Buongiorno, come padre, di Matteo E. RS:X, non posso nascondere di aver provato un po' di irritazione nel leggere il commento tecnico su mio figlio, ma semplicemente per il fatto che è stato messo il dito nella piaga! La piaga della sua incompletezza tecnica. In effetti, chi conosce un po' di questo sport, sa, che per stare nelle zone alte delle classifiche, bisogna ben destreggiarsi in tutte le condimeteo. E questo è un tema che accompagna Matteo ormai da anni. Troppe sono state nel tempo le sue competizioni il cui risultato finale è stato caratterizzato dai due volti. Ultimo l'Europeo di Palermo, al primo posto per due giorni su 80 partecipanti, per poi finire "solo" 6° finale per il "ventone" degli ultimi due giorni
Così anche in Malesia, tra le prime 9 prove tutte oltre il 12, e "l'inferno scatenato nelle ultime quattro", 3-3-1-2 (includendo l'ultima conclusa al secondo posto proprio mentre sto scrivendo) siamo passati però dai 20-25 nodi ai 15-8. Come dire, un altro sport, per chi ne intende, senza entrare in particolari tecnici del tipo: fino a 13 nodi si va con deriva e track avanti e oltre i 14 via deriva e track indietro...
Ora nel caso di Matteo la questione è tanto fisica quanto tecnica.
Stiamo parlando dell'atleta più leggero della flotta youth con 175 cm di altezza e 56 kg. Gli avversari, Le Bosq, Saubidet, Francioli, ecc. vanno tutti dai 180/190 cm e 65/75 di peso che hanno potuto sfruttare in ben 9 prove su 13, contro le sole 4 a favore di Matteo. D'altronde siamo in categorie giovanili, quindi atleti ancora in età evolutiva e che vengono portati dalla Fiv a questi eventi per acquisire esperienza e conseguire miglioramenti. Matteo sta curando aspetti come l'alimentazione e la preparazione atletica, ma il DNA è quello e sono pertanto convinto che ci siano più margini di lavoro sull'aspetto tecnico.
Ma qui siamo alle note dolenti. Matteo nella sua giovane carriera ha cambiato 6/7 allenatori, cosa per certi versi anche positiva, ma non ha ancora trovato sulla sua strada qualcuno che abbia particolarmente a cuore la sua crescita tecnica, specialmente con vento forte. La sua preparazione è fatta per lo più di sedute solitarie o al massimo con ragazzini della Techno293 a fargli da improbabili sparring, tutto ciò in uno spot poco ventoso. Poca cosa per competere a livello internazionale. Eppure, nonostante ciò, Matteo riesce a "graffiare". Lo ripetiamo tutti che i "se" e i "ma" nello sport non contano. Ma cosa potrebbe fare Matteo se avesse la possibilità di allenarsi e quindi migliorare la propria performance con vento? Solo la Federazione, lo sta sostenendo, dal momento che, sempre grazie ai suoi risultati, è stabilmente inserito nel Team Under 19, con i conseguenti raduni, 3/4 l'anno. Ma non posso certo pretendere che la Fiv mandi a Civitavecchia un tecnico ad occuparsi esclusivamente della preparazione tecnica di un 17enne!
Io come genitore continuo a sostenerlo e a preoccuparmi della sua istruzione e del suo benessere psicofisico, se qualcuno intravede del talento, e ne è interessato, prego si faccia avanti!!
Tanto dovevo, non per giustificare il risultato, ma perchè dietro una semplice classifica c'è sempre una storia!!
Fabrizio Evangelisti
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03/10/2016 16:14