Gentile lettore, precisiamo che la frase che lei attribuisce a un "comunicato FIV" è invece contenuta nell'articolo di Saily. Non credo che in federazione si lavino le mani su quanto accaduto. Sono certo che informazione e formazione su un tema così delicato siano state fatte, ma purtroppo nulla sostituisce per forza l'esperienza diretta: dopo il caso Caputo tutti guarderanno le etichette o chiameranno il medico FIV prima di assumere un farmaco. Quanto al sistema antidoping, le falle ci sono, i fallimenti anche (visto che spesso si scoprono i dopati dopo anni e gli si tolgono le medaglie, e assumendo che molti dopati riescano invece a farla del tutto franca), è una battaglia dura e come tale si combatte con armi pesanti. Faccio un paragone "forte", mi scuso sin da ora e non voglio urtare nessuno: per combattere certe malattie gravi si usa una terapia chimica (chemioterapia), che distrugge le cellule malate, ma fa anche moltissimi danni collaterali. La guerra dello sport alla piaga del doping ha un tipo di armi che fanno anche danni collaterali come il caso di Roberta Caputo.
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03/10/2016 16:14