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31/10/2020 - 19:55

World Sailing Annual Conference, l'Assemblea Generale (in remoto)

Il weekend nel quale la vela divenne cinese

ECCO I RISULTATI UFFICIALI - La vela internazionale col fiato sospeso al termine dell'Annual Conference. Quanhai Li, vittoria annunciata: è il nuovo presidente di World Sailing. NEL BOARD NON PASSANO I DUE CANDIDATI ITALIANI. La geopolitica e la finanza dietro all'avanzata del dragone nello yachting mondiale. La sconfitta amara di Kim Andersen, che non ne ha azzeccata una... - QUI LA REPLICA DELLA DIRETTA STREAMING - A presto per i commenti

 

ULTIM'ORA - QUANHAI LI E' PRESIDENTE (68-60), NIENTE BOARD PER I CANDIDATI ITALIANI (DEVOTI BENINO, SIMONESCHI PENULTIMO) - Ci sarà presto tempo per le analisi e i commenti, ma intanto i dati nudi e crudi, i numeri del voto, in queste due tabelle. Inizia l'era cinese di World Sailing. Fallisce (sia pure con dimensioni diverse) l'assalto al Board di Luca Devoti e Riccardo Simoneschi. Come ne esce l'Italvela a livello internazionale? Tra alti e bassi. Ne parleremo. Buona domenica.

PREVIEW QUANHAI LI - Tutti lo dicono e lo scrivono, ma nessuno davvero lo saprà fino al pomeriggio di domenica 1 novembre. Chi tra Kim Andersen (DEN) e Quanhai Li (CHN) sarà il nuovo presidente di World Sailing, la federvela mondiale. Eppure le voci corrono, qualcuno abbozza un sondaggio somigliante a un exit-poll che sulle 128 nazioni votanti assegnerebbe 83 preferenze al cinese (ne bastano 65 per vincere), e mezzo mondo in realtà da alcuni giorni si racconta un finale che attende solo di essere ufficializzato (o smentito clamorosamente, perchè no). Quello della vela che diventa il primo sport olimpico a eleggere un presidente mondiale cinese. Di questi tempi, non è poco, con le tensioni crescenti tra il gigante orientale (in crescita costante) e il mondo occidentale (in altrettanto costanti difficoltà). Un'altra prova di un mondo che cambia. Siete pronti ad acclamare Quanhai li presidente di World Sailing?

QUI DIRETTA (O REPLAY) DELLA GENERAL ASSEMBLY (Aperta dalla relazione di Kim Andersen prevede la proclamazione dei risultati del voto)

 

CHI E' QUANHAI LI - Avvolto in una coltre di riservatezza molto tipica delle abitudini cinesi, felpato nei quattro anni di vicepresidenza nel Board di World Sailing in un quadriennio oggettivamente complicato, tra un presidente che ha inanellato gaffe e mala gestione e colleghi ingombranti solo nel nome, ma rivelatisi deludenti (Grael, Jobson...), il 58enne e atletico Quanhai ha una carriera da dirigente sportivo di tutto rispetto. Un prodotto perfetto della Repubblica Popolare.

Tra i dirigenti del Comitato Olimpico Cinese da quindici anni vicedirettore del Centro di Gestione di sport acquatici dell'Amministrazione Generale dello Stato, è stato vicepresidente della federazione asiatica del Canottaggio (2010-2014) e presidente di quella cinese dal 2013. Nella vela la sua militanza più lunga è nel ruolo di Ufficiale di Regata (Giudice internazionale dal 1988 al 2012), e all'interno dell'ente mondiale, mentre non si hanno riferimenti ad attività veliche sportive o diportistiche.

La sua è una vita da dirigente designato. Prima segretario generale (1997-2004) e poi vicepresidente (dal 2004 e tuttora in carica) della Chinese Yachting Association (la federvela cinese), dal 1989 inizia a occuparsi della preparazione dei Marina per gli Asian Games del 1990, e quindi entra nei team che preparano le candidature di Pechino per le Olimpiadi del 2000 (perse) e del 2008 (vinte). L'attività specializzata nel realizzare porti turistici e quella come Giudice di Regata Internazionale sono alla base di relazioni e contatti crescenti.

Ma il salto più importante lo fa diventando l'organizzatore delle Olimpiadi della Vela per Pechino 2008 a Qingdao: il marina e tutta l'organizzazione passa attraverso Li. Chi ha vissuto quei Giochi ha il ricordo di un momento particolare. Due settimane prima delle regate olimpiche, la baia di Qingdao è invasa da una marea di alghe verdi. Sui media del mondo compaiono foto shock di classi olimpiche che navigano come su un prato. Non c'è tempo da perdere e viene compiuta un'impresa che forse solo la Cina avrebbe potuto garantire: migliaia di volontari e migliaia di barche di pescatori raccolgono le alghe fino a farle scomparire. Per le regate olimpiche, il mare di Qingdao è pulito. In sala stampa riceviamo un omaggio geniale: un portachiavi di perspex con dentro un frammento di alga preolimpica. Un gadget ironico e potente.

