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Grazie Antonio del tuo contributo, culturalmente e concettualmente elevato, al dibattito che ho voluto suscitare. Provo a ricapitolare quanto emerso. 1) I media contano eccome: il loro ruolo e la capacità di incidere sono provati e aumentati rispetto al passato; 2) Il cambiamento della Coppa e l'introduzione di catamarani e ali rigide va nella direzione del futuro ed è, quantomeno, accettabile; comunque ha un senso; 3) I costi per una sfida alla Coppa del 2013 non sono più alti di quelle del passato, anzi; 4) Per avere successo una campagna di Coppa deve conquistare il cuore dei tifosi, i quali si muovono (in massa) solo quando c'è un nome, un colore sociale, una nazione, e soprattutto i risultati crescenti (nel 1983, 28 anni fa!, cos'era la vela nel mondo e in Italia? Eppure nacque Azzurra, che vinse e convinse, senza neanche una diretta tv. Il nucleo dei tifosi della Coppa America di vela in Italia è nato quell'anno, e poi si è ripresentato nel 1992 col Moro, nel 2000 con Luna Rossa, nel 2003 con Luna e Mascalzone, nel 2007 con Luna, Mascalzone e +39...); 5) L'importanza che riveste l'organizzazione e la gestione dell'evento, nei tempi più moderni, per uno sport che ad alti livelli, Olimpiadi comprese, è sempre più legato alle leggi del marketing. E se è vero che Coutts e soci hanno impiegato un po' a comunicare regole, date e località, è anche vero che stanno recuperando in fretta il tempo perduto. E che ad oggi per la 34ma Coppa manca "solo" il calendario delle Series 2011-2012; 6) Non sempre si trova l'armatore-tycoon che spende senza farsi domande e insegue un sogno folle. Soprattutto in tempi come quelli che stiamo vivendo per l'economia mondiale. E non ci sono in giro figure di grandi velisti o testimonial della vela (alla Dennis Conner) in grado, senza armatore, di costruire un team partendo dalla basi finanziarie; 7) Un rischio-estinzione per la Coppa America, come è accaduto per l'Admiral's, non va sottovalutato; tantopiù se si continua a confrontarla con altre realtà che le sono estranee, tipo i vari circuiti della vela pro esistenti. Come concludere miscelando questi dati di fatto? Teniamoci stretta, strettissima, l'America's Cup. La sua storia, le sue contraddizioni, le sue chiacchiere, le sue esagerazioni. Ciascuno faccia il proprio mestiere al meglio: armatori, personaggi, manager, velisti, giornalisti, sponsor, tifosi. Grazie a tutti per i contributi. L'argomento resta aperto, anche quando questo editoriale scenderà dalla copertina e finirà nei contenuti interni di questo portale.