Il 555 e la naftalina invernale ...
Non conosco abbastanza bene la barca federale per poter dire nulla in merito, anzi il mio primo approccio col 555 non fu così felice perchè eravamo su un terrazzo nel corso di una Assemblea FIV a Rimini quando, poco dopo un break in cui venne presentato il prototipo ancora non navigante (mancava quasi tutto, agugliotti compresi ... ) la "festa" cambiò volto a causa del malore di un amico oggi scomparso.
Parecchi di coloro che leggeranno riusciranno ad intuire di chi sto parlando, rimarrà sempre tra le onde dei nostri cuori!
Su quanto scritto concordo pienamente e credo fosse tempo di ritornare ad una barca "collettiva" idea soppressa dai tempi degli Eau Vive arancioni su cui hanno iniziato tanti di noi, me compreso.
Certo, allora era quasi l'unica opzione possibile: i gommoni erano rari e la loro affidabilità era tale da rendere più probabile che un mezzo a motore venisse trainato a terra da una barca piuttosto che viceversa.
Quindi la barca "collettiva" con funzione di "chioccia" con intorno alcuni Flying Junior e, dopo, diversi Optimist, erano dettati da scelte di praticità e di fattibilità, ma oggi è diverso e nel precedente articolo viene evidenziato molto bene come, trascorsi quarant'anni, dopo molti editti e proclami (poco) illuminati, si dimostra nuovamente come, con una barca "collettiva" moderna sia possibile completare l'offerta delle scuole vela, proprio per fare "assaggiare" la vela ad un numero maggiore di interessati.
In ogni caso la vela è e rimarrà sempre uno sport particolare, al contatto con l'elemento naturale, il mare, la barca, il meteo, al punto che rimarranno sempre in (relativamente) pochi che dopo l'"assaggio" proveranno ad "appassionarsi": calcio, basket, tutti gli altri sport da palestra e comunque da città sono e rimarranno sempre più praticabili, possibili ma, per un velista ben formato, parecchio insipidi!
Questo è però il problema: il passaggio da "assaggio" a "passione" che, a mio vedere, gli istruttori ed un po' tutta la Federazione, non hanno mai ben compreso fino in fondo.
Certo, dipende da dove si va in mare: in Sicilia è bellissimo tutto l'anno, salvo eccezioni giornaliere; in Sardegna e fino alla Campania compresa (ovviamente a grandi linee) anche d'inverno sono prevalenti le giornate "possibili"; in Liguria, nel resto del Tirreno e nel basso Adriatico ci sono un paio di mesi piuttosto duri ma si può ancora fare vela praticamente tutto l'anno ma chi ha scritto che "è un errore tenere le barche in naftalina d'inverno" ha mai provato il freddo, la nebbia, qualche volta il ghiaccio del medio ed alto Adriatico come dei laghi settentrionali?
E quando dietro la nebbia che finalmente sparisce improvvisamente c'è ... la bora!
Credo che sia opportuno capirsi: chi è già "tarantolato" di regate ed altro andrà in mare anche d'inverno, allenandosi con un gruppo sportivo con tanto di muta adeguata, gommoni, allenatore, boe, radio ecc. ma chi è ancora principiante, non ha ancora preso una decisione definitiva su quale sia il suo sport ed è quindi indeciso e comunque non ha ancora voglia o possibilità di stanziare parecchie risorse per una attrezzatura invernale completa ed adeguata non deve essere forzato a proseguire le uscite nel periodo invernale!
Altrimenti prenderà freddo, forse avrà paura oppure giungerà alla conclusione che i disagi ed i costi sono comunque troppo elevati rispetto al risultato in termini di appagamento, anche perchè d'inverno, specialmente nelle regioni di cui ho detto, se va bene si può rimanere in barca per due ore al massimo, pur impegnando una giornata intera.
Forse è anche per questo che perdiamo così tanti ragazzi che, dopo due - tre anni di Optimist o di 420 per "ttrascinamento intenso" da parte di Circoli ed allenatori, fuggono verso sport più "facili" e, se interpellati nel tentativo di coinvolgerli nuovamente nella vela, si raccolgono risposte devastanti e categoriche.
Sono fermamente convinto che, quando gli allenatori e la stessa Federvela capiranno ciò, imparando conseguentemente a "dosare" le uscite invernali ai soggetti "giusti", sarà compiuto un passo avanti importante per fermare l'emorragia di ragazzi di 15 - 20 anni che penalizza il futuro del nostro sport!
Non dico di abolire la vela invernale, io stesso esco appena posso, affermo che bisogna farlo meglio, e che in molti casi uno stacco di due o tre mesi, certamente dannoso per la pratica sportiva pura e semplice, può rivelarsi una buona scelta per ritemprarsi rimettendo insieme tempo, risorse e tensione agonistica in vista della prossima stagione!
Del resto ho fatto parte di un Comitato di Zona per dodici anni (e forse tornerò ... ) e questi concetti non sono mai riuscito, non dico ad imporli, ma nemmeno a farli capire: io li esponevo a poi arrivava sempre qualcuno col bando di qualche "Winter Contest", definito come assolutamente propedeutico alle prime regate di febbraio - marzo ed io finivo sistematicamente in minoranza.
E' una questione di scelte: meglio qualche coppa di cadetti o juniores oppure è preferibile formare dei velisti "a vita" che potranno dare molto per decenni e che, specialmente, tra i 20 - 25 anni ed i 35 - 40 potranno regatare numerosi ed a livelli alti su classi importanti?
Alessandro Turchetto
Collegamento permanente,
03/10/2016 16:10