Dal successo delle Olimpiadi di Qingdao 2008, la vela in Cina cresce, e con essa Quanhai Li. Nascono 26 centri velici avanzati, con relative strutture ricettive e marine, e molte decine di circoli velici piccoli e medi, basi di scuole e centri di allenamento che creano le basi per lo scambio di attività e presenze con velisti internazionali, inventa e promuove la China Cup International Regatta per yacht d'altura, e si distingue per il lancio di attività giovanili e della classe Optimist in Cina, culminate con la Qingdao International Optimist Training Camp & Regatta.

Con la crescita delle ambizioni e dei programmi internazionali della Cina, che punta a conquistare ruoli chiave negli sport a livello mondiale, la carriera di Quanhai lo rende un cavallo vincente. La stessa vicepresidenza di quattro anni, alla luce dei fatti sembra un altro passo verso questa direzione, forse abbreviata dagli scivoloni di Kim.

Il South China Morning Post qualche giorno fa ha titolato: "Quanhai Li puo' diventare il primo presidente cinese di una federazione internazionale di sport olimpico. E la posizione cinese potrebbe essere rafforzata dalla probabile elezione nel Board come vicepresidente del rappresentante di Hong Kong Tong Yui-shing". Lo stesso giornale però introduce uno degli elementi che sono alla base della sua impetuosa ascesa, la grande forza finanziaria.

"Il funzionario cinese Li Quanhai sembra destinato a diventare il nuovo presidente di World Sailing dopo aver raccolto un ingente finanziamento per la sua campagna elettorale. È stato riferito che Li ha avuto il sostegno finanziario della mega società immobiliare cinese Evergrande, che ha promesso di investire 10 milioni di dollari di sponsorizzazione se Quanhai Li vincerà le elezioni."

Una vita da "funzionario", gran lavoratore senza eccessivi personalismi, risultati e capacità gestionali, tanta strada in una vela internazionale così imbevuta di cultura anglosassone, e la spinta finale, la potenza economica, che obiettivamente solo dalla Cina poteva arrivare in questi anni.

Per di più, World Sailing sta affrontando come noto gravi sfide finanziarie. Secondo un rapporto di aprile l'ente avrebbe un deficit di 1,3 milioni di sterline aggravate dalle spese ingenti per la nuova sede a Londra e per il ritiro della sponsorizzazione quadriennale della russa Gazprom. Ma questa è storia nota, che risale alla stessa presidenza di Carlo Croce, e che Kim Andersen non ha saputo risolvere, anzi ha aggravato lasciando tutta la gestione nelle mani (bucate) del CEO Andy Hunt.

La verità è che adesso il denaro della sponsorizzazione dalla Cina potrebbe essere decisivo per risolvere i problemi finanziari di WS.

EVERGRANDE, CALCIO E VELA? - Evergrande è effettivamente una mega company cinese, ovviamente a proprietà pubblica, con un mega manager assai potente, Xu Jiayin, e con interessi che dalla sede di Guangzhou e dal business originario del mattone si sono allargati alla finanza, ai pannelli solari, agli allevamenti di maiali, all'agroalimentare e, di recente, allo sviluppo di innovative auto elettriche dichiarando di sfidare nientemeno che Tesla. Sponsorizza la squadra di calcio del Guangzhou, che ha avuto come allenatore Marcello Lippi e adesso Fabio Cannavaro. In passato si era favoleggiato di possibili partnership col gruppo Suning per l'Inter. Un giro d'affari pazzesco, e come spesso capita ad aziende così gigantesche, un altrettanto forte indebitamento. Tutto però sotto il controllo statale. Potrebbero arrivare (anche) da qui i fondi freschi per ridare ossigeno alla vela mondiale?

Sezione ANSA: 
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Commenti

Giovanni (non verificato)

Il modello cinese di creazione di bravi funzionari efficienti ed efficaci è vincente, é si inserisce nella decadenza del sistema scolastico ed educativo occidentale. Se è un bravo manager che capisce l'essenza della vela, ben venga
E' vero e condivido. Ieri sul Foglio un articolo di Giovanni Tria che fa un po' di chiarezza su certi luoghi comuni a proposito di Cina. Ci ripetiamo spesso che in Cina certe cose "funzionano" perchè è un paese non democratico; oppure facciamo riferimento a certi retaggi della cultura orientale (Confucio, etc)... Invece basterebbe considerare che in Cina il vero "sistema" è la meritocrazia.