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Andrea (non verificato)

Scrivo da velista appassionato e regatante, di monotipi e a tempo compensato. Vorrei anche io aggiungere qualche critica a Colivicchi. Non credo che la prossima coppa sia da esaltare ne si possa pensare che chi la critica remi contro questo meraviglioso sport che è la vela. La Coppa ha sempre rappresentato l'eccellenza di questo sport e ha soffiato molto sulla ricerca, sull'innovazione con impegni economici non indifferenti. I valori in campo hanno sempre esaltato la tecnicità delle regate, la marineria di mezzi e persone e soprattutto la tattica. Mediaticamente forse lo spettacolo era riservato solo a chi sapeva leggere i particolari, le regole di regata ed è forse questo che ha spinto a cambiare drasticamente la formula dell'AC! Oggi rimango perplesso sul fatto che con i multiscafi da 72piedi si possa raggiungere uno spettacolo velico al pari dei matchrace visti nelle edizioni pre 2010. Dove sferrare un'attacco a suon di virate e coperture sarebbe solo una perdita di tempo; in ultimo sono molto critico nei confronti dell'ala rigida che di marinaresco non ha NULLA! Penso che se dovessi attraversare anche il mediterraneo, preferirei farlo con una deriva piuttosto che con un ala rigida! E allora a chi giova questo sviluppo, questi investimenti che fanno si che i team sfidanti siano così incerti e pochi? Questa volta non ci sono stati tribunali, le regole sono state scritte nel massimo della regolarità, la location è stupenda. Forse sta nascendo un'altro sport, e se lo spettacolo devesse derivare solo dall'andare a 30 nodi sollevati a 4 metri dal pelo dell'acqua, credo che non si possa chiamare VELA...ma AERONAUTICA! Questa è la mia personalissima, anche se condivisa da molti, opinione. Dopo questa diversità di vedute, un complimento per il giovane Saily.it!