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Gianfranco (non verificato)

Caro Fabio, sono d'accordo con chi ha sottolineato l'equilibrio con cui stai trattando il caso. Sono convinto che si sia trattato di un'imperdonabile leggerezza dell'atleta, imperdonabile perché conosco lo scrupolo dello staff medico nell'informare e nel raccomandare. Non mi meraviglia la fulminea decisione di sostituire la Caputo, ho l'impressione che si sia voluto chiudere il caso...prima che nascesse. Ma chi ha deciso lo ha fatto con la dovuta cognizione tecnica? Nella vela olimpica (e non) le selezioni e la successiva qualificazione avvengono " per equipaggio" e non per singolo atleta. Le stesse normative prevedono la "inscindibilità" dell'equipaggio sin dalla fase di selezione e questo è facilmente comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Ora, pur comprendendo il legittimo diritto morale della prodiera, non si è forse presa una decisione, come si dice in toscana alla "sans facon"?