sport della vela e l'educazione dei nostri ragazzi, che si abituano all'impunità. Nel mio caso il risultato finale non mi importava, ma penso con terrore ad una situazione simile per un ragazzo che si gioca una selezione od un campionato, oppure ad una regata che faccio come professionista dove l'esito finale ha delle implicazioni ecnomiche. C'è un problema grave, cerchiamo di migliorare le cose. Forse anche questa è una delle ragioni della crisi di regatanti in molte classi. Saluti, Dado