Riflettendo penso che tra gli errori vada messa l'endemica malattia italiana dell'individualismo, la cultura dell'orticello. Anche nella nautica ognuno ha badato ai propri interessi personali o aziendali o associativi. C'è solo l'uovetto oggi, chissenefrega della gallina domani. E il risultato è che il mare, da potenziale risorsa del Paese, è sul viale del tramonto. Per questo motivo temo, gentile Francesco Antonio, che non si tratti di "cacciare" qualcuno che ha commesso errori: sono troppi, la maggior parte. L'unica sarebbe cambiare le persone, anche a poco a poco, propagare la cultura del fare sistema e dell'importanza chiave della comunicazione, far studiare queste cose nelle scuole, nei tanti (e spesso inutili) corsi di aggiornamento professionale. Invece di litigarsi le aziende da associare, come fanno ad esempio Confindustria nautica (Ucina) e Nautica Italiana.
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03/10/2016 16:09