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Tommaso (non verificato)

Senza sminuire il coraggio naturale del marinaio che riconosco, fedele alla propria imbarcazione e mai vinto completamente dagli elementi finchè di essa resti un albero e una vela. Sei stato fortunato a tornare con tutti gli arti a terra, e a poterti affidare alla muta, immagino fosse difficile anche respirare in quelle condizioni, contratto fino all'attaccatura del cranio dal freddo. mi incuriosisce il racconto della notte, lo immagino come navigare dentro una botte alla deriva, dopo questa esperienza trovandoti nella stessa situazione cosa faresti di più? Avresti qualche chanche in più di tornare a terra in qualche modo oppure rifaresti la notte all'interno dell'imbarcazione